Smart home e IoT: la casa degli italiani tra intelligenza ed efficienza energetica

La casa degli italiani è sempre più tecnologica, secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things, crescono infatti smart home e IoT. Smart working e dad hanno fatto crescere la consapevolezza dell’importanza del risparmio energetico

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Smart home e IoT: la casa degli italiani tra intelligenza ed efficienza energetica

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Crescono smart home e IoT: il mercato italiano della “casa intelligente” raggiunge i 650 milioni di euro nel 2021 (+29% rispetto al 2020) e conferma come gli italiani facciano attenzione sia all’elemento smart che all’efficienza energetica.

Lo evidenzia il rapporto dell’Osservatorio Internet of Things, presentato oggi. Molti gli spunti di riflessione: uno di questi vede la casa degli italiani sempre più tecnologica, ma soprattutto diversa. La pandemia ha cambiato profondamente abitudini di vita e ha cambiato anche la percezione e la vivibilità della propria abitazione.

Smart Home e Iot: un mercato che nel 2021 ha raggiunto i 650 milioni di euro

Prova ne è che un italiano su quattro (25%) dei consumatori ha riconfigurato gli spazi di casa o ha in programma di farlo. La necessità di fare smart working o anche la didattica a distanza ha comportato l’esigenza di rendere gli spazi domestici più a misura di queste rinnovate esigenze. Ma la crescita della penetrazione tecnologica nelle case porta anche a una maggiore attenzione verso la consapevolezza di risparmio energetico. La conferma arriva da un dato: il 15% degli utenti è più attento di prima rispetto ai propri consumi energetici, con l’obiettivo di ridurli.

Smart home e IoT: casa, luogo di cultura dell’Internet of Things

Tra smart home e IoT c’è un legame forte. «La casa è il luogo dove si può immaginare più facilmente una democratizzazione dell’Internet of Things, il luogo ideale dove si apprende e si fa cultura dell’IoT», evidenzia Alessandro Perego, co-fondatore e responsabile scientifico Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Il mercato italiano della smart home oggi si avvia alla maturità. Certo, rispetto a Paesi come USA, Regno Unito, Germania o Francia (rispettivamente 18,2 miliardi, 4 miliardi, 3,9 miliardi e 1,3 miliardi di euro) quello nazionale è ancora assai limitato. Ma è in crescita e «solo la carenza di semiconduttori e delle materie prime, oltre al loro rincaro, ha frenato il suo sviluppo ancora più consistente (stimato in 70/80 milioni di euro)», ha sottolineato Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things.

L’elemento di “intelligenza” piace e lo conferma il fatto che quasi un italiano su due (46%) ha uno smart device. Ad aumentare è la voglia di diffondere “l’intelligenza” nelle case degli italiani. Ciò che cambia anche rispetto anche solo al 2020 è una vocazione alla sempre maggiore connettività e ai benefici che comporta, anche mediante servizi aggiuntivi e non solo prodotti. A quest’ultimo proposito, già oggi il 12% dei consumatori ne ha attivati (+4% rispetto al 2020), ma in futuro la tendenza è in netta crescita. Infatti, il 77% del campione sondato si è detto interessato a servizi aggiuntivi, con un 64% disposto a pagare di più per questi. Primo dei servizi aggiuntivi futuri è l’analisi dei consumi energetici, a riprova che l’efficienza energetica è tra i primi pensieri degli italiani.

Il mercato italiano della smart home e la leva dell’efficienza energetica

Il mercato della smart home in Italia vede al primo posto piccoli e grandi elettrodomestici connessi (135 milioni di €), con un incremento del 35% nel 2021 rispetto al 2020. La connessione è gradita, tanto che oggi la gestione da remoto è tra le caratteristiche più richieste, subito dopo le questioni prezzi, bassi consumi e design. Cresce il tasso di utilizzo: solo guardando ai grandi elettrodomestici si è passati dal 15% del 2017 al 40% del 2021.

Al secondo posto si piazzano gli smart speaker (130 milioni €), seguiti dalle soluzioni per la sicurezza (125 milioni €) e da caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (110 milioni). Quest’ultima, però, è l’area che cresce di più nel mercato, favorita in particolare dalla vendita di numerose caldaie connesse, spesso abbinate ai termostati smart, che beneficiano di incentivi Superbonus ed Ecobonus, e dalla possibilità di ottenere benefici nel risparmio energetico e comfort. Un elemento, questo, che evidenzia una maggiore consapevolezza a cogliere i benefici dell’efficienza energetica.

Gli impatti PNRR smart home

Il PNRR fornirà un ulteriore, sensibile, stimolo a smart home e IoT. L’Osservatorio ha messo in luce quanto sarà l’impatto futuro del Piano Nazionale Ripresa e resilienza sulle soluzioni per la casa intelligente: un elemento fondante, in questo senso, sarà legato all’assisted living. La casa diviene il primo luogo di cura e di telemedicina: si calcolano 4 miliardi di euro di investimenti su questo aspetto. Ma anche l’home and building, lato energy ne beneficerà: dal rafforzamento delle smart grid (3,6 miliardi €), alla promozione delle rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto consumo (2,2 mld) ai sistemi di teleriscaldamento (0,2 mld) e all’efficienza energetica di cinema, teatri e musei (0,3 mld).

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