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Dalla riqualificazione sostenibile dell’ex caserma Lesa di Basiliano nasce la nuova sede di ICOP S.p.A. Società Benefit. Il progetto firmato Lombardini22 intreccia ESG, arte, neuroscienze e paesaggio, e rappresenta un intervento innovativo e replicabile di rigenerazione urbana. Indice degli argomenti Toggle Spazi di lavoro e paesaggio: l’ufficio sostenibile secondo ICOPIl Giardino delle Macchine: arte, neuroscienze e cittadinanza attiva Nel cuore del Friuli, a Basiliano, un’ex area militare abbandonata si prepara a una seconda vita all’insegna della sostenibilità, del benessere e della cultura. Si tratta dell’ex caserma Lesa, che sarà trasformata nella nuova sede di ICOP S.p.A. Società Benefit, società specializzata in ingegneria del sottosuolo e tra i leader europei nel microtunnelling. Il progetto è firmato da Lombardini22, uno dei principali gruppi italiani in architettura e ingegneria, ed è co-finanziato da fondi pubblici. Non si tratta solo di uffici, ma di un intervento capace di tessere nuovi legami tra territorio, comunità e memoria storica. Come sottolineano i progettisti, «la riqualificazione delle ex caserme può diventare una leva strategica per restituire ai cittadini spazi di valore, trasformando l’abbandono in occasione di rinascita collettiva». Spazi di lavoro e paesaggio: l’ufficio sostenibile secondo ICOP Il progetto per la nuova sede ICOP non contempla nuove volumetrie, ma punta alla rigenerazione dell’esistente. Il progetto si basa sui criteri ESG attraverso la scelta di recuperare e valorizzare gli immobili esistenti rispettando l’identità storica del sito e riducendo drasticamente l’impatto ambientale. Il layout degli spazi aziendali si struttura attorno a un ampio parco verde, pensato non solo come cornice paesaggistica ma come vero e proprio motore di benessere psicofisico per lavoratori e cittadini. Il progetto prevede una mensa con alimentazione biologica, un giardino sensoriale, aree social e food, un campo sportivo, spazi flessibili per il lavoro e un asilo-scuola. L’integrazione con il paesaggio è totale: le facciate dialogano con il verde, i parcheggi sono dotati di colonnine elettriche, i percorsi pedonali e carrabili sono distinti per garantire sicurezza e fluidità. Le coperture e le aree di sosta sono attrezzate con impianti fotovoltaici e solari termici, mentre le acque piovane vengono raccolte e riutilizzate per l’irrigazione. In un’ottica di smart workplace, ogni ambiente è pensato per rispondere a diversi gradi di interazione, privacy e comfort, favorendo la produttività ma anche la salute mentale. Tutto il progetto rappresenta un esempio di come l’architettura aziendale possa diventare infrastruttura di welfare. Il Giardino delle Macchine: arte, neuroscienze e cittadinanza attiva Accanto agli spazi lavorativi, sorge il “Giardino delle Macchine”, un parco artistico e sensoriale aperto alla comunità. L’obiettivo è quello di contrastare l’alienazione urbana e stimolare nuove forme di aggregazione sociale e culturale, valorizzando contemporaneamente il territorio. Il parco ospiterà installazioni artistiche, eventi, laboratori didattici e tre padiglioni esperienziali nati dal riuso creativo di container navali, che fungeranno da spazi per l’educazione e la riflessione sul concetto di tempo, interpretato attraverso le neuroscienze. L’arena naturale Qui, l’arte si intreccia con la didattica e la tecnologia: in collaborazione con gallerie e scuole del territorio, saranno esposte opere di giovani artisti emergenti, inclusi contenuti digitali e multimediali. Un’arena naturale accoglierà fino a 150 persone per eventi culturali, spettacoli, talk e workshop. L’intero spazio è progettato secondo i principi dell’Universal Design per garantire piena accessibilità e inclusività: è per esempio previsto un sistema di segnaletica e orientamento che da una parte semplificherà la navigazione degli spazi e dall’altra permetterà il riconoscimento immediato di luoghi e funzoni. Luce e colore giocano un ruolo fondamentale: ogni elemento è calibrato per favorire la stimolazione cognitiva e il benessere emotivo. La segnaletica, studiata per essere intuitiva e integrata con il paesaggio, aiuta l’orientamento e valorizza i diversi percorsi narrativi del sito. Il dehor Con il recupero dell’ex caserma Lesa, Lombardini22 e ICOP firmano un progetto che rappresenta una best practice per la rigenerazione urbana in chiave ESG. Un caso che dimostra come sia possibile dare nuova vita agli spazi dismessi -in Italia si contano circa 1.500 caserme dismesse (Fonte Agenzia del Demanio – 2015), trasformandoli in luoghi di crescita collettiva, in un dialogo continuo tra architettura, ambiente e comunità. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto