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A cura di: Fabiana Valentini Indice degli argomenti Il bilancio energia in ItaliaTroppo poche le fonti rinnovabili impiegate per la produzione di elettricità Ogni mese i dati elaborati da Terna – società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica – ci offrono un quadro dettagliato sui consumi elettrici del Paese. Nel Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico dedicato a gennaio 2023 vediamo che la richiesta di energia elettrica è stata di 26.150 GWh, un dato in flessione del -4,6% rispetto allo stesso mese del 2022 e del -3,4% in relazione ai valori di gennaio 2021. E se i consumi elettrici nel Paese sono in calo, Terna mostra un dato preoccupante dal punto di vista dell’utilizzo delle rinnovabili per la produzione di elettricità: secondo il report, la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta principalmente da fonti non rinnovabili. Parliamo del 53,7% contro il 28,2% proveniente da fonti energetiche pulite: l’uso di soluzioni green è in diminuzione del -9,7% se confrontato con il medesimo periodo dell’anno precedente. Vediamo quindi nel dettaglio lo scenario del sistema elettrico italiano nel mese di gennaio 2023. Il bilancio energia in Italia Lo studio svolto da Terna ha mostrato un gennaio in cui consumi elettrici sono in calo del -4,6%, mentre si registra un incremento notevole del saldo estero (+86,1%) rispetto a gennaio 2022. Analizzando la suddivisione per aree territoriali, la tendenza evidenzia in negativo un fabbisogno del -4,0% al Nord, -4,7% al Centro, -6,3% al Sud e -4,7% nelle isole. Nel report si parla anche dei consumi elettrici industriali, anche detti IMCEI. Il lavoro di Terna è monitorare i consumi di aziende “energivore” connesse alla rete elettrica nazionale: parliamo di settori quali siderurgia chimica, meccanica, cartaria, ma anche cemento, calce, metalli non ferrosi, mezzi di trasporto e alimentari. Sul portale di Terna è possibile vedere dettagliatamente i dati sui consumi industriali dei comparti energivori: dalla classifica realizzata su gennaio 2023 vediamo al primo posto l’alimentare (15%), seguito dal settore chimico (6%) e da quello della lavorazione della ceramica e del vetro (6%). Passando alla valutazione dell’IMCEI, Terna mostra un segnale di ripresa dei consumi nel comparto industriale. Il Rapporto sottolinea che a gennaio la variazione dell’indice mensile dei consumi elettrici italiani industriali risulta in diminuzione dell’ 8,5% rispetto allo stesso mese del 2022, ma rivela anche una crescita del 3,5% in relazione a dicembre scorso. Troppo poche le fonti rinnovabili impiegate per la produzione di elettricità Nel 2023 il contributo della produzione idrica rinnovabile, eolica e quello della fonte fotovoltaica sono in diminuzione rispetto al 2022. Come abbiamo visto in apertura, le risorse principali impiegate in Italia per la produzione di elettricità provengono ancora da fonti energetiche non rinnovabili (53,7% del totale). La copertura derivante dalle rinnovabile scende dal 29,8% di gennaio 2022 al 28,2% di gennaio 2023. Osservando in maniera più capillare i dati del report, possiamo vedere come nel 2023 la produzione energetica da fonti rinnovabili è pari 7,4TWh. In Italia si ricorre troppo poco alle rinnovabili: se sfogliamo il Rapporto Mensile di Terna notiamo come l’uso delle FER (Fonti di Energetiche Rinnovabili) a gennaio 2023 sia in riduzione del -9,7% se paragonato a gennaio 2022. In particolare, il report segnala una riduzione della produzione eolica (-10,5%), della produzione idroelettrica rinnovabile (-10,9%), e della produzione solare (-13,9%). Il secondo capitolo del Rapporto Mensile di Terna ci aiuta ad affrontare con maggiore dettaglio i valori legati alla produzione di energia proveniente dalle diverse tipologie di risorse rinnovabili. Lo studio analizza in primis il fotovoltaico, la cui produzione nel primo mese del 2023 si attesta a 1.095 GWh, in calo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-177 GWh). Terna sottolinea che la capacità di esercizio è aumentata di 296 MW: la Regione a decretare un incremento maggiore è la Lombardia con 47 MW, seguita da Piemonte (+33 MW) e Veneto (+30 MW). Come abbiamo visto precedentemente, anche la produzione di energia eolica è in calo segnando -10,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nello specifico Terna parla di una produzione di 2.277 GWh per gennaio 2023 e vede la Puglia come Regione con il maggior numero di attivazioni nel campo eolico. Passando all’idroelettrico rinnovabile, la produzione registrata per gennaio 2023 è di 2.082 GWh, in diminuzione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-253 GWh). In particolare si segnala che la producibilità idroelettrica nel mese di gennaio è in aumento del+2%. Oltre all’energia prodotta dal sistema eolico e da fonti idroelettriche rinnovabili, Terna affronta anche l’aspetto legato alla geotermia i cui valori si sono attestati a 458 GWh: dall’analisi comparativa tra i mesi emerge che la produzione geotermica è in calo del -4,4%. Il report si chiude con l’analisi della produzione termica, i cui valori sono in calo: l’energia prodotta con questa fonte rinnovabile equivale a 15.569 GWh, un dato in diminuzione del -14,9% rispetto a gennaio 2022. Se consideriamo tutte le fonti rinnovabili, il report di gennaio vede un incremento di capacità rinnovabile pari a 297 MW, un valore superiore del +170% se messo in relazione con l’anno precedente. Il Rapporto si chiude riportando i dati relativi al mercato elettrico, in particolare analizzando l’MGP, sigla che indica il Mercato del Giorno Prima ovvero un mercato per lo scambio di energia elettrica all’ingrosso dove si negoziano blocchi orari di energia elettrica per il giorno successivo, nel quale si definiscono i prezzi e le quantità scambiate e i programmi di immissione e prelievo per il giorno dopo (Fonte: ENEA). Il Rapporto di Terna sottolinea che il controvalore dei programmi in prelievo sul Mercato del Giorno prima si attesta sui 4,3 miliardi di euro in diminuzione del 41% al confronto con lo stesso mese del 2022. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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