Il mercato dell’efficient & smart lighting in Italia

I modelli di business che caratterizzano i mercati dell’illuminazione efficiente nel nostro paese, le potenzialità di crescita della tecnologia LED, la transizione verso l’illuminazione smart e il possibile risparmio energetico.

Il mercato dell’efficient & smart lighting in Italia

L’Efficient & Smart Lighting si pone l’obiettivo ambizioso di fare chiarezza sulle potenzialità e sui modelli di business che caratterizzano i mercati dell’illuminazione, sia essa quella privata (delle abitazioni), quella degli edifici ad uso uffici o industriale o commerciale, ed infine quella della pubblica illuminazione.

L’illuminazione, nelle sue diverse accezioni, è responsabile ogni anno di oltre 32 TWh di consumi elettrici, ed è soprattutto una componente indispensabile del comfort di qualsiasi edificio. Ciò nonostante è difficile trovare una analisi che la inquadri nel suo insieme, cosa che invece si prefigge di fare questo Rapporto.

Innanzitutto è indispensabile definire cosa si intende per efficient & smart lighting, che è inteso qui in una accezione originale come somma di due componenti:

  • Illuminazione efficiente, ovvero con una sorgente luminosa che, attraverso l’impiego dei LED, garantisca a parità di prestazioni in termini di luminosità un minor consumo di energia.
  • Illuminazione “smart”, attraverso l’impiego (in aggiunta all’illuminazione efficiente) di soluzioni hardware e/o software che permettano di monitorare e controllare l’impiego delle sorgenti luminose adattandole alle condizioni ambientali e di contesto e massimizzandone l’efficacia oltre che l’efficienza energetica.

La scelta del LED come “rappresentante” dell’illuminazione efficiente è ampiamente discussa nel Rapporto, attraverso una dettagliata analisi dei livelli di efficienza raggiungibili dalle diverse sorgenti luminose (Lampade ad incandescenza, Lampade fluorescenti, Lampade a ioduri metallici, Lampade a vapori di sodio, e LED) nei diversi ambiti di applicazione (residenziale/domestico, industriale/terziario, pubblica illuminazione).

E’ di tutta evidenza come la tecnologia LED – che può essere applicata in tutti gli ambiti oggetto di analisi – rappresenti la soluzione più versatile e più energeticamente efficiente oggi a disposizione.

La distanza infatti tra questa tipologia di sorgente luminosa e le altre in termini di efficienza è pari a oltre il 70% (misurato come differenza tra la massima efficienza del LED e la massima efficienza della migliore delle tipologie di sorgente luminosa alternative) in ambito residenziale, oltre il 20% in ambito industriale e terziario, sostanzialmente in linea con la tecnologia delle lampade a sodio a bassa pressione per l’illuminazione pubblica (70-160 vs. 80-200 come indicatore di efficienza), che tuttavia sono meno flessibili in termini di impiego e non ammettono sistemi di controllo (requisito indispensabile per la parte “smart”).

Al concetto di efficienza energetica (misurata nella accezione tipica delle sorgenti luminose in lumen per watt) è necessario affiancare quello di efficacia dell’illuminazione, ossia la capacità della sorgente luminosa – opportunamente contornata da soluzioni hardware e software di controllo – di adattare il proprio funzionamento alle mutevoli condizioni (ambientali ad esempio) del contesto in cui viene impiegata.

In questo senso sono state definite, e successivamente dettagliate nel Rapporto, un insieme “finito” di funzionalità che – pur rappresentando una “selezione” delle funzionalità in senso lato applicabili alle sorgenti luminose – rappresentano il perimetro delle soluzioni “smart” prese in considerazione nei diversi ambiti (si veda la figura).Sorgenti luminose efficienti

Le filiere dell’efficient & smart lighting

Una volta identificati i contorni dello studio, è stato possibile analizzare il mercato italiano complessivo dell’Efficient & Smart Lighting a tutto il 2015, identificandone non soltanto il valore annuale, ma anche il valore cumulato dell’installato sino a quella data.

A spartirsi questo mercato vi sono filiere industriali molto articolate e diversificate per ciascuno degli ambiti di analisi: alla tradizionale filiera della “illuminotecnica” si affiancano le Energy Service Companies, attive con sempre maggior frequenza e con forme di ingaggio che vanno dai contratti EPC ai noleggi operativi anche nella pubblica illuminazione, dove gioca un ruolo di rilievo la Consip.

Per ciascuno degli ambiti oggetto di studio (residenziale/domestico, industriale/terziario e illuminazione pubblica) si sono analizzate – attraverso una indagine empirica che ha interessato operatori e adottatori – le configurazioni di filiera più ricorrenti all’interno del mercato italiano. Ogni configurazione di filiera è stata poi analizzata tenendo conto di:
(i) attori coinvolti, ossia i soggetti di mercato che contribuiscono attraverso la loro interazione alla realizzazione di interventi di efficient & smart lighting;
(ii) driver di scelta, ossia le variabili (economiche e non solo ovviamente) che spingono i clienti nell’adozione di una data configurazione di filiera e nella definizione dei soggetti da coinvolgere.

Uno o più casi di studio – trasposizione dell’indagine empirica condotta – concludono la presentazione di ciascun ambito con lo scopo di mettere in evidenza i risultati economici (in termini di ritorni per l’investimento) derivanti dall’adozione della soluzione di efficient & smart lighting.

Non è possibile sintetizzare qui la complessità di queste strutture, alla cui analisi di dettaglio quindi si rimanda all’interno del Rapporto. 

Il mercato in Italia nel 2015

Complessivamente nel corso del 2015 le sorgenti luminose LED hanno fatto registrare un mercato nel nostro Paese nell’intorno dei 900 milioni di €, dei quali circa 540 milioni di € in ambito residenziale (per un equivalente di oltre 40 milioni di lampade), circa 200 milioni di € nell’industriale/terziario e 170 milioni di € nella pubblica illuminazione.

A questi valori vanno sommati 140 milioni di € di soluzioni smart per l’illuminazione (40 milioni di € nel residenziale/domestico, 35 milioni di € nell’industriale/terziario e ben 65 milioni di € nella pubblica illuminazione, dove si sono però ricomprese nel calcolo anche le soluzioni di controllo “punto-punto”).

Al fine di valutare con un quadro d’assieme lo stato dell’arte del mercato è possibile costruire un grafico a due assi che riporti:

  • sull’asse delle X, la diffusione degli apparecchi per illuminazione a LED in termini di penetrazione di tali soluzioni rispetto al:
    • numero totale di apparecchi per il settore residenziale/domestico in Italia;
    • numero totale di apparecchi per i settori industriale, commerciale ed uffici in Italia;
    • numero totale di punti luce presenti nell’illuminazione pubblica in Italia.
  • sull’asse delle Y, la diffusione delle soluzioni smart rispetto al:
    • numero totale di abitazioni per il settore residenziale/domestico in Italia;
    • numero totale di edifici per i settori industriale, commerciale ed uffici in Italia;
    • numero totale di punti luce presenti nell’illuminazione pubblica in Italia.

La dimensione delle bolle del grafico è proporzionale al totale del mercato (efficient & smart lighting) per ciascuno degli ambiti oggetto di analisi. L’industriale/terziario è suddiviso per evidenziarne meglio la eterogeneità.diffusione in Italia apparecchi LEDVa ricordato in premessa come sia generalmente piuttosto basso il grado di penetrazione, sia esso misurato sull’asse x (e quindi con le sorgenti luminose LED) o sull’asse delle y (e quindi con le soluzioni smart).

Pur tuttavia è possibile identificare quattro quadranti, che denotano quattro diversi comportamenti di adozione:

  • Il quadrante in alto a sinistra, dove si posiziona il terziario commerciale, che è caratterizzato da una penetrazione dei LED inferiore alla media ma una penetrazione delle soluzioni smart superiore alla media. I numeri come detto sono ancora bassi ed il rapporto tra i due assi decisamente a favore dell’asse x, tuttavia è evidente come in questo ambito la ricerca dell’efficacia nell’illuminazione (soluzioni smart) sia un driver importante nella scelta da parte degli adottatori. La relativa “lentezza” nell’adozione è legata al fatto che spesso gli interventi sull’illuminazione sono collegati ad altri interventi più radicali e costosi di rinnovamento del layout o del parco macchine e quindi rientrano in un più ampio discorso di efficientamento energetico.
  • Il quadrante in basso a sinistra, dove si posiziona il segmento industriale e che sostanzialmente rappresenta una condizione di diffusione poco più che embrionale, sia delle sorgenti LED che delle soluzioni smart, frutto – come anticipato in precedenza – della ridotta percezione della rilevanza dell’illuminazione (sia dal punto di vista dell’efficacia che del costo) da parte dei possibili adottatori.
  • Il quadrante in basso a destra, dove si posiziona la pubblica illuminazione, che è caratterizzato da una penetrazione dei LED superiore alla media ma una penetrazione delle soluzioni smart inferiore alla media. La ricerca dell’efficienza energetica come risparmio di costo – non soltanto nei soggetti adottatori, soprattutto i Comuni alle prese con i vincoli di bilancio, ma anche le ESCo che spesso sono (e lo si vedrà meglio in seguito) gli attori coinvolti in questo ambito – spinge all’adozione dei LED ma manca una visione più ampia circa le potenzialità dei sistemi di gestione e controllo. Vi è il rischio quindi che vada sprecato una parte del potenziale di utilizzo “smart” di queste infrastrutture, con un segnale in apparente contro-tendenza rispetto al crescente dibattito circa lo sviluppo delle smart cities.
  • Il quadrante in alto a destra, dove si posizionano il terziario (uffici) e il residenziale, che è caratterizzato da una penetrazione dei LED e delle soluzioni smart superiore alla media. Sono i due ambiti più avanzati nell’adozione dell’efficient & smart lighting e – pur se permane una differenza significativa nei valori tra l’asse delle x e quello delle y – appaiono quelli ove l’efficacia dell’illuminazione unita all’efficientamento energetico hanno fatto più breccia tra gli adottatori. Sono anche gli ambiti caratterizzati dai minori costi di investimento (in relativo) per le soluzioni e rappresentano dunque un terreno di grande interesse per gli operatori del settore.

Il quadro d’assieme che qui si è visto – con un controvalore complessivo di oltre 1 miliardo di € – appare dunque essere il punto di partenza per un mercato con prospettive di sviluppo estremamente interessanti.

Il mercato in Italia nel 2020: cosa aspettarsi

Se nel paragrafo precedente si è dato il quadro del mercato fatto registrare nel 2015 appare opportuno discuterne le stime rispetto all’anno 2020.

Una prima valutazione – mercato atteso – è stata fatta attraverso l’analisi incrociata di diverse fonti informative:

  • In primis, il parere raccolto attraverso interviste dirette degli operatori del settore ai quali è stato chiesto di indicare il tasso di penetrazione delle soluzioni di efficient & smart lighting che si attendono per il 2020.
  • I dati sull’andamento del mercato del lighting in senso lato degli ultimi anni e le relative proiezioni di medio termine sino appunto al 2020.
  • Le previsioni sui principali fattori di contesto (situazione economica generale e mercato dell’edilizia) che influenzano la diffusione delle soluzioni di efficient & smart lighting.

Le informazioni raccolte e triangolate tra di loro hanno permesso di costruire un quadro – a detta degli operatori con i quali sono stati poi ulteriormente discussi i risultati – più che plausibile nei valori in gioco.

Un quadro che è significativamente diverso rispetto alla fotografia scattata nel 2015 e che conferma il fatto che ci si trovi oggi davanti ad un mercato che ha iniziato nel concreto la sua fase di maturazione.

Complessivamente ci si attende che nel 2020 il mercato delle sorgenti luminose LED si attesti su valori nel nostro Paese nell’intorno dei 1,5 miliardi di €. Il mercato in ambito residenziale/domestico si stima potrà raggiungere nel corso del 2020 un valore complessivo compreso tra 770 e 810 milioni di € (+45% rispetto al 2015). A quella data saranno oltre 400 milioni le sorgenti luminose LED installate nelle abitazioni italiane, cui si aggiungono altri 20 milioni circa di apparecchi integrati LED.

In ambito industriale/terziario i valori in gioco saranno compresi tra i 350 e i 370 milioni di €, con una crescita dell’80% rispetto al 2015. Il comparto industriale in senso stretto, raddoppierà il suo volume di mercato rispetto al 2015, passando da meno di 40 milioni di € a circa 80 milioni di €.

Lo scenario di riferimento emerso dalle analisi infatti permette di una diffusione delle sorgenti LED nelle realtà industriali italiane sino al 20% delle sorgenti installate. Valore molto distante da quanto visto per il residenziale, ma che comunque segna una affermazione importante dei LED anche in un comparto che come visto ha sino ad oggi mostrato scarsa attenzione a questo tipo di soluzioni. Saranno infine oltre 650.000 i “punti luce” che verranno dotati di LED nel nostro Paese nel corso del 2020, con un balzo quindi estremamente significativo (+90%) rispetto al dato 2015.

Se si considera l’effetto complessivo delle sostituzioni e delle nuove infrastrutture si arriva ad ottenere nel 2020 un valore cumulato di soluzioni a LED in ambito di illuminazione pubblica pari a circa 3.300.000 – 3.500.000 di punti luce.

E’ interessante sottolineare come gli operatori si aspettino in questo caso anche una importante evoluzione tecnologica che possa far ridurre il costo dell’installazione,

A questi numeri andrà a sommarsi un mercato delle soluzioni smart che è previsto si attesti su valori nel nostro Paese nell’intorno dei 195 milioni di €. Nonostante anche qui lacrescita sia importante rispetto al 2015 (+40%) è evidente che il mercato delle tecnologie smart sia più lento di quello delle soluzioni di efficient lighting. Il rapporto tra i due mercati (in valore) era infatti pari a 6,4 (a favore dell’efficient lighting) nel 2015, e questo valore sale a 7,9 nel 2020. Una differenza su cui è opportuno riflettere soprattutto se si pensa che efficacia ed efficienza nel lighting dovrebbero andare di pari passo per caratterizzare un mercato veramente “smart” per l’illuminazione.

La distribuzione dei valori tra i diversi comparti è riportata nella figura seguente, rimandando per i commenti ed i dettagli al testo del Rapporto.Penetrazione tecnologie illuminazione smartSe si considera la diffusione dell’efficient & smart lighting attesa per il 2020, è possibile calcolare un risparmio energetico totale pari a 10,8 TWh/anno nel 2020, un traguardo importante, che rappresenta il 5% del consumo elettrico totale al 2015 e quindi contribuirebbe per il 26% al raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico che l’Italia si è posta per il 2020 (Pacchetto 20-20-20).

Ma è questo il vero potenziale di mercato? Nel Rapporto si è provato a dare una risposta a questo quesito costruendo uno scenario di questo tipo: (i) il mercato annuale delle sorgenti luminose nel 2020 sia costituito al 100% da LED, ossia vi sia una transizione completa alla nuova tecnologia in tutti gli ambiti di analisi, il residenziale/domestico, l’industriale/terziario e la pubblica illuminazione; (ii) il mercato delle soluzioni smart, risultando ovviamente irrealistico il completo switch del mercato che si è ipotizzato per i LED, si attesti su valori obiettivo di penetrazione della base installata che sono pari al 10% per le abitazioni residenziali, il terziario commerciale e la pubblica illuminazione, al 5% per l’industriale e al 15% per gli uffici.

Il mercato potenziale complessivo al 2020 costruito secondo questo scenario risulta quindi pari a oltre 3,3 miliardi di €, contro gli 1,6 miliardi di € del mercato atteso (+106%). Se si scompongono le due componenti del valore del mercato dell’efficient & smart lighting si nota che l’incremento rispetto al mercato atteso è pari a: 2.032 milioni di € (+40% rispetto all’atteso), se si guarda alle sorgenti luminose LED; 1.335 milioni di € (+580% rispetto all’atteso), se si guarda alle soluzioni smart.

Nonostante la differenza con il mercato atteso appaia significativa, il mercato potenziale pare essere – anche a detta degli operatori del settore – “alla portata” se solo si mettesse in moto un meccanismo virtuoso fatto di informazione e semplificazione.

In merito all’informazione, soprattutto con riferimento all’ambito industriale e della pubblica illuminazione, è indispensabile che si faccia leva sull’obbligo dell’audit energetico (per i primi) e sulla misura puntuale (e resa pubblica) dei consumi della pubblica illuminazione per favorire la presa di coscienza da parte degli adottatori della necessità di efficienza – ma anche di efficacia – nella gestione dell’illuminazione. Analoga necessità di informazione riguarda il segmento residenziale/domestico, come visto nel capitolo 3 troppo spesso gestito con il “fai-da-te” o con la filiera “tradizionale” dell’illuminotecnica, ancora poco incline all’adozione di soluzioni smart, non tanto per ragioni economiche (visto che questi interventi non hanno certo problemi di fattibilità) quanto per mancanza di conoscenza sull’esistenza e l’impiego di tali tecnologie.

Per quanto concerne la semplificazione, sempre rimanendo nel mondo della pubblica illuminazione è evidente come i tempi di “gestazione” degli interventi sull’illuminazione pubblica rappresentino un freno allo sviluppo. Procedure più snelle ed una apertura maggiore a forme di finanziamento “miste” pubblico e privato o con il ricorso a forme contrattuali evolute tipo l’EPC, ancora troppo spesso, e a torto, considerate “poco chiare”, potrebbero accelerare decisamente lo sviluppo del mercato. Accelerazione che è foriera di ulteriori sviluppi in quanto – per la natura e la capillarità dell’infrastruttura di illuminazione pubblica – può divenire la “spina dorsale” lungo la quale far passare servizi evoluti di Smart City.

Non vi è la necessità di incentivi economici “ad hoc”, trattandosi nella maggior parte dei casi di interventi che già oggi sono ricompresi nelle normative per il risparmio energetico degli edifici, ed essendo sempre “in positivo” il razionale economico degli interventi.

Tuttavia azioni mirate – come ad esempio l’estensione alle persone giuridiche dei benefici fiscali previsti per le persone fisiche in caso di intervento di efficientamento sui sistemi di illuminazione oppure la concessione di agevolazioni in campo Iva per le pubbliche amministrazioni (che ora scontano su interventi di questo tipo l’Iva al 10%) – con il loro effetto “promozionale” potrebbero fare da volano e aiutare la diffusione dell’informazione sulle effettive potenzialità di mercato dell’efficient & smart lighting.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento



Tema Tecnico

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange