La citta ‘a 15 minuti’ e volano le auto elettriche. Nuova mobilità per l’Italia nell’era post-Covid

L’Italia torna a muoversi. Si usano molto i mezzi privati, e poco il Trasporto pubblico locale, ed è in crescita la mobilità condivisa, soprattutto per i monopattini. Gli ultimi dati sulle immatricolazioni della BEV parlano di record con 8.466 unità, cresciute del 106,84% rispetto a settembre dello scorso anno. Ora superano le 100mila unità e si piazzano in testa nella corsa con le plug-in. E ci sono sempre più colonnine

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La citta ‘a 15 minuti’ e volano le auto elettriche. Nuova mobilità per l’Italia nell’era post-Covid

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L’Italia torna a muoversi. Si usano molto i mezzi privati, e poco il Trasporto pubblico locale, ed è in crescita la mobilità condivisa, soprattutto per i monopattini. Poi, agli italiani piace la ‘città a 15 minuti’, quella in cui riesci a far tutto muovendoti a piedi e raggiungendo i servizi di cui si ha bisogno in un quarto d’ora.

Sono alcuni degli elementi che emergono dal primo sondaggio di Ipsos e Legambiente sulla ripartenza della mobilità nel nostro Paese, presentato in occasione della nascita dell’Osservatorio sugli stili di mobilità degli italiani. Ma nell’era della fase di ripartenza post-Covid, c’è un punto significativo sulle nuove abitudini degli italiani.

Boom auto elettriche e crescono i punti di ricarica

Volano le vendite di auto elettriche. Gli ultimi dati sulle immatricolazioni parlano infatti di record per le auto elettriche a batteria, le cosidette BEV, con 8.466 unità, cresciute del 106,84% rispetto a settembre dello scorso anno. A questo si aggiunge anche un’altra buona notizia per il percorso di elettrificazione della mobilità. Perché alla crescita dei mezzi si accompagna anche un aumento delle aree per il ‘rifornimento’ in Italia, quelle che più comunemente chiamiamo colonnine che, negli ultimi tre mesi, sono saliti del 7%, fino a sfiorare i 25mila punti di ricarica. Piccoli passi in avanti che diventano conquiste importanti, specialmente in chiave di transizione ecologica e di mantenimento delle promesse elencate alla commissione Europea nel nostro Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Mobilità in città: Boom auto elettriche e crescono i punti di ricarica

Secondo il bilancio messo a punto da Motus-E – l’associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica – la quota di mercato delle auto elettriche insieme con quelle plug-in è “ormai impressionante e fa segnare un record assoluto, raggiungendo il 13,29% a settembre: l’8,04% per le elettriche e il 5,25% per le plug-in”. Inoltre, elettriche e plug-in insieme sono cresciute del 99,81%, con 13.993 unità; ai numeri sulle auto elettriche a batteria, bisogna aggiungere quelli sulle ibride plug-in (+89,93%, con 5.527 mezzi). In generale, guardando al parco auto elettriche e plug-in in Italia ci si avvicina al traguardo dei 200mila mezzi. Con le auto elettriche che superano le 100mila unità e si piazzano in testa nella corsa con le plug-in: le elettriche vincono con 101.945 contro 97.105 plug-in.

Il fronte infrastrutture migliora, e questo apre le porte anche alla percezione ormai diffusa nei cittadini che ‘comprare un’auto elettrica si può’, e che non si rischia più di rimanere senza carburante. Tradotto, abbiamo più spine per la ricarica in giro per il Paese. In Italia ci sono attualmente 24.794 punti di ricarica in 12.623 stazioni; sono invece 10.019 le location accessibili al pubblico (a più 6%). Con la Lombardia in testa a guidare la classifica delle Regioni. La mappa delle colonnine racconta ancora una volta – e anche in questo settore – della spaccatura tra il Nord e il Sud del Paese: il 57% dei punti di ricarica sono distribuiti nel Nord Italia, il 23% nel Centro, e “solo il 20% nel Sud e nelle Isole”. La Lombardia si conferma la Regione più virtuosa con 4.380 punti, pari al 18% del totale; in Piemonte è installato il 10% dei punti di ricarica, così come nel Lazio, l’Emilia-Romagna e il Veneto sono al 9%, la Toscana all’8%. Queste 6 Regioni coprono il 65% del totale.

Il passo sembra segnato stando anche a un’analisi ad hoc realizzata sempre da Legambiente e dedicata a come siano cambiate le abitudini e il mercato della mobilità nell’era del post-Covid: nel nostro Paese c’è un grande aumento di mezzi leggeri, monopattini e e-bike in particolare (come si è detto); ma è nelle auto elettriche diventa evidente il cambio di velocità con un aumento del 500% portato in dote dal periodo di ‘silenzio’ pandemico, e una spesa in due anni di quasi 2 miliardi di bonus in auto nuove (più dei tedeschi in rapporto alla popolazione) pur avendo incentivato anche diesel e benzina.

Tra le città analizzate, “Torino e Milano prevedono un trasporto pubblico locale a emissioni zero entro il 2030”. Eppure – dicono Legambiente e Motus-E – “l’elettrificazione del Tpl su gomma è importante per il processo di decarbonizzazione dei trasporti: si calcola che ogni 1.000 autobus elettrici a batteria si risparmiano 500 barili di diesel al giorno”.

In Europa non si fanno tanti sconti sul punto. La direzione dell’Ue su clima e energia viaggia sui binari del nuovo pacchetto ‘Fit for 55‘ che porta a un livello più ambizioso la corsa verso la decarbonizzazione del sistema economico, il taglio delle emissioni e la neutralità climatica. Un esempio è la proposta di abbandonare il motore diesel e benzina entro il 2035, che ‘non tanto bene’ è stata accolta dalle grandi associazioni dell’automotive.

Come ci si muove in città: troppa auto, pochi mezzi

Secondo l’analisi di Ipsos e Legambiente – portata avanti sia su scala nazionale che con un approfondimento sulle grandi città di Milano, Torino, Napoli e Roma – in Italia più di otto persone su dieci usano mezzi privati per gli spostamenti, cala il trasporto pubblico locale, e sale la mobilità condivisa nelle città.

Come ci si muove in città: troppa auto, pochi mezzi

In sostanza “ci muoviamo molto in automobile e poco con il Trasposto pubblico locale, camminiamo abbastanza e vorremmo un’offerta integrata dei servizi di trasporto”. I dati raccontano come “l’uso di autobus, tram, metropolitane e treni regionali” sia “sceso al 70-80% rispetto al 2019, penalizzato dalla paura dell’affollamento”.

Se in città si riprende a muoversi prima e meglio attraverso l’intermodalità dei servizi, “non è un caso ma il frutto di politiche di limitazione della circolazione delle auto, di sostegno all’offerta di servizi pubblici, di riduzione dello spazio per il parcheggio, di diffusione di servizi di sharing mobility”, che sono 20 a Milano, e 15 a Roma. La novità nella sharing mobility sono i monopattini elettrici: nel 2020 l’Osservatorio sharing mobility contava 120 servizi di micromobilità anche nelle regioni del Sud e nei centri minori. In totale, il 40% degli utilizzi in condivisione ha riguardato i monopattini. Agli intervistati piace molto la ‘città in 15 minuti a piedi‘, con i servizi di prossimità, e piacciono perfino le politiche di limitazione, quasi totale, della circolazione di auto e moto con motori a combustione nei centri abitati.

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Mobilità elettrica, Sostenibilità e Ambiente

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