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Questo mese ITALIA Solare propone un approfondimento analitico sul rapporto, non sempre facile, tra il GSE, gli operatori del settore fotovoltaico e i proprietari di impianti fotovoltaici. Rapporto che è legato in maniera indissolubile dalla gestione burocratica degli incentivi previsti dai vari Conto Energia. La nostra analisi deriva dalle segnalazioni da parte dei nostri soci – che sono operatori e proprietari di impianti – di criticità legate al rapporto con il GSE ed ha come obiettivo principale trovare soluzioni che siano vantaggiose per tutte le parti coinvolte. ITALIA Solare ha preparato un documento dettagliato completo anche di proposte per risolvere tali criticità. Il documento è ora in mano al GSE e prossimamente ne discuteremo con i diretti interessati durante un incontro proprio con i vertici del GSE. Vediamo quali sono i punti principali del documento. Modifiche impianti dopo la sospensione del Documento Tecnico di Riferimento (DTR) Molti soci evidenziano che a seguito della sospensione del DTR, non risulta chiaro quali interventi siano ammissibili e che procedura occorra seguire per gli interventi. Nel dettaglio, non essendoci più interventi soggetti ad approvazione preventiva, sarebbe utile predisporre linee guida allo scopo di evitare dispendio di tempo e risorse a tutti gli attori coinvolti. Metodi di risoluzione delle contestazioni e controversie Un giudizio al TAR Lazio ha un costo che non può essere inferiore ai 3.000 Euro. Per gli impianti di minori dimensione questo costituisce un pregiudizio grave al diritto costituzionalmente tutelato di difesa degli utenti e di fatto preclude la tutela contro i provvedimenti del GSE a un grosso numero di proprietari di impianti. Per queste casistiche si potrebbe prevedere meccanismi di conciliazione ed arbitrato a prezzo convenzionato in modo da non discriminare nessuno. Sanzioni in caso siano riscontrate difformità durante le verifiche Molti soci evidenziano che la lista di irregolarità che causano la decadenza dagli incentivi contenuta nell’Allegato 1 al DM 31 gennaio 2014 è troppo vasta. Si ritiene che prevedere una maggiore articolazione delle sanzioni, limitando i casi di decadenza dalle tariffe incentivanti, risponderebbe a un criterio di proporzionalità ed equità. Destinazione dei fondi revocati Moltissimi soci richiedono di avere conferma dal GSE che i provvedimenti di revoca degli incentivi non portino a far sì che i fondi originariamente destinati a supportare il fotovoltaico siano utilizzati per scopi totalmente diversi. Al fine di non modificare la destinazione d’uso e di stare al passo con lo sviluppo della tecnologia, sull’esempio di altri paesi si propone di usare i fondi disponibili per incentivare la diffusione delle tecnologie di accumulo, con particolare attenzione alle Smart Grid locali. Inoltre, gli impianti già costruiti a cui è revocato o non concesso l’incentivo non dovrebbero essere dismessi bensì messi in condizione di poter continuare ad operare. Semplificazione delle procedure per i Sistemi Efficienti di Utenza L’attuale disciplina relativa ai Sistemi Efficienti di Utenza introduce una procedura di qualifica estremamente onerosa in termini economici, sia per le spese da pagare al GSE che per la necessità di rivolgersi a consulenti per la domanda e impone poi un altrettanto oneroso obbligo di comunicazione di tutte le modifiche che espone le imprese al rischio di gravissime conseguenze in caso di dimenticanze. Per ridurre la mole di tali adempimenti burocratici, che rischiano di essere spropositati ITALIA Solare propone la possibilità di conservare la documentazione relativa alle modifiche, senza inviarla al GSE, in caso di verifica. Sarebbe anche opportuno prevedere autocertificazioni per alcune casistiche. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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