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L’AEEGSI ha pubblicato in data 21/11/2014 la tanto attesa delibera 574/2014/R/eel che definisce in maniera univoca le regole per la connessione alla rete elettrica in media e bassa tensione, le caratteristiche prestazionali e gli ambiti di applicazione dei sistemi di accumulo sia in abbinamento ad impianti di produzione di energia, che in assetto isolato, dando di fatto il via ad un mercato e certezze ad un comparto industriale all’avanguardia nel nostro Paese. La pubblicazione della delibera rappresenta un fondamentale punto di svolta per il nostro settore. Finalmente disponiamo di basi regolatorie stabili alle quali tutti gli operatori possono riferirsi per implementare le soluzioni di energy storage moderne e affidabili per rendere il sistema elettrico italiano più flessibile ed in grado di integrare nella rete, in maniera sempre più efficace ed efficiente, sia gli oltre 26 GWp di potenza rinnovabile non programmabile esistente che le future installazioni, nonché di cogliere a pieno le enormi potenzialità del nuovo orizzonte tecnologico delle smart grid. Esistono tuttavia altre disposizioni normative per poter completare il quadro di regolamentazione. Prima di tutto, attendiamo l’emanazione delle ultime varianti delle norme CEI 016 e 021 abbinate alla suddetta delibera sugli accumuli. Poi ci aspettiamo da parte del GSE la rapida pubblicazione delle regole tecniche transitorie e successivamente di quelle definitive, da emanarsi entro il 31 marzo 2015, come previsto dalla delibera 574/2014. Siamo pronti inoltre ad accompagnare l’AEEGSI nel percorso di consultazione che dovrà portare all’emanazione del provvedimento contenente le modalità con cui i distributori mettono a disposizione i sistemi di accumulo in cabina primaria e del documento di consultazione sui progetti pilota per sistemi di accumulo sulle reti di distribuzione, considerato che stiamo ormai entrando nell’ultimo anno dell’attuale periodo regolatorio, per il quale la delibera 199/2011 dell’AEEGSI rimandava a successivi provvedimenti per la loro realizzazione. Infine, siamo consapevoli della straordinaria importanza di riprendere il percorso verso la riforma del mercato del dispacciamento, avviato negli scorsi mesi dall’AEEGSI, in modo da abilitare il maggior numero di soluzioni, comprese quelle storage based, a fornire servizi di flessibilità per l’incremento della sicurezza e l’efficienza del nostro sistema elettrico. Non riteniamo comunque necessario introdurre nuove ed aggiuntive forme di incentivazione diretta per i sistemi di accumulo abbinati al fotovoltaico in assetto residenziale/distribuito, quanto piuttosto riteniamo importante che vengano confermati e meglio chiariti gli ambiti di applicazione di quelle forme di sostegno indiretto già esistenti nel panorama legislativo e regolatorio attuale. Ci riferiamo in particolare al mantenimento della detrazione fiscale del 50% per gli aggiornamenti impiantistici nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie per il settore residenziale e soprattutto per il settore commerciale/industriale, al perfezionamento della normativa a sostegno di tutte quelle configurazioni impiantistiche finalizzate a massimizzazione dell’energia auto-consumata (assetti SEU- SEESEU – RIU), con il completamento da parte del GSE delle regole applicative previste dalla delibera AEEGSI 578/2013/R/eel e con l’allargamento (motivato e ben circostanziato) a queste configurazioni dei benefici dello strumento dei Titoli di Efficienza Energetica. Le soluzioni tecnologiche ed i segmenti di mercato Tra le varie tipologie di accumulo dell’energia (quali ad esempio: pompaggi idroelettrici, CAES, volani, celle a combustibile ad idrogeno, batterie elettrochimiche) sono i sistemi di accumulo elettrochimici quelli che meglio si prestano ad abbinarsi al fotovoltaico sia di piccola taglia in assetto distribuito che utility scale. Tra le diverse tecnologie di batterie elettrochimiche, oltre alla tecnologia tradizionale al piombo, ed alla sua variante piombo-gel, molto promettenti risultano le tecnologie agli ioni di litio e quelle al sale (sodio -cloruro di nickel e sodio zolfo). Si tenga presente però che non è possibile, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, individuare un’unica tecnologia ottimale per tutte le applicazioni e tutti gli utilizzi richiesti, infatti ogni tipologia di batteria elettrochimica presenta rapporti energia/potenza differenti oltre che tempi di carica e scarica, costi e durate in termini di vita utile ben distinte. In generale per applicazioni di massimizzazione dell’energia auto-prodotta da impianti fotovoltaici residenziali o comunque di piccola taglia sono le tecnologie al litio e quelle al sodio cloruro di nickel per prodotti di fascia alta e quelle al piombo evoluto per i prodotti di fascia più bassa. Le applicazioni di storage elettrochimico sia nel contesto residenziale che in quello utility scale risentono oggi dei costi attuali delle batterie di nuova generazione ancora elevati, anche a causa dei limitati volumi delle installazioni vendute a livello globale. Da questo punto di vista i produttori di batterie dovranno continuare investire in ricerca e sviluppo per diminuire i costi di produzione e i prezzi di vendita di tali sistemi. L’obiettivo della riduzione dei prezzi medi finali del 30% entro i prossimi 5 anni è comunque già oggi alla portata del nostro comparto industriale. In questo contesto sarà fondamentale anche il completamento della regolazione nella direzione di abilitare anche gli impianti a fonti rinnovabili non programmabili assistiti da sistemi di storage a fornire servizi di rete adeguatamente remunerati per il bilanciamento del sistema elettrico. Infatti è proprio nell’erogazione di più servizi in contemporanea che si possono migliorare gli economics dell’investimento in energy storage. Infine la crescita costante dei mercati legati alle smart grid/smart city ed alla e-mobility certamente faciliterà l’incremento dei volumi venduti accompagnando così il trend di discesa dei costi dei sistemi di accumulo elettrochimico, così come dimostrano le recenti scelte di molte case automobilistiche che si stanno orientando sempre più verso modelli a trazione elettrica o ibrida la cui diffusione produrrà ulteriori economie di scala. L’industria nazionale Le aziende associate ad ANIE Energia inquadrate nel Gruppo Sistemi di Accumulo sono attualmente 24 e tutte attive in settori innovativi che richiedono grandi investimenti nella ricerca e sviluppo rispetto ad altri settori con mercati più maturi. La Comunità Europea ha recentemente varato il Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione, denominato Horizon 2020, con l’obiettivo di finanziare tutti quei progetti in ambito smart grid ed energy storage (ma non solo) che potranno dimostrare la validità dei modelli di business legati a queste nuove tecnologie. Horizon 2020 rappresenta per l’Italia un’imperdibile opportunità: siamo infatti tra i leader mondiali nello sviluppo e implementazione dei sistemi di accumulo sia nella rete di distribuzione che di trasmissione e nei sistemi privati. Questo ha fatto si che le aziende operanti nel nostro Paese abbiano acquisito un invidiabile know-how in un settore strategico per l’industria elettrica italiana e internazionale. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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