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Nell’ambito del 16esimo Congresso Nazionale Domotecnica, che si è tenuto qualche giorno fa a Torino, si è svolto il convegno “Tendenza di mercato e nuova etichetta energetica” durante il quale sono stati presentati i risultati dell’indagine Ref-e sul mercato della climatizzazione (raffrescamento e riscaldamento) e le implicazioni del recepimento della direttiva sull’etichettatura in vigore dal 2015. Dall’indagine emerge che negli ultimi 20 anni in Italia, con la crescita delle famiglie del 28%, sono naturalmente aumentati significativamente anche i consumi di energia per il residenziale, in prevalenza ad uso termico. Si tratta dunque di un mercato con alte potenzialità per la diffusione di tecnologie efficienti. Dal 2009 i consumi del residenziale hanno superato quelli dell’industria e nel 2012, con oltre 30mila ktep, sono secondi solo a quelli dei trasporti. Nel 2012 le pompe di calore hanno rappresentato oltre un terzo degli apparecchi installati, seguite dalle caldaie tradizionali (26,4%), dalle tecnologie a biomassa (18,9%) e dalle caldaie a condensazione (10,4%), il solare termico si assesta su 3,4% delle installazioni globali. “Dati che fanno capire come il residenziale sia sempre più terreno fertile per le tecnologie efficienti e che vengono ulteriormente confermati dalla crescita nella consistenza del numero di impianti installati nelle case degli italiani” commenta Tommaso Franci di Ref-e. Se le caldaie a condensazione segnano un saldo fortemente positivo, con una crescita di circa 200mila unità, il parco delle caldaie tradizionali installate registra un calo di circa 150mila unità. Per i prossimi due anni, sette installatori interpellati su dieci stimano un calo per le caldaie a gas tradizionali, e sempre sette su dieci vedono una crescita per quelle a condensazione. Crescono anche le pompe di calore e le tecnologie a biomassa: ben l’80% degli installatori afferma che il mercato delle pompe di calore crescerà nel 2014 e 2015, mentre il 75% prospetta lo stesso destino per la biomassa. Tra i fattori che spingono la diffusione di queste tecnologie ci sono il basso costo di funzionamento, il supporto fiscale dato dal sistema di incentivi e i benefici per l’ambiente. Un trend che si conferma anche nelle rilevazioni su base 2013 condotte da Ref-e. Rispetto alle valutazioni raccolte nel 2012, i primi dati indicano l’aumento significativo del peso degli aspetti connessi all’incentivazione per la diffusione di tutte le tecnologie, grazie all’innalzamento della detrazione dal 36% al 50%. Nel 2013, inoltre, le aspettative a medio termine degli installatori si rafforzano per quanto riguarda pompe di calore, biomasse e solare termico, anche se oggi la crisi e la riduzione della spesa delle famiglie sembrano penalizzare il mercato. Valentina D’Acunti di Anima, nel suo intervento ha confermato che grazie alle tecnologie ad alta efficienza ed energie rinnovabili, che sono destinate a prendere il soppravvento sulle tecnologie tradizionali, si potranno raggiungere gli obbiettivi del 20-20-20 fissati dall’Unione Europea in materia di riduzione di emissioni di CO2 di risparmio. E in questa direzione si inserisce la normativa europea che, da fine settembre 2015, rende obbligatoria l’etichettatura energetica per i sistemi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, che impone la dichiarazione dei consumi della singola tecnologia e dell’intero impianto. In questo modo, le imprese che investono in innovazione per la produzione di macchinari efficienti saranno tutelate e avranno una certificazione che le porti a distinguersi sul mercato, mentre i clienti avranno la possibilità di scegliere con maggior consapevolezza prodotti realmente efficienti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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