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Si è concluso con grande successo il Forum Istituzionale di ITALIA SOLARE svoltosi a Roma il 2 e 3 dicembre, che ha visto la partecipazione di circa 600 persone. Si conferma il grande momento per il fotovoltaico in Italia: secondo i dati resi noti dall’Associazione, tra gennaio e ottobre 2024 sono stati connessi 1.843.830 impianti, per una potenza di 5.480 MW, in crescita rispetto ai 4.018 MW dello stesso periodo del 2023 (+36%). Nel complesso la potenza totale è di 35.763 MW. “Questi numeri confermano il grande potenziale del fotovoltaico nel nostro Paese”, ha sottolineato il Presidente di ITALIA SOLARE Paolo Rocco Viscontini, tuttavia permangono ostacoli burocratici e normativi che limitano lo sviluppo del settore. Tra le buone notizie Viscontini sottolinea che negli ultimi 10 anni il costo livellato dell’energia (LCOE) per il fotovoltaico è diminuito del 90%, rendendolo la fonte energetica più competitiva disponibile. Anche i sistemi di accumulo hanno subito una rapida evoluzione, con un calo dei costi del 50% negli ultimi cinque anni. La combinazione tra i due sistemi permette di “garantire costi energetici stabili, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e abbattere le emissioni climalteranti”. Secondo ITALIA SOLARE a sostegno delle installazioni si dovrebbero prevedere detrazioni strutturali al 50% per gli impianti residenziali, con incentivi maggiori per quelli abbinati a sistemi di accumulo. Il mercato fotovoltaico cresce, ma i nodi burocratici rallentano la corsa Uno dei principali freni riguarda la definizione delle aree idonee per l’installazione degli impianti. Regioni e comuni continuano ad adottare criteri frammentati che spesso si traducono in iter autorizzativi complessi e ritardi per gli operatori. L’attuale sistema necessita di una revisione urgente per armonizzare normative e processi, bisogna mantenere le aree già classificate idonee, come la Solar Belt e rivedere il Decreto Agricoltura in modo da favorire progetti su terreni agricoli marginali o industriali dismessi. Quello del permitting è una delle maggiori criticità che frena la crescita del settore. Tommaso Barbetti, partner di Elemens, ha evidenziato che nonostante l’aumento delle richieste di autorizzazione, con 26 GW presentati nel 2024 , circa 17 GW di impianti autorizzati non siano ancora stati avviati a causa di incertezze normative e della mancata approvazione del decreto FER-X. “Il settore ha bisogno di stabilità e visione a lungo termine per accelerare lo sviluppo”, ha commentato. Agrivoltaico e CER: un doppio motore per il fotovoltaico italiano Tra le soluzioni che possono contribuire a sbloccare il potenziale del fotovoltaico emergono l’agrivoltaico e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). L’agrivoltaico dimostra che è possibile coniugare la produzione di energia con l’attività agricola, valorizzando terreni e risorse. ITALIA SOLARE ha presentato un caso tipo di un impianto agrivoltaico arboricolo da 5 MW che richiede per la parte agricola uno spazio di 4 ettari di terreno offrendo vantaggi significativi: riduzione dell’evaporazione del terreno, ombreggiamento delle colture e mitigazione degli effetti del vento. Secondo il vicepresidente Roberto Rolando, “il fotovoltaico a terra e l’agrivoltaico non solo rispettano il suolo, ma lo rendono più produttivo”. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, è necessario superare il pregiudizio che vede l’energia solare come concorrente dell’agricoltura. Le CER rappresentano un altro strumento fondamentale per democratizzare la produzione di energia e accelerare la transizione energetica. ITALIA SOLARE propone interventi normativi per eliminare barriere come il limite delle cabine primarie nei piccoli comuni, incentivando lo sviluppo di progetti condivisi. Queste comunità offrono benefici economici diretti a famiglie e imprese, riducendo i costi energetici e migliorando la resilienza delle reti locali. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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