Rinnovabili e investimenti: Italia prima per stanziamenti dalla Banca Europea

L’Italia è il primo Paese UE per finanziamenti ricevuti dalla European Investment Bank. Dal 1959 a oggi ha ricevuto 257,5 miliardi: quest’anno ci sono già diversi accordi su fotovoltaico ed eolico

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Rinnovabili e investimenti: Italia prima per stanziamenti dalla Banca Europea

Su rinnovabili e investimenti l’Italia non ha eguali in Europa se si considerano gli stanziamenti della Banca Europea per gli Investimenti. Recentemente la BEI ha firmato, con Credit Agricole CIB, Natixis CIB e Reden, un contratto di finanziamento da 264 milioni di euro “per lo sviluppo di uno dei più grandi portafogli di impianti solari”, in grado di sostenere la costruzione di 26 impianti fotovoltaici in tutta Italia, con una capacità installata massima complessiva di 255 MW per una produzione – una volta operativi – di quasi 470 GWh/anno di energia rinnovabile.

Il finanziamento UE, per quanto importante, non è l’unico: nel 2023 sono già diverse le linee di credito avviate dalla European Investment Bank. Nel 2022 l’Italia è stato il primo Paese per finanziamenti e risorse gestite dal Gruppo BEI. Più della metà dei finanziamenti BEI in Italia (5,52 miliardi di euro), sono dedicati alla lotta contro il cambiamento climatico e alla sostenibilità ambientale.

Il ruolo della BEI e il rapporto storico con l’Italia, primo Paese UE per finanziamenti

La BEI è la banca dell’Unione europea i cui azionisti sono tutti gli Stati membri dell’UE. Sostiene quattro settori prioritari tra cui c’è ambiente e cambiamenti climatici. A questo proposito, è uno dei principali finanziatori mondiali dell’azione per il clima.

La BEI finanzia lo sviluppo di impianti rinnovabili per contribuire a decarbonizzare il settore. Va ricordato che tra gli obiettivi prioritari della Banca Europea c’è il sostegno a iniziative volte a mitigare la crisi climatica. A questo proposito, lo scorso anno il gruppo bancario ha firmato 85 operazioni in Italia per un valore complessivo di 10,09 miliardi di euro: l’Italia risulta il primo Paese per finanziamenti e risorse gestite da BEI nel 2022. Di questa somma, più della metà (5,54 miliardi) è stato stanziato a favore della transizione ecologica in Italia, su progetti dedicati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, oltre che “garantire la sicurezza energetica, promuovere la mobilità sostenibile, e a decarbonizzare le aziende, con particolare attenzione a quei settori considerati hard-to-abate”, ha sottolineato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente BEI e Presidente FEI (Fondo Europeo per gli investimenti, nato per sostenere le Pmi e del quale il principale azionista è la stessa BEI).

Il nostro Paese è da tempo il principale destinatario dei finanziamenti europei: se si considera il periodo tra il 2000 e oggi, l’Italia ha ricevuto stanziamento per quasi 30 miliardi (29,7 miliardi di euro). Nessun altro Paese ha ricevuto tanto: la Spagna, seconda, ha raggiunto il 25 miliardi, la Francia 14,4 miliardi, la Germania 8,6.

Ma i rapporti tra BEI e Italia sono ben più radicati: infatti è dal 1959 che sono partite le operazioni di finanziamento a 2634 progetti per 257,55 miliardi di euro complessivi. L’energia è la seconda voce: sul totale, il 17,33% è stato stanziato per interventi specifici.

Rinnovabili e investimenti: gli stanziamenti avviati nel 2023 a energia e alle Pmi

Veniamo agli interventi che legano rinnovabili e investimenti: oltre alla già citata operazione da 264 milioni di euro, la Banca europea per gli investimenti ha concesso, tramite supporto InvestEU, 50 milioni di euro di finanziamento ad Asja Ambiente Italia per cofinanziare la costruzione di nove impianti fotovoltaici ed eolici in Basilicata, Campania, Sardegna e Sicilia. Con una capacità totale di 238 MWp, tali impianti saranno in grado di generare circa 460 GWh di energia all’anno.

A febbraio, BEI ha concesso un prestito da 150 milioni a Iberdrola per realizzare una serie di progetti nei settori eolico e fotovoltaico per produrre 400 MW di energia in diverse località italiane. “Si tratterà dei primi parchi di rinnovabili di Iberdrola in Italia”, ha fatto sapere la stessa BEI in una nota.

Anche la produzione di idrogeno compare tra le finalità di finanziamento: nel caso specifico la European Bank Investment ha concesso 40 milioni di euro al Gruppo belga Punch per sviluppare tecnologie per motori a idrogeno e fuel cell per il settore auto e per i veicoli commerciali e industriali, in modo da promuovere la mobilità sostenibile.

Oltre alla produzione energetica, c’è poi l’aspetto della sicurezza. A questo proposito va anche segnalato il contratto con Terna per il finanziamento del Ramo Est del Tyrrhenian Link che collega la Sicilia, la Sardegna e la Penisola italiana attraverso un cavo sottomarino lungo 970 km. “Il progetto contribuirà allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, all’affidabilità della rete elettrica e alla sicurezza energetica”, segnala ancora la BEI.

C’è poi l’impegno in favore delle Pmi. Sempre quest’anno la BEI ha concesso una linea di credito di 150 milioni di euro alla Regione Emilia-Romagna da destinare alle micro, piccole e medie imprese attraverso un accordo con alcuni istituti bancari italiani. Il contributo a favore delle imprese, non superiore a 200mila euro, prevede una durata minima di 2 anni e una massima di 12 anni, estendibile a 15 anni, esclusivamente per investimenti finalizzati all’efficienza energetica o alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

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