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Indice degli argomenti: Rinnovabili: installazioni vs obiettivi Pniec Fotovoltaico Eolico Idroelettrico Bioenergie Nell’anno segnato dal Covid, anche le rinnovabili in Italia registrano una battuta d’arresto. L’Osservatorio FER di Anie Rinnovabili realizzato a partire dai dati Gaudì di Terna, segnala infatti un calo delle nuove installazioni del 32% nel 2020 rispetto al 2019. Nel complesso fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie raggiungono 823 MW, contro i 1.212 dello scorso anno e i 1.162 del 2018. L’idroelettrico cresce, in controtendenza con le altre fonti, registrando un +74%, il fotovoltaico perde l’11%, crollano le bioenergie (-60%) e soprattutto l’eolico (-78). Analizzando la situazione nei trimestri 2020, il terzo è positivo per tutti i comparti rispetto al secondo, negli altri invece si fa sentire l’effetto del lockdown e il quarto trimestre chiude in positivo per il solo eolico. Variazioni congiunturali fotovoltaico, eolico, idroelettrico per trimestre Oltre ai nuovi impianti l’analisi considera le variazioni di potenza dei 56,3 GW degli impianti esistenti, tra potenziamenti, depotenziamenti, dismissioni, che nel 2020 ha registrato un calo del 5%: +75 MW di eolico, +79 MW di fotovoltaico, -159 MW di idroelettrico. Rinnovabili: installazioni vs obiettivi Pniec Da un’analisi tra le installazioni a fine 2020 e gli obiettivi fissati dal PNIEC, emerge quanto siamo distanti dal loro raggiungimento e l’urgenza di mettere in campo politiche a sostegno del settore FER, intervenendo anche sulle barriere autorizzative che limitano il suo sviluppo, come si evidenzia anche dagli esiti delle procedure di asta e registri del DM FER 4.7.2019. Come si può vedere dalla tabella, i target di capacità installata previsti dal PNIEC al 2030 sono di 95.210 MW e, a fine 2020, siamo a 56.299. “Senza una vera programmazione nazionale, si legge nel comunicato, le iniziative incentivate e anche quelle legate a investimenti privati non riusciranno a svilupparsi ulteriormente per raggiungere i target prefissati”. Fotovoltaico Nel complesso il comparto nel 2020 ha raggiunto 652,7 MW di nuove installazioni, con un calo dell’11% rispetto al 2019. Dopo il forte rallentamento del periodo marzo aprile, dovuto al lockdown e al blocco delle attività che ha impattato anche sulla connessione degli impianti, il settore ha registrato un buon andamento nel terzo trimestre, da luglio a settembre. Nuovo calo da ottobre a dicembre probabilmente legato all’attesa, in particolare da parte del segmento residenziale, dei decreti attuativi per l’accesso al Superbonus 110%. A novembre le nuove installazioni hanno raggiunto 52 MW, si segnalano anche 3 nuovi grandi impianti attivati, uno da 3,1 MW in Piemonte in provincia di Alessandria, uno da 2,3 MW in Veneto in provincia di Belluno e uno da 1,5 MW in Campania in provincia di Caserta; a dicembre si sono registrati 46 MW e l’installazione di un impianto da 1 MW in Emilia Romagna in provincia di Parma. Le regioni che hanno registrato la maggior crescita di potenza sono Campania, Lombardia, Piemonte e Sicilia, mentre quelle con il maggior decremento sono Puglia e Sardegna. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di unità di produzione sono Molise e Valle d’Aosta, mentre quelle con il maggior decremento sono Lazio, Basilicata e Sardegna. Rispetto al 2019 lo scorso anno è calato del 2% il numero delle nuove unità di produzione connesse. Iniziano a crescere le installazioni di grandi impianti: nel 2020 infatti le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW hanno rappresentato il 32% del totale, mentre quelle di taglia superiore a 1 MW il 17% delle nuove connessioni, la nuova potenza degli impianti di potenza superiore a 1 MW, tra cui gli utility scale a terra, è stata di 111 MW. Nel complesso il trend mensile tra il 2019 e il 2020 è molto simile per tutte le taglie tranne che per gli impianti di utility scale per i quali il contributo lo scorso anno è stato inferiore di 130 MW. Un’analisi delle installazioni dell’ultimo triennio mostra invece una crescita delle taglie tra 6 e 10 kW e tra i 200 ed i 500 kW e, soprattutto nell’ultimo anno, degli impianti di taglia compresa tra 500 kW e 1 MW. La crescita del fotovoltaico è stata sostenuta non da una tariffa diretta ma da “incentivi indiretti quali le policy di defiscalizzazione (detrazione fiscale per il cittadino e il credito d’imposta per le imprese) abbinate a policy di autoconsumo (scambio sul posto e sistemi efficienti di utenza)”. Si attende ora che ci sia un miglioramento delle misure a supporto della rimozione di strutture in amianto con l’integrazione del fotovoltaico Eolico Il comparto raggiunge solo 91MW di nuove installazioni nel 2020 e registra un crollo del 78% rispetto al 2019; si segnala l’aumento (%) del numero di unità di produzione. Questi numeri non fanno che confermare l’urgenza che venga introdotta una tariffa incentivante diretta prevista da Decreti del Ministero dello Sviluppo Economico. A novembre è stato attivato un un solo impianto da 16,4 MW in Puglia in provincia di Foggia e a dicembre una centrale eolica da 13,4 MW in Sicilia in provincia di Trapani. Per quanto riguarda le nuove installazioni calano in particolare le nuove installazioni in Campania, Calabria, Emilia Romagna e Toscana, la maggior parte della nuova potenza connessa (94%) è localizzata nelle regioni del Sud Italia. Esaminando l’andamento trimestrale, il contributo maggiore è stato nel periodo gennaio-marzo e ottobre-dicembre grazie in particolare all’installazione di alcuni impianti di grande taglia. Per quanto concerne le taglie, le installazioni di mini eolico sono praticamente nulle, a causa dell’assenza dei meccanismi di accesso diretto, mentre tengono gli impianti di taglia superiore ai 5 MW. Idroelettrico In controtendenza rispetto alle altre rinnovabili, l’idroelettrico chiude il 2020 con un +74% e circa 72MW di nuova potenza installata, tra cui un impianto da 1,4 MW installato a novembre in provincia di Bergamo, uno da 2,3 MW installato in Piemonte in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, oltre a due impianti installati a dicembre in Piemonte (2MW) ed Emilia Romagna (1,2MW). In crescita del 59% anche le unità di produzione connesse. L’analisi del triennio evidenzia la crescita di quasi tutte le taglie soprattutto per impianti mini-idroelettrici di potenza inferiore o uguale ai 250 kW e per impianti più grandi di taglia tra 1 e 3 MW o superiore ai 5 MW. Anche per l’idroelettrico è necessario prevedere una tariffa incentivante diretta prevista da Decreti del Ministero dello Sviluppo Economico Bioenergie Nel complesso nel 2020 sono stati installati 44 nuovi impianti (-27%) per un totale di 8,3 MW di potenza (-59% rispetto al 2019). Per il comparto si conferma, come per l’idroelettrico, l’interesse per le piccole taglie fino a 250 kW, ma si segnala contemporaneamente la necessità di meccanismi di supporto per sviluppare nuova potenza. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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