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Casa dei Vettii – Img @Silvia Vacca I tetti delle città possono ora beneficiare di un’innovativa tecnologia solare che si integra perfettamente con l’ambiente circostante e il paesaggio, nel rispetto di vincoli architettonici ed edifici storici. Grazie ai pannelli solari “camuffati” da tegole romane antiche o da mattoni di terracotta, lo skyline delle città può mantenere il suo fascino storico e, contemporaneamente, abbracciare la sostenibilità. Il parco archeologico di Pompei e la città di Évora, in Portogallo, stanno aprendo la strada a un nuovo modello ispiratore per la conservazione del patrimonio e la sostenibilità. Utilizzando soluzioni innovative come i pannelli solari invisibili e le tegole fotovoltaiche, questi siti dimostrano come i vincoli architettonici possono essere trasformati in vantaggi. Ciò consente di valorizzare i tesori storici e, allo stesso tempo, promuovere la sostenibilità ambientale. A Pompei i vincoli architettonici diventano opportunità di risparmio energetico Il Parco Archeologico di Pompei, consapevole dell’importanza dello sviluppo sostenibile, ha adottato strategie innovative. Tra queste, appunto, l’installazione di pannelli solari camuffati da tegole romane antiche sulla Casa di Cerere, su un thermopolium e sulla Casa dei Vettii. Questi pannelli solari, che si mimetizzano perfettamente con l’architettura circostante, generano l’energia necessaria per illuminare gli affreschi, preservando così l’aspetto paesaggistico e contribuendo al risparmio energetico. Gli interventi del Thermopolium, della casa di Cerere e della Casa dei Vettii sono stati realizzati, sia nell’impianto di illuminazione degli affreschi, sia nella copertura fotovoltaica che genera energia per la loro alimentazione, da Ahlux Italia. Le tegole fotovoltaiche sono state riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBACT) come una soluzione per migliorare l’efficienza energetica nel contesto del patrimonio culturale. Il loro funzionamento si basa sul principio di una bassa densità molecolare. Ogni modulo è realizzato con un composto polimerico atossico e riciclabile, che è stato appositamente sviluppato per favorire l’assorbimento dei fotoni. All’interno di ciascun modulo sono integrate normali celle di silicio monocristallino. La superficie delle tegole, trasparente per i raggi solari se pur opaca alla vista, consente alla luce di penetrare e alimentare le celle. Il caso di Èvora in Portogallo Nei prossimi mesi, nuove tegole solari verranno installate sui tetti di alcuni edifici pubblici a Spalato, in Croazia, e a Évora, in Portogallo. Queste due città sono tra i siti dimostrativi selezionati per testare soluzioni innovative che combinano sostenibilità e valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale nel quadro del progetto europeo POCITYF. Évora, in particolare, è situata in cima a una collina e esposta a sud: la conformazione non pianeggiante del territorio fa sì che da qualsiasi punto è possibile vedere i tetti di ogni edificio. La maggior parte di essi sono coperti da tegole rosse o di terracotta, mentre i pannelli solari solitamente sono di colore blu scuro o nero e risaltano. Per questo motivo, l’amministrazione comunale ha insistito per adottare una soluzione invisibile. Dipingere i pannelli solari per mascherarli avrebbe ridotto le loro prestazioni energetiche. Tegola Canadese, azienda italiana del Gruppo IWIS specializzata nella produzione di tegole e tegole solari, è uno dei partner tecnici del progetto europeo. Ha collaborato con Dyaqua per rinnovare i tetti di Évora. Mentre le tegole fotovoltaiche copriranno il tetto del municipio, Tegola Canadese si occuperà della copertura di un palazzetto dello sport, di un centro scientifico e di due parcheggi, sfruttando la tecnologia Tegosolar. A differenza dei tradizionali pannelli solari esterni, Tegosolar è un materiale di copertura integrato nel tetto stesso, una soluzione calpestabile e completamente piatta. Tegosolar offre vantaggi estetici, essendo invisibile dalla strada e non sporgendo dal tetto, ma ha anche vantaggi prestazionali essendo resistente ai forti venti e avendo una minore sensibilità alla direzione del sole. Con le tegole fotovoltaiche le città storiche diventano smart Si stima che entro il 2050 l’80% della popolazione risiederà in aree urbane, le quali a loro volta rappresenteranno l’80% del consumo energetico globale. Questi dati sottolineano l’importanza fondamentale di rendere più sostenibili le città storiche, che spesso devono fare i conti con restrizioni legali per la modernizzazione degli edifici di interesse storico. L’obiettivo di POCITYF è proprio quello di aiutare le città storiche a diventare smart. Dopo le due città pilota, Alkmaar nei Paesi Bassi ed Évora in Portogallo, le tegole fotovoltaiche saranno testate anche nelle città di Bari (Italia), Ioannina (Grecia), Granada (Spagna), Celje (Slovenia), Hvidovre (Danimarca) e Újpest (Ungheria). Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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