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Irena – International Renewable Energy Agency – ha presentato in anteprima al Berlin Energy Transition Dialogue, l’Outlook World Energy Transition, che traccia il percorso e propone le soluzioni di transizione energetica per contenere l’aumento della temperatura a 1,5°C e fermare il riscaldamento globale. Il rapporto viene presentato in un momento critico per il clima, in cui è necessario agire velocemente a livello globale, anche in vista della COP26 di Glasgow. Il 90% di tutte le soluzioni di decarbonizzazione nel 2050 coinvolgerà l’energia rinnovabile attraverso la fornitura diretta di energia a basso costo, l’efficienza, l’elettrificazione alimentata da fonti rinnovabili negli usi finali e l’idrogeno verde. Le tecnologie di cattura e rimozione del carbonio e la moderna bioenergia aiuteranno a garantire la riduzione di CO2 verso un sistema energetico a zero emissioni. Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA, ha sottolineato che c’è sempre meno tempo per rispettare l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi. “I trend recenti mostrano che il divario tra dove siamo e dove dovremmo essere non sta diminuendo ma aumentando, stiamo andando nella direzione sbagliata. Il tempo a disposizione per essere in linea con l’obiettivo di 1,5°C è sempre meno e la strada più stretta. E’ necessario agire subito e accelerare la transizione energetica”. La Camera ha aggiunto che si tratta di un percorso complesso ma realizzabile: le principali economie, che rappresentano più della metà delle emissioni globali di CO2, stanno diventando carbon neutral; anche i mercati finanziari si stanno muovendo spostando gli investimenti verso asset sostenibili. Il Covid ha inoltre confermato la resilienza delle energie rinnovabili. Il percorso verso gli 1,5° di Irena Per rispettare l’accordo di Parigi è necessario triplicare entro il 2050 il ruolo delle rinnovabili e diminuire di almeno il 75% l’uso dei combustibili fossili, in particolare per quanto riguarda petrolio e consumo di carbone. Il gas naturale dovrebbe raggiungere il picco intorno al 2025, diventando entro il 2050 il maggior combustibile fossile rimanente. Anche i mercati finanziari dovranno riflettere questo cambiamento, declassando i combustibili fossili e allocando il capitale in attività sostenibili. Un trend ormai assodato, considerando che l’indice S&P delle azioni delle energie rinnovabili, nel 2020 ha registrato una crescita del +138%. Ma l’Outlook segnala che gli investimenti green dovranno crescere in maniera significativa: le principali economie hanno annunciato investimenti per circa 4,6 trilioni di dollari direttamente in settori rilevanti per il carbonio come agricoltura, industria, rifiuti, energia e trasporti, ma meno di 1,8 trilioni di dollari sono verdi. Gli investimenti per la transizione energetica dovranno aumentare del 30% rispetto a quelli previsti per un totale di 131 trilioni di dollari da qui al 2050, corrispondenti a 4,4 trilioni di dollari in media ogni anno. Nel percorso tracciato da Irena i sistemi energetici decarbonizzati dominati dalle rinnovabili cresceranno di 10 volte entro il 2050. I trasporti vedranno aumentare l’elettrificazione di 30 volte, assicurando una riduzione di quasi il 70% delle emissioni in questo settore. Per sostenere la decarbonizzazione aumenterà l’uso dell’elettricità negli edifici, nell’industria e nei trasporti e ci sarà un uso mirato di biomassa di provenienza sostenibile. Entro il 2050 l’idrogeno verde e la bioenergia combinata con tecnologie di rimozione del carbonio (BECCS) diventeranno i veri protagonisti della transizione energetica. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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