Il Reddito Energetico è realtà in Puglia. L’iniziativa, lanciata nel 2020 per garantire l’accesso alle rinnovabili e al fotovoltaico alle famiglie in difficoltà, prende il via proprio in un momento in cui il caro energia sta impattando notevolmente sulle bollette delle famiglie e il tema dell’impatto ambientale e dei costi energetici è di grande attualità. I beneficiari, per il momento, sono le famiglie con Isee sotto i 20mila euro. Che potranno così installare impianti per autoprodurre l’energia di cui hanno bisogno e immettere il surplus nella rete energetica territoriale. Il ricavato dell’energia reimmessa in rete e venduta servirà per alimentare il fondo che a sua volta finanzierà l’installazione del fotovoltaico di altre famiglie. La Puglia tra le Regioni apripista Per il momento si parte in Puglia, con l’obiettivo che tutta l’Italia sposi questa misura. Il reddito energetico è nato in Sardegna, a Porto Torres, come modello in grado di coniugare tutela ambientale, politiche sociali e sviluppo del territorio. Ora il MITE, Ministero della Transizione Ecologica, sta lavorando per renderlo operativo a livello nazionale con uno stanziamento di 200 milioni di euro. Reddito Energetico, come funziona Il Reddito Energetico prevede un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 6mila euro, per ciascun intervento di acquisto e installazione di impianti fotovoltaici o solari termo-fotovoltaici o microeolici. Una quota fino massimo al 20% del contributo può essere utilizzata per prevedere anche l’acquisto e l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, da abbinare comunque a uno degli impianti di produzione di energia elettrica. Nel caso in cui i beneficiari siano condomini c’è la possibilità di sistemi di accumulo. In questo caso il contributo massimo per l’acquisto, l’installazione di impianti di energia elettrica e termica alimentati da fonti rinnovabili e l’immagazzinamento è pari a euro 8.500. I contributi sono destinati a cittadini in condizioni di disagio socio economico e devono essere finalizzati all’acquisto e all’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture delle case dei cittadini. L’iniziativa è indirizzata alle fasce di popolazione meno abbienti per favorire l’impiego di energie rinnovabili anche tra chi, altrimenti, avrebbe difficile accesso a queste tecnologie. L’energia prodotta dagli impianti sarà autoconsumata dai cittadini per le proprie necessità, mentre quella in eccesso verrà venduta in rete. I proventi saranno percepiti dalla Regione e reinvestiti per finanziare la misura, che dispone di una dotazione di circa 6.800.000 euro. In Puglia, è possibile fare domanda entro il 22 agosto 2022. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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