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Come la stragrande maggioranza delle scuole italiane quelle individuate dal Comune di Genova, nell’ambito dei progetti Smart City, versano in uno stato precario di manutenzione e hanno costi di riscaldamento esorbitanti, ma basso comfort per studenti e professori. In base ad un protocollo di intesa firmato con i privati, vengono affidate all’impresa ReQuality le diagnosi energetiche approfondite che danno risultati eclatanti: i quattro edifici potrebbero rendersi pressoché indipendenti e prodursi la quasi totalità dell’energia necessaria, il Comune potrebbe azzerare i costi del riscaldamento e, con gli stessi fondi oggi “bruciati” per il combustibile, finanziare gli investimenti. Attualmente con questi documenti il Comune di Genova sta dialogando con la Commissione Europea, per trovare i finanziamenti necessari per realizzare gli interventi. Il Comune di Genova e ReQuality LAB, che già collaboravano nell’ambito dell’Associazione “Genova Smart City”, hanno sottoscritto un protocollo di intesa per studiare gli interventi necessari per rendere efficienti quattro “plessi” scolastici. I quattro edifici selezionati contengono ognuno diverse scuole come asili nido, materne, elementari, medie e superiori, e sono situati in aree diverse del territorio del Comune: sia aree collinari dell’immediato retroterra urbano sia zone densamente costruite del ponente cittadino. Uno degli edifici scolastici oggetto dell’analisi Ci sono quindi microclimi molto diversificati ma una costante: con la diagnosi energetica si individuano enormi possibili miglioramenti. Il che appare logico, dato che energeticamente si tratta di veri e propri colabrodi, con infissi vecchi e poco isolanti, pareti e soffitti in calcestruzzo, generalmente in cattivo stato di manutenzione, tetti non coibentati. Per cercare di mantenere un confort accettabile le scuole sono stati dotate di impianti di riscaldamento molto potenti che però ora sono vecchi e costosi e bruciano ogni anno diverse centinaia di migliaia di euro di combustibile. A ReQuality LAB viene richiesto di effettuare 4 complete diagnosi energetiche, che fotografino esattamente lo stato di fatto e individuino gli interventi possibili, la loro fattibilità, i costi complessivi, i risparmi e il tempo di ritorno degli investimenti. L’intervento richiede circa sei settimane di lavoro con sopralluoghi e misurazioni sul campo, e elaborazione successiva dei dati rilevati, inseriti in un apposito software che ricostruisce “modelli virtuali” degli edifici. I dati rilevati fotografano quattro edifici che, anche se diversi come tecnica costruttiva e stato di manutenzione, sono tutti in classe G (la più bassa). La facciata, ampiamente vetrata, del Liceo Mazzini La dispersione energetica in termografia del Liceo Mazzini Inoltre emerge evidente, oltre il precario stato di manutenzione, l’esistenza di potenziali rischi per la sicurezza di studenti e i professori e la bassa salubrità degli ambienti e dell’aria. In base alla diagnosi energetica si propongono interventi diversi che, in sintesi, prevedono l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti, l’isolamento accurato degli edifici grazie a cappotti esterni sulle pareti, la sostituzione dei vecchi infissi (generalmente in alluminio a vetro singolo) con nuovi serramenti ad alte prestazioni, la ventilazione forzata con recupero di calore. Una volta isolati secondo i migliori standard gli edifici scolastici riducono drasticamente il fabbisogno energetico che può essere prodotto (da macchine ad) pompe di calore ad elevate prestazioni, (a loro volta) alimentate da energia elettrica che la scuola si produce da sola grazie all’impianto fotovoltaico sul tetto. Tramite questi interventi gli edifici diventano sostanzialmente autonomi, oltre che a portarsi in classe energetica A. Gli investimenti ipotizzati sono importanti, complessivamente di 5 milioni e 787 mila euro, pari a circa 1,4 milioni a edificio; sembrerebbe un importo inarrivabile per le finanze attuali della Pubblica Amministrazione, ma considerata la grande dimensione complessiva degli edifici si tratta in realtà di circa 170 € al mq. Considerando inoltre l’azzeramento dei costi energetici ai prezzi attuali dell’energia, gli investimenti si ripagano in un periodo compreso tra i 13 e i 20 anni. Bisogna considerare però che grazie agli interventi di efficientamento energetico le scuole vengono allo stesso tempo ristrutturate e rinnovate completamente, e non richiederanno interventi straordinari per i successivi 20-30 anni. Come risultato tutt’altro che secondario abbiamo inoltre il grande miglioramento di comfort acustico, benessere termico e qualità dell’aria respirata da bambini e insegnanti. Vengono inoltre risolti la maggior parte dei problemi di sicurezza riducendo al massimo i rischi legati alla fragilità e alla bassa qualità degli infissi esistenti. Grazie alla diagnosi energetica prodotta il Comune di Genova ha presentato richiesta di finanziamento all’Europa, sul bando ELENA, (link c.europa.eu/environment/ecoap/about-eco-innovation/policies-matters/eu/535_it.htm). Questo bando è rivolto agli Enti Locali per studiare come realizzare progetti di efficienza energetica e installazione di energie rinnovabili e finanziato dalla BEI, la Banca Europea degli Investimenti. Una volta che il progetto sarà realizzato costituirà un caso di eccellenza a livello internazionale, che potrà davvero “fare scuola” nel campo del risparmio energetico, del rispetto dell’ambiente, della tutela della salute dei nostri ragazzi. ReQuality LAB Srl Giulio Pontiggia www.requality.it Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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