La cantina SanPolo di Montalcino realizzata nel 2005 con l'obiettivo di creare un'architettura appartenente al territorio, che ne rispettasse l'armonia e si fondesse con esso, ha recentemente ricevuto la cerificazione CasaClima Wine, riconoscimento che l'agenzia bolzaninia CasaClima rilascia esclusivamente a quelle strutture che rispondono a precisi canoni di bioarchitettura.Lo spazio disponibile, racchiuso tra la collina e la strada, ha originato la forma dell'architettura: la cantina è costituita da due fasce, quasi parallele, dedicate rispettivamente all'invecchiamento e alla vinificazione. La struttura è completamente interrata e riprende le curve di livello del luogo, inserendosi in modo naturale nel contesto esistente.Per il contenimento della spinta del terreno a monte è stata impiegata la tecnica delle terre armate, riutilizzando il materiale di scavo. Il riutilizzo della terra di scavo diminuisce l'impatto ambientale determinato dai trasporti e dallo smaltimento, oltre che rappresentare un notevole risparmio rispetto alle tecniche tradizionali.Per le pareti esterne e per i solai sono stati utilizzati elementi prefabbricati prodotti da costruttori della zona, garantendo tempi ristretti (l'intera struttura è stata creata in circa una settimana), qualità nell'esecuzione e vantaggi economici.Uno strato di materiale isolante, che integra quello già presente negli elementi prefabbricati, riveste esternamente tutta la costruzione. La cantina sfrutta inoltre sistemi naturali di raffrescamento, che garantiscono un granderisparmio energetico.Il completo interramento conferisce alla cantina un ottimo isolamento termico. La temperatura tende a rimanere costante per tutto l'arco dell'anno: nelle zone di affinamento in barrique e in bottiglia le temperature oscillano tra i 14 e i 16 °C. La dipendenza dalle fonti energetiche primarie è ridotta ai minimi termini: il sistema di termoregolazione tradizionale è concepito per non essere utilizzato più di un mese all'anno, ma, negli ultimi anni di attività della cantina, i sistemi di raffrescamento naturali sono stati sufficienti per il controllo di umidità e temperatura, consentendo una notevole efficienza energetica.Il sistema naturale per il controllo di umidità e temperatura è costituito da un termolabirinto, che si sviluppa parallelamente alla cantina di invecchiamento. In questo corridoio l'aria circola, mescolandosi alla naturale umidità proveniente dal suolo e consentendone l'immissione nel locale di affinamento, attraverso griglie regolate da sensori.Nella barricaia e nel locale delle botti grandi l'umidità garantita è compresa tra l'80 – l'85%; una compensazione ai sistemi di regolazione naturali è prevista solo in casi particolari, attraverso dei condensatori ambientali.Il soffitto convesso della barricaia combina esigenze estetiche e funzionali. Le correnti convettive convogliano l'aria calda ai lati della stanza. Da qui essa penetra nell'intercapedine del soffitto attraverso apposite fessure e, a contatto con particolari serpentine in cui scorre acqua a 10 – 12 °C, si raffredda, scendendo poi nuovamente nella cantina. La presenza di una sorgente sotterranea viene sfruttata per il raffrescamento degli ambienti, in quanto l'acqua che ne scaturisce viene utilizzata per le serpentine del soffitto.Infine, l'utilizzo di materiali traspiranti all'interno della cantina regola automaticamente l'accumulo ed il rilascio di umidità. Le pareti dell'area di invecchiamento sono infatti rivestite con pietra naturale ad alto coefficiente di porosità, un'arenaria della zona che riprende l'estetica, in chiave moderna, delle cantine tradizionali. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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