Decarbonizzazione del riscaldamento, è necessario un approccio multi-tecnologico

ROBERT BOSCH

Per la climatizzazione degli edifici e i sistemi di riscaldamento, il tema della sostenibilità è centrale, ma deve essere visto all’interno di un sistema che prenda in considerazione vari aspetti: il comfort abitativo, la riduzione delle emissioni, il controllo dell’investimento e il tema dello spazio. L’elettrificazione attraverso le pompe di calore è la strada maestra da percorrere, ma da sola non basta. Oggi è più che mai necessario un approccio multi-tecnologico per garantire la decarbonizzazione degli edifici. Bosch ha dedicato a questo tema un interessante convegno

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Decarbonizzazione del riscaldamento, è necessario un approccio multi-tecnologico

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L’elettrificazione è fondamentale anche nel mondo del riscaldamento residenziale, ma da sola non basta a garantire gli obiettivi al 2030 e la decarbonizzazione entro il 2050, coerentemente con il programma Green Deal Europeo.

Al tema così attuale e interessante ha dedicato un convegno Bosch, azienda da tempo impegnata a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica. Il dato principale emerso è che per garantire la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento è necessario un approccio multi-tecnologico che consideri la situazione di partenza, le necessità dei clienti, le tecnologie e il tempo a disposizione.

Convegno Bosch sulla decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento
Un momento del convegno

Proprio per questo le sole pompe di calore non sono sufficienti a permettere la giusta transizione verso la neutralità climatica. Si devono prevedere accanto all’elettrico dispositivi alimentati da combustibili green.

Come rispondere al caro energia. Quali le alternative al gas

Un recente Rapporto dell’ONU ha evidenziato che se vogliamo centrare gli obiettivi climatici, nei prossimi anni dovremo raddoppiare l’offerta di elettricità proveniente da fonti di energia rinnovabile. In caso contrario i cambiamenti climatici, la moltiplicazione degli eventi metereologici estremi e lo stress idrico comprometteranno la nostra sicurezza energetica, mettendo inoltre in pericolo le nostre riserve per il futuro.

Il contesto energetico in Italia e le possibili soluzioni

Sergio Tavella – Marketing Intelligence Bosch Thermotechnology in Italia ha ricordato che in Italia importiamo l’80% di energia primaria e il 40% del totale del consumo energetico fa riferimento al gas naturale, importato per il 95%. Le fonti rinnovabili contano per il 20%.

Gli edifici come sappiamo sono fra i principali responsabili dell’inquinamento: oltre 1/3 delle emissioni di CO2 in Europa dipendono da essi.

Nel nostro paese la situazione è critica perché il 90% dei 31 milioni di abitazioni residenziali, è stato costruito prima del 2000. Si tratta di edifici vecchi, energivori, inquinanti e che necessitano di interventi di riqualificazione, considerando anche che prima dell’introduzione degli incentivi, la media di ristrutturazioni di vecchi edifici era di circa l’1% annuo. Gli immobili residenziali sono responsabili di circa il 20% delle emissioni di CO2 e rappresentano il principale utilizzatore di gas con circa 30 miliardi di metri cubi.

Il contesto energetico in Italia e i consumi degli edifici

La situazione guardando il solo riscaldamento non è migliore: in Italia l’87% degli impianti di riscaldamento a uso domestico è alimentato a gas fossile e sono 13 milioni le vecchie caldaie non a condensazione e particolarmente inefficienti, in buona parte installate in condomini con impianto di riscaldamento autonomi.

Lo studio “The potential role of hydrogen towaeds a low carbon residential heatingin Italy” realizzato da Bosch con la Fondazione Enrico Mattei sui possibili scenari di sviluppo verso la decarbonizzazione, ha mostrato che l’elettrificazione da sola non è sufficiente.

Pur ragionando su scenari molto spinti e l’elettrificazione estrema dei consumi grazie alle pompe di calore elettriche, considerando tutti i possibili vincoli di spazio, infrastrutture e ristrutturazione, non sarebbe possibile raggiungere gli obiettivi: il 25% circa degli impianti esistenti continuerebbe ad essere alimentato a combustibile fossile.

Va immaginato un approccio diverso e multitecnologico. Una soluzione è utilizzare i gas verdibiometano e idrogeno green; in questo caso immaginando uno scenario estremo, in cui il gas di origine fossile che alimenta le caldaie fosse del tutto sostituito con gas rinnovabili, si potrebbe raggiungere la decarbonizzazione ancora prima del 2050.

A questo proposito bisogna sottolineare che la rete per il trasporto è pronta per l’immissione di combustibili green per il 70% (H2 -ready) e per mettere a norma il restante 30% sono sufficienti interventi non particolarmente invasivi.

Perché un approccio che consideri tecnologie diverse?

Una strategia di questo genere è la sola possibile, spiega Claudio Crudo – Product Marketing &Pre sales Bosch Thermotechnology in Italia, perché il nostro paese è diviso in 2: da una parte c’è la nuova edificazione che rappresenta una piccola percentuale dell’edificato (meno di 100.000 abitazioni /anno), realizzata per sfruttare la massimo le rinnovabili, limitando i consumi e gli sprechi. Sulla nuova costruzione l’elettricità è la miglior soluzione grazie anche a un’integrazione assoluta tra struttura e impianti.

Dall’altra parte ci sono i 31 milioni di edifici realizzati prima del 2000, nei quali la tecnologia utilizzata in prevalenza è il gas con i radiatori (che richiedono acqua molto calda, a 65° o 70°) che riscaldano il 90% delle abitazioni. E’ su questo parco immenso, datato e inefficiente che ci si deve concentrare.

Nei condomini, inoltre, ci cono circa 10 milioni di caldaie autonome installate e lo spazio è molto limitato.
Si tratta di 2 grandi sfide e non sempre la pompa di calore è la soluzione più adatta.

Le tecnologie oggi a disposizione per ottimizzare il comfort dei clienti e garantire la decarbonizzazione sono le pompe di calore e i sistemi ibridi.

Oltre i molti e indiscussi vantaggi, le pompe di calore prevedono alcune criticità: richiedono un investimento iniziale alto (considerando per esempio che oltre all’acquisto della macchina sono necessari accessori per farla funzionare), è necessario cambiare i caloriferi con fan coil o un sistema radiante, perché la pompa di calore non raggiunge la temperatura necessaria e la quantità di acqua calda disponibile è limitata – a meno che non si acquisti anche un accumulatore, il che significa che si debbano in qualche modo modificare le abitudini familiari.

Di contro le caldaie a condensazione di ultima generazione assicurano diversi vantaggi, tra cui l’investimento iniziale ridotto, il funzionamento senza problemi con i radiatori e l’illimitata disponibilità di acqua calda. Senza dimenticare che, rispetto alle caldaie di 20 anni fa, quelle odierne assicurano emissioni inquinanti molto più basse, con un delta che arriva al 16/17% e maggiore efficienza.

Torna ancora una volta il tema della rete, pronta per il 70% per l’alimentazione con sistemi rinnovabili, quali per esempio l’idrogeno o il biometano, che permetterebbe un’immediata diminuzione dei consumi, senza che gli utenti debbano cambiare le proprie abitudini.

La sostenibilità è fondamentale e deve guidare le nostre scelte ma deve essere vista come parte di un insieme, considerando comfort abitativo, diminuzione delle emissioni, investimento contenuto e spazio disponibile.

Gli italiani e la sostenibilità

Bosch ha realizzato un’indagine coinvolgendo 1000 intervistati, il 25% dei quali ha appena cambiato il proprio sistema di riscaldamento o intende farlo a breve. Dalla ricerca, ha spiegato Paolo Beolchi – Marketing manager Bosch Thermotechnology in Italia, emerge che l’utilizzatore finale è sempre di più al centro della transizione, è tendenzialmente informato e pensa di adattare i propri comportamenti, in casa e di acquisto, nel rispetto dell’ambiente.

Gli italiani sempre più attenti alla sostenibilità

I consumatori dichiarano di prendere in considerazione l’idrogeno verde come combustibile, pensando in particolare all’impatto green, pur conoscendolo poco. Molti sceglierebbero il solare a supporto del proprio impianto, ma quasi il 50% non sa quale sia la fonte di energia migliore.

Nella scelta di acquisto contano in particolare il costo dell’apparecchio, della manodopera e quello di installazione, seguito dalla classe di efficienza energetica. Un dato interessante è che emerge anche l’importanza di avere un unico interlocutore di fiducia a cui affidarsi.

L’impegno di Bosch per la sostenibilità

Il Gruppo, ha spiegato Marco Boselli, Country Manager Italy – Bosch Thermotechnology, è da tempo impegnato per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica anche nel settore dei sistemi di riscaldamento: con le caldaie a condensazione e le pompe di calore a catalogo, Bosch contribuisce alla riduzione di 3 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Si può dunque già fare molto.

Boselli ha confermato che l’elettrificazione verde è la strada maestra, tanto che fino al 2021 l’azienda ha investito 400 mln di euro in pompe di calore ed entro il 2025 ne saranno investiti ulteriori 300 mln di euro con nuove linee di produzione.

Il programma RepowerEU prevede che in Europa l’installazione di pompe di calore passi dai 5 milioni del 2020 (di cui 0,5 in Italia) ai 10 milioni nel 2027, per arrivare a 30 mln nel 2030 di pompe di calore idroniche.

In Italia ci sono 5000.000 pompe di calore, il potenziale è certamente altissimo e Bosch sta crescendo più velocemente della media del mercato, ma non può essere la sola strada.

Una delle strade da percorrere è quella dell’idrogeno verde. Ricordando che non è la combustione il nemico ma il combustibile, le soluzioni Bosch a combustione esistono già: l’azienda ha sviluppato caldaie con una miscela fino al 20% di idrogeno che assicurano una diminuzione del 7% di emissioni di CO2 in ambiente e che potranno essere utilizzate non appena la rete di distribuzione italiana sarà pronta.

La caldaia a idrogeno per edifici residenziali di Bosch
La caldaia a idrogeno per edifici residenziali di Bosch. Il funzionamento è simile a quello di una normale caldaia a gas a condensazione, a parte naturalmente la fonte energetica.

Nel futuro ci saranno le caldaie al 100% di idrogeno. In questo senso sono già state avviate sperimentazioni in Inghilterra e in Olanda, con l’obiettivo di arrivare alla produzione in serie dal 2025.

I nuovi punti vendita per accompagnare i clienti

Bosch con il 2023 lancerà una nuova rete di punti vendita “Clima Service” con una serie di professionisti qualificati che offriranno consulenza e tutto il supporto possibile per i clienti e gli installatori, per quanto riguarda installazione, manutenzione, ma anche consulenza per imparare a gestire al meglio il comfort, aiuti per la progettazione e gestione degli incentivi. L’idea è di accompagnare il cliente lungo il ciclo di vita del prodotto.

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