Studio Greenpeace sui benefici delle rinnovabili nei paesi del mediterraneo

Puntare su efficienza energetica e rinnovabili per superare la crisi

Spingendo sulle rinnovabili Italia, Croazia, Grecia e Spagna potrebbero creare migliaia di posti di lavoro, rendere verde la propria economia e rilanciare il turismo in modo più sostenibile. Questo in sintesi il messaggio di Greenpeace che, partendo dalla collocazione geografica di questi paesi e dalle ricerche realizzate, arriva a considerare le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica una scelta razionalmente obbligata. “Ampliare la potenza installata rinnovabile ed espandere le tecnologie per un uso intelligente dell’energia – si legge in una nota – sarebbe di beneficio all’economia, all’occupazione, garantirebbe la qualità degli ecosistemi e darebbe un contributo prezioso alla salvaguardia del clima. Inoltre consentirebbe ai cittadini di investire direttamente nel sistema energetico, diventando produttori e proprietari, garantendo reddito a piccole comunità, famiglie o strutture essenziali come scuole e ospedali. Eppure oggi chi governa questi Paesi continua a perseguire scelte sbagliate, puntando su nuove centrali a carbone, o cercando a tutti i costi gas e petrolio, spesso disponibili in quantità modeste”.

Ecco in sintesi i principali benefici che si potrebbero ottenere:

  • In Croazia adottare le energie pulite negli alberghi, nelle scuole, nelle fattorie e in altre strutture pubbliche garantirebbe dai 4 ai 5 miliardi di euro di risparmi annui per il mancato import di altre fonti energetiche, creando al contempo 3600 nuovi posti di lavoro l’anno per la costruzione dei nuovi impianti (fino al traguardo del 100 per cento di energie rinnovabili) e 8 mila posti per la manutenzione e il funzionamento di queste infrastrutture.
  • In Grecia le famiglie potrebbero risparmiare circa mille euro l’anno sulla bolletta energetica, e fino a 6 miliardi al Paese se ai settori produttivi si applicassero le misure di efficienza e sviluppo di un sistema rinnovabile.
  • In Spagna, la sola conversione radicale all’energia pulita dell’arcipelago delle Canarie, da qui al 2050, garantirebbe il risparmio di 42 miliardi di euro a fronte di un investimento di soli 20.

Per non parlare dei benefici sulle isole, come chiaramente emerge dallo studio pubblicato dall’associazione ambientalista “100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole“, che evidenzia come isole quali Lampedusa, Pantelleria, Favignana e Tremiti potrebbero affrancarsi dalle fonti fossili e soddisfare interamente la propria domanda energetica grazie alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica. 

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