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Al RIDay 2016 si è parlato dei temi legati alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano: cosa è stato fatto e in quale direzione occore procedere per il raggiungimento degli obiettivi europei La terza edizione del RIDay si è tenuta lunedì 14 novembre a Milano, nella Sala Alessi di Palazzo Marino. L’iniziativa è stata organizzata da Renovate Italy, un comitato promotore di iniziative finalizzate alla sensibilizzazione ed informazione sui temi legati alla riqualificazione energetica del patrimonio esistente, che conta al suo interno numerose associazioni e realtà imprenditoriali italiane. Obiettivo primario del RIDay 2016 è stato quello di illustrare le numerose opportunità e prospettive che la riqualificazione energetica degli edifici potrebbe generare sia a livello ambientale che sociale. Un pool di relatori internazionali ha approfondito i temi riguardanti salute, qualità dell’aria, sicurezza e finanze pubbliche, presentando i risultati di alcuni dei più recenti studi in materia e mettendo a confronto diversi scenari italiani ed europei. Particolare attenzione è stata posta sulle dimensioni economiche e sociali che gli interventi di riqualificazione comporterebbero, al fine di valutare gli effetti positivi sul benessere dei cittadini e dell’ambiente. Ne è scaturito che l’efficienza energetica applicata agli edifici consentirebbe di migliorare le condizioni di vita di tutta la comunità: gli occupanti degli immobili godrebbero di un comfort abitativo più elevato e bollette più basse, i proprietari vedrebbero aumentare il valore della loro proprietà e tutta la comunità beneficerebbe sia della riduzione dell’inquinamento atmosferico che del miglioramento estetico dei prospetti della città. La riqualificazione energetica comporterebbe vantaggi anche di natura sociale, primo fra tutti l’aumento dei posti di lavoro e la riduzione a livello statale dell’importazione di energia. Altro vantaggio non trascurabile sarebbe l’abbattimento della fuel poverty, ovvero la difficoltà economica di una certa fascia della popolazione nel dotare la propria abitazione di un adeguato isolamento dal freddo. È interessante constatare come la garanzia di un comfort termico adeguato comporti la riduzione di patologie comunemente legate al freddo e di conseguenza un abbassamento dei costi del Sistema Sanitario Nazionale. Si stima infatti che «per ogni euro investito nella riqualificazione, se ne risparmiano 55 in spese sanitarie». A questo proposito sono stati significativi i dati dell’Healthy Homes Programme riportarti da Ian Watson, che hanno dimostrato come ciò stia funzionando nella città di Liverpool. In questa prospettiva incoraggiante, il dato un po’ meno positivo emerge dai risultati portati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che illustra come, nonostante i validi traguardi raggiunti ad oggi nel nostro Paese, le proiezioni sulla riduzione dei consumi energetici arrivino ad un massimo del 21% per il 2030, contro il 33% previsto dall’Unione Europea. Nonostante i bonus fiscali previsti dal Governo, gli interventi attivati finora risultano non essere ancora sufficienti: per raggiungere gli obiettivi previsti occorre uno sforzo che sia di più ampio raggio, che preveda iniziative rivolte non solo alle singole abitazioni ma agli interi edifici, e delle misure che consentano a chi ha capitali da investire di intervenire a supporto dei cittadini. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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