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Rinnovabili, decarbonizzazione, lotta ai cambiamenti climatici al centro della Strategia Energetica Nazionale. Proposta revisione ecobonus e fondo per eco prestito Il Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Ambiente hanno aperto lo scorso 12 giugno la fase di consultazione sulla Strategia energetica nazionale (SEN). Tutti gli organi istituzionali competenti, le imprese, gli esperti e i cittadini avranno un mese di tempo per inviare commenti e proposte, con lo scopo di arrivare a un quadro il più possibile condiviso che impegnerà il Bel Paese, nella definizione delle misure da adottare per l’attuazione del Clean Energy package, presentato a novembre 2016 dalla Commissione Europea. Obiettivo della SEN è accrescere la nostra competitività, adeguando i prezzi energetici a quelli europei, migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e della fornitura, decarbonizzare il sistema energetico in linea con gli obiettivi di lungo termine fissati dall’Accordo di Parigi, di cui, dopo l’uscita degli Stati Uniti, viene ribadita con forza l’irreversibilità. L’Italia, relativamente povera di materie prime energetiche convenzionali, si fonda oggi su un sistema energetico basato principalmente su gas e rinnovabili, con il petrolio ancora indispensabile essenzialmente per i trasporti. Negli anni a venire sarà sempre più centrale il ruolo delle energie pulite e dell’efficienza energetica, quali strumenti per diminuire le importazioni e le emissioni di CO2. I continui cali dei costi delle tecnologie rinnovabili e i progressi tecnologici nell’ambito per esempio dei sistemi di accumulo rendono sempre più vicina la Grid Parity e la totale decarbonizzazione. La SEN, partendo da questi presupposti, conferma il ruolo di leadership dell’Italia e fissa obiettivi al 2030 particolarmente stringenti, in continuità con quelli fissati a livello globale nel dicembre del 2015 dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e definiti nel nostro Paese dalla Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile in corso di approvazione, focalizzata su de-carbonizzazione dell’economia e lotta ai cambiamenti climatici. Per quanto riguarda le rinnovabili le stime evidenziano che il nostro Pese sarebbe in grado di rispettare gli impegni europei al 2030 con una quota di rinnovabili del 24%, ma nella SEN è stato fissato un obiettivo minimo del 27% sui consumi lordi finali al 2030, che potrebbe essere suddiviso in questo modo ottimizzando interventi e investimenti: – Rinnovabili elettriche al 48 – 50% al 2030 rispetto al 33,5% del 2015 – Rinnovabili termiche al 28 – 30% al 2030 rispetto al 19,2% del 2015 – Rinnovabili trasporti al 17% – 19% al 2030 rispetto al 6,4% del 2015 Inoltre si indica la necessità di rafforzare l’impegno nazionale per la decarbonizzazione, definendo una serie di interventi che permettano di eliminare l’utilizzo del carbone nel settore elettrico al massimo entro il 2030. In questa transizione il gas svolgerà un ruolo di primo piano, soprattutto nella fornitura di servizi al mercato elettrico e negli altri usi, tra cui il GNL nei trasporti pesanti e marittimi. Perdurando un contesto geopolitico complesso, per salvaguardare la sicurezza degli approvvigionamenti saranno quindi messi in campo interventi per diversificare le rotte di provenienza, ed eliminare il gap di costo con gli altri Paesi europei. Dovrà proseguire il percorso di razionalizzazione del settore downstream petrolifero, andando verso le bioraffinerie e l’uso di biocarburanti sostenibili al posto di quelli derivanti dal petrolio, in particolare sviluppando le filiere nazionali del biometano e l’economia circolare. Essenziale sarà il ruolo dell’efficienza energetica, a partire dalla riqualificazione del parco immobiliare esistente e dalla necessità di rivedere gli strumenti di funzionamento dei mercati energetici per aumentarne la competitività e renderli idonei a rispondere alle esigenze delle diverse categorie di consumatori, dalle famiglie in disagio sociale alle imprese energivore chiamate a competere sui mercati internazionali. Per il settore residenziale la SEN prevede la revisione del meccanismo delle detrazioni fiscali (ecobonus): – riorganizzare lo strumento in coerenza con i meccanismi di incentivazione per l’antisismica e la ristrutturazione edilizia – introdurre massimali unitari di spesa per tipologia di intervento – modulare la percentuale in detrazione in relazione al risparmio atteso dall’intervento – stabilizzare il meccanismo delle detrazioni fiscali – estendere la portabilità del titolo al fine di agevolare il coinvolgimento degli operatori e anche di istituti finanziari almeno per interventi radicali sull’edificio Inoltre è prevista l’introduzione del Fondo di garanzia per eco-prestito: – il Fondo di garanzia coprirebbe il rischio di insolvenza del proprietario dell’immobile – la portabilità dell’ecobonus verso istituti finanziari migliorerebbe ulteriormente l’efficacia Consulta il documento di consultazione sulla SEN Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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