Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: Italia è in linea con gli obiettivi posti dal protocollo di Kyoto

L' Italia è in linea con gli obiettivi posti dal protocollo di Kyoto: nel 2010 le emissioni di gas serra si sono ridotte del 6-6,4 per cento rispetto al 1990.
Questo quanto emerge da uno studio della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, reso noto in occasione del sesto compleanno del trattato salva clima (entrato in vigore il 16 febbraio 2005), che poneva all'Italia un target di riduzione delle emissioni del 6,5% rispetto a quelle del 1990, come media delle emissioni del 2008-2012.
La Fondazione ha elaborato, per il terzo anno consecutivo, la stima aggiornata delle emissioni di gas serra in Italia e lo ha fatto perché i dati ufficiali arrivano solo due anni dopo. Ad esempio all'inizio del 2008, mentre i dati ufficiali, fermi al 2005, indicavano ancora un forte aumento delle emissioni di gas serra in Italia, la Fondazione ha segnalato che invece le emissioni cominciavano, significativamente, a diminuire. Poi è arrivata la crisi del 2008-2009 e le emissioni sono crollate. Per la Fondazione, i dati del 2010 sono estremamente importanti poiché la fase più acuta della crisi è superata e quindi consentono di capire se l'Italia sia in traiettoria con l'obiettivo di Kyoto. La stima della Fondazione si basa sui consumi di energia elettrica, di combustibili solidi, liquidi e di gas, tenendo conto della quota fornita dalle rinnovabili, degli assorbimenti e del ricorso, previsto dal Protocollo, ai meccanismi flessibili.
"Questa stima -afferma il Presidente della Fondazione, Edo Ronchi- porta per il 2010 ad un intervallo di riduzione delle emissioni di gas serra fra il -6 e il 6,4%, rispetto a quelle del 1990: sostanzialmente in linea con il nostro obiettivo per Kyoto".
Questi risultati sono stati ottenuti grazie all'aumento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, alla diminuzione del 2,7% , rispetto al 2009 dei consumi di petrolio (diminuzione della benzina, leggera flessione del diesel e forte diminuzione negli usi elettrici), ad un aumento molto contenuto, rispetto ai minimi del 2009, dei consumi di combustibili solidi e a un ricorso maggiore al gas.
 

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