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Transizione energetica: investire in reti e infrastrutture per triplicare la capacità rinnovabile entro il 2030

La transizione energetica è a rischio senza investimenti massicci in reti elettriche e sistemi di accumulo. E’ quanto emerge da un’analisi IRENA che evidenzia l’urgenza di agire per evitare ritardi critici e raggiungere gli obiettivi del 2030.

Transizione energetica: investire in reti e infrastrutture per triplicare la capacità rinnovabile entro il 2030

L’obiettivo ambizioso di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030, pone i paesi di fronte alla necessità di investire in reti elettriche e infrastrutture di accumulo. Tuttavia, secondo l’ultima analisi dell’International Renewable Energy Agency (IRENA), le attuali carenze nelle infrastrutture e i ritardi nella pianificazione potrebbero rappresentare un freno significativo.

L’energia rinnovabile, in particolare l’eolico e il solare, non segue i modelli tradizionali di generazione centralizzata. La loro natura distribuita su vaste aree richiede un’espansione significativa delle reti di trasmissione e distribuzione, insieme allo sviluppo di tecnologie di accumulo capaci di garantire continuità e stabilità al sistema elettrico.

Un sistema a rischio collasso per la mancanza di reti adeguate

L’infrastruttura di rete è fondamentale nella transizione energetica. Senza un adeguato sviluppo di linee aeree, cavi sottomarini, stazioni di trasformazione e sistemi di accumulo, la capacità di integrare l’energia rinnovabile nella rete rimarrà limitata. I ritardi accumulati negli ultimi anni stanno già compromettendo la possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030.

Uno dei principali problemi è la complessità delle autorizzazioni. La costruzione di nuove linee elettriche richiede valutazioni ambientali, consultazioni con le comunità locali e approvazioni governative, allungando i tempi di realizzazione fino a dieci anni. IRENA sottolinea l’importanza di anticipare gli investimenti e snellire i processi burocratici per evitare colli di bottiglia futuri.

Inoltre l’elettrificazione intelligente passa attraverso l’uso di tecnologie avanzate di gestione della rete, capaci di ottimizzare i flussi di energia e prevenire sovraccarichi.

L’Accoppiata vincente: fotovoltaico e sistemi di accumulo

Negli ultimi anni, il costo delle tecnologie solari fotovoltaiche (PV) e delle batterie per l’accumulo energetico (BESS) è diminuito drasticamente, con riduzioni fino al 90% tra il 2010 e il 2023. Questa convergenza rappresenta una delle soluzioni più promettenti per gestire l’intermittenza delle fonti rinnovabili.

I BESS consentono di immagazzinare l’energia prodotta durante le ore di picco solare per poi rilasciarla durante le ore serali, quando la domanda di elettricità è più alta.

Tuttavia, il pieno potenziale di questa tecnologia può essere sbloccato solo attraverso incentivi a lungo termine per l’integrazione di PV e accumulo; quadri normativi solidi che valorizzino la capacità di bilanciamento dei sistemi di accumulo ed eliminazione delle inefficienze, come la doppia tariffazione per l’accesso alla rete.

I benefici socioeconomici di un’infrastruttura moderna

L’espansione delle reti e delle infrastrutture di accumulo non è solo una questione tecnica, ma rappresenta un’opportunità in grado di generare benefici socioeconomici di vasta portata.

Per esempio una rete moderna aiuta a elettrificare le comunità rurali e remote, migliorando la qualità della vita; sostenere lo sviluppo dell’industria dell’idrogeno verde e della mobilità elettrica e promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro lungo tutta la filiera, dalla produzione di componenti alla manutenzione delle reti.

Inoltre questi investimenti riescono ad attrarre capitali privati, attraverso partenariati pubblico-privati capaci di ridurre i costi di produzione e migliorare l’affidabilità delle tecnologie.

Naturalmente il ruolo dei governi è centrale per questa transizione. E’ necessaria l’adozione di strategie energetiche che comprendano obiettivi quantificabili per lo sviluppo delle infrastrutture di accumulo, incentivi per la realizzazione delle nuove reti e riforme regolatorie per garantire l’integrazione efficiente delle rinnovabili nel sistema.

Secondo IRENA, un parametro di riferimento potrebbe essere quello di 1-2 MW di accumulo ogni 10 MW di capacità rinnovabile aggiunta. Questa misura contribuirebbe a evitare sprechi energetici e a mantenere stabile la rete elettrica durante le fluttuazioni della domanda.

Per approfondire il tema, IRENA, in occasione dell’assemblea annuale, trasmetterà in streaming il panelKey Enablers for the Energy Transition: Grid and Storage il prossimo 11 gennaio 2025.

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