PV Investment Grade: i SEU e le opportunità di sviluppo sostenibile del mercato

I vantaggi dei Sistemi Efficienti di Utenza per lo sviluppo del fotovoltaico. La sostenibilità economica degli investimenti nei SEU

I Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) sono configurazioni di rete costituite da uno o più impianti di produzione di energia elettrica con potenza nominale complessiva non superiore a 20 MW e installati sullo stesso sito, alimentati da impianti a fonte rinnovabili o in assetto cogenerativo ad alto rendimento, anche nella titolarità di una persona fisica o giuridica diversa dal cliente finale. Questi sono direttamente connessi, per mezzo di una rete privata senza obbligo di connessione di terzi, all’unità di consumo di un solo cliente finale (persona fisica o giuridica) e sono realizzati all’interno o nella disponibilità del medesimo cliente.

Questa soluzione ad oggi rappresenta un possibile modello di business per lo sviluppo delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico in grid parity, che consenta alle imprese interessate a questi sistemi di realizzare impianti in grado di massimizzare l’autoconsumo del cliente e, conseguentemente, risparmiare sulla spesa elettrica della società grazie all’eliminazione della componente degli oneri generali di sistema (o.g.s.) sull’energia consumata.
Questa soluzione risulta particolarmente interessante, nel caso del fotovoltaico, per le società energivore che assorbono la maggior parte dell’energia ad esse necessaria durante le ore di funzionamento dell’impianto stesso, in grado di massimizzare il livello di autoconsumo di energia elettrica prodotta.

Il vantaggio su cui si basano i SEU è l’esenzione dal pagamento degli o.g.s., che incidono sul prezzo dell’energia per una quota di circa il 20%, per la quantità prodotta e quindi autoconsumata, poiché questa non transita sulla rete elettrica nazionale. Gli oneri devono essere riconosciuti solo per la quota parte di energia che l’impresa acquista dalla rete per compensare il differenziale tra i consumi dell’impianto produttivo dell’impresa e la produzione dell’impianto rinnovabile o cogenerativo.
Questo modello di business potrebbe incrementare sensibilmente le installazioni di impianti fotovoltaici, e più in generale delle rinnovabili, grazie alla possibilità di intercettare un mercato che potenzialmente potrebbe interessare la quasi totalità delle PMI italiane, ad oggi oltre le 200.000 unità considerando quelle composte da 10 a 249 dipendenti.

Quello che sino ad oggi ha frenato lo sviluppo di questi sistemi è stata l’incompletezza normativa dovuta alla definizione dei SEU e la conseguente criticità legata al riconoscimento da parte dell’Autorità del sistema come tale, limitando conseguentemente la possibilità di accesso ai sistemi di finanziamento per l’implementazione di queste soluzioni.
A fronte di ciò, tra la fine del 2013 e la metà del 2014 si è potuto assistere a due importanti sviluppi normativi attesi dal 2008. Il primo, la Delibera 578/2013/R/EEL di Dicembre2013 dell’AEEGSI, definisce:

  • La categorizzazione dei SEU in modo definitivo e le modalità di accesso ad essi;
  • La possibilità di sfruttare il meccanismo dello Scambio sul Posto, purchè il titolare della convenzione sia il cliente e vi sia un accordo tra le parti contrattualmente definito;
  • Che il Punto di Connessione con la rete sia unico e gestito dal cliente finale;
  • La regole di accesso alle connessioni di emergenza per i produttori, semplificandole rispetto alla normativa precedente, in caso di inadempienze da parte del cliente;
  • L’esenzione per i SEU dal pagamento degli oneri generali di sistema, limitandone l’incidenza alla sola energia prelevata dalla rete, prevedendo però una possibile revisione futura del valore percentuale da riconoscere in base all’evoluzione degli o.g.s., così da evitare eccessive ripercussioni sugli utenti del sistema elettrico nazionale.

La circolare 12/D del 25 Luglio 2014 dell’Agenzia delle Dogane ha invece il compito di chiarire due aspetti: la necessità di riconoscere i SEU come tali da parte di enti autorizzati e la definizione del valore degli o.g.s. che dovranno essere riconosciuti negli anni successivi alla realizzazione del sistema. Per quanto concerne il primo punto, l’Autorità prevede necessariamente la certificazione come SEU da parte di Officine Elettriche autorizzate; per il secondo viene invece definito che il riconoscimento degli o.g.s. si baserà sull’energia consumata complessivamente dai SEU e sarà pari al 5% del valore teorico per gli impianti entrati in funzione entro il 2014. Per gli impianti realizzati dopo il 2015, l’Autorità definisce che gli oneri che dovranno essere riconosciuti saranno pari al 5% mantenendo però a discrezione del MiSE la possibilità di rivedere questo valore a partire dal 2016 con cadenza biennale e prevedendo un limite massimo di incremento. L’obiettivo del regolatore è quello di mantenere invariato il volume dei consumi su cui viene suddiviso il pagamento degli oneri stessi.

L’analisi riguardante la sostenibilità economica degli investimenti nei SEU sarà l’oggetto del convegno “PV Investment Grade”, organizzato da SMA Italia ed Energy &Strategy Group del Politecnico per Mercoledì 5 Novembre.
Un’occasione di dibattito e confronto in cui si potrà assistere ad interventi legislativi e tecnici e dalla case history di un grande impianto fotovoltaico realizzato in regime di SEU in Italia.
La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito SMA

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