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Anie Rinnovabili chiede un urgente chiarimento all’Agenzia delle Entrate in seguito alla pubblicazione lo scorso 31 maggio della circolare 13/E “Guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche relativa all’anno d’imposta 2018”. In particolare ANIE Rinnovabili, associazione che raggruppa le imprese costruttrici di componenti e impianti per la produzione di energia da fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermia, idroelettrico, solare termodinamico, fa notare che il virgolettato relativo alle detrazioni fiscali, nell’ambito della ristrutturazione edilizia, dei sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici residenziali, sta creando perplessità e allarmismo, perché di non facile interpretazione. La circolare 13/E del 2019 dell’Agenzia delle Entrate – riprende la circolare 7/E secondo cui “L’installazione del sistema di accumulo su un impianto dà diritto alla detrazione sia nel caso in cui tale installazione sia contestuale che successiva a quella dell’impianto fotovoltaico, configurandosi, in dette ipotesi, il sistema di accumulo come un elemento funzionalmente collegato all’impianto fotovoltaico stesso.” – ma aggiunge “L’installazione successiva del sistema di accumulo non dà diritto alla detrazione nel caso in cui l’impianto fotovoltaico non sia stato ammesso alla detrazione in quanto oggetto di tariffe incentivanti.” ANIE Rinnovabili sollecitando un chiarimento da parte dell’Agenzia nell’applicazione della Circolare, evidenzia che i sistemi di accumulo oltre all’impianto fotovoltaico, valorizzano tutte le tecnologie installate nelle abitazioni: pompe di calore, caldaie, accumulatori termici, ricariche elettriche, massimizzando l’autoconsumo e il risparmio energetico. La detrazione dei sistemi di accumulo in abbinamento al fotovoltaico può garantire un importante sviluppo del settore, un maggior coinvolgimento dei cittadini, la crescita dell’autoconsumo e dell’autosufficienza energetica. A ciò si aggiunge il decongestionamento della rete elettrica, la diminuzione dei costi della bolletta elettrica e un significativo contributo nel fornire i servizi di dispacciamento per l’esercizio in sicurezza della rete elettrica. In Italia, continua la nota di Anie, secondo le stime dell’associazione sono stati installati circa 25.000 sistemi di accumulo abbinati ad impianti fotovoltaici residenziali, ma il potenziale è molto vasto, con circa 700.000 impianti. Alcune Regioni, quali Lombardia e Veneto hanno promosso bandi che assegnano un contributo a fondo perduto. “Grazie ai sistemi di accumulo installati con questi bandi, la Regione Lombardia ha proposto ai suoi cittadini, avvalendosi della collaborazione di RSE, la partecipazione ai progetti pilota UVAM di Terna per la fornitura di servizi di dispacciamento“. Alberto Pinori presidente di ANIE Rinnovabili commenta che bisogna anche considerare il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, che chiede il raggiungimento di obiettivi nazionali sfidanti al 2030: “6.000 MW di accumulo, di cui 1.000 entro il 2023 e, per quanto riguarda lo storage elettrochimico, sia a livello distribuito che centralizzato 24 GWh di capacità di accumulo operante su rete e altri 15 GWh di SdA accoppiati agli impianti distribuiti, con l’adozione anche di un supporto economico all’installazione di sistemi di accumulo distribuito“. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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