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A cura di: Tommaso Tetro Indice degli argomenti: Il grattacielo che guarda al futuro L’intervento di AGC Glass Europe “Mi porti al 22 di Bishopsgate, grazie” potremmo chiedere al taciturno tassista londinese perfettamente incastonato nel suo intramontabile cab nero. Fin qui nulla di insolito. Il compassato uomo al volante, attraversando la rutilante città inglese, infilandosi nel cuore di stradine medievali con la facilità che l’invidiabile raggio di sterzo del mezzo gli consente, costeggiando moderni grattacieli e la St. Paul’s Cathedral, ci condurrebbe fino a quello che all’apparenza risulta un normale indirizzo. Il grattacielo che guarda al futuro Nulla di più sbagliato. La nostra destinazione non avrebbe nulla di normale bensì tanto di eccezionale. Rappresenterebbe un viaggio nel futuro. Un futuro che sta aprendo le porte al presente proprio nel cuore della City, lo storico quartiere finanziario di Londra. A breve la meta gentilmente indicata al tassista sarà all’ordine del giorno e sulla bocca di tutti; migliaia di persone – fino a 12mila – vi si recheranno per lavoro o diletto, a piedi, in taxi o con l’amata ‘the tube’, e andranno a calpestare i suoi 202mila metri quadrati. La torre commerciale più alta del distretto londinese, la seconda per altezza in tutta Londra e la tredicesima in Europa, nasce come un ‘villaggio verticale’ nel quale lavorare, acculturarsi, visitare mostre d’arte, fare sport, meditare, dedicarsi allo shopping accolti da una struttura che offre il meglio della tecnologia, le più avanzate tecniche edilizie e, soprattutto, si prende cura dei suoi frequentatori. Progettato dallo studio PLP Architecture, per conto di AXA IM – Real Assets e Lipton Rogers Developments, l’edificio 22 Bishopsgate, o twenty two, come viene comunemente chiamato, si erge con i suoi 62 piani per un’altezza di oltre 200 metri, nel centro del quartiere finanziario più noto al mondo cambiandone vistosamente la geografia. Lo fa dall’alto della filosofia che i costruttori hanno posto alla base della sua nascita. Così Sir Stuart di Lipton Rogers: “Il 22 Bishopsgate è stato progettato per migliorare la qualità della vita dei suoi occupanti aggiungendo servizi che rendono l’esperienza di lavoro più piacevole ed efficace”. Al suo interno, dunque, uffici, spazi polifunzionali, bar, ristoranti, una palestra, una sala di meditazione, un food market, un bike park e numerosi altri spazi moderni e accoglienti, tutti progettati all’insegna di un valore aggiunto imprescindibile: il benessere del corpo e della mente. L’intervento di AGC Glass Europe Tanti gli strumenti messi in campo per il raggiungimento dello scopo. In primo luogo, l’utilizzo della luce come elemento funzionale e fondante dell’intera struttura. L’edificio è ricoperto interamente di vetro, ma non un vetro qualsiasi. L’incarico di vestire la torre con le più moderne e pregiate ‘trasparenze’ è stato affidato alla cura di AGC Glass Europe che con Ipasol Bright White e iplus Advanced 1.0 su Clearlite, ha fornito due soluzioni a elevate prestazioni per la realizzazione di tutte le facciate vetrate. Ipasol è la gamma di rivestimenti magnetronici a controllo solare di AGC Interpane, che abbina un elegante aspetto estetico tipicamente neutro in grado di garantire una buona quantità di luce naturale agli ambienti, a eccellenti prestazioni energetiche in termini di controllo del calore che la luce solare apporta. La seconda soluzione, iplus Advanced 1.0 della gamma di rivestimenti basso emissivi iplus, assicura un elevato isolamento termico con un impatto positivo sul risparmio energetico e sul comfort abitativo. Il nuovo tall building grazie alle sue facciate vetrate avrà, dunque, un aspetto solido e al contempo leggero, e con la sua sagoma riflettente rispecchierà il cielo così come l’avveniristico panorama urbano che lo circonda, amplificando la luce dell’uno e le avveniristiche linee dell’altro. Va anche detto che in questo prodigioso percorso architettonico e ingegneristico che punta dritto al cielo di Londra non manca un inchino alla tradizione. Nel twenty two, infatti, la funzionalità, l’estetica, il risparmio energetico e il comfort si sposano con l’animo creativo di maestranze e artisti che con il loro tocco caldo ed estroso hanno offerto preziosi dettagli e abbellimenti agli interni dell’edificio, conferendo morbidezza e umanità al rigore delle linee e degli spazi. Come accadeva una volta, dunque, arte e artigianato sono entrati nelle pieghe del design architettonico e lo hanno arricchito di sentimento. Potremmo, dunque, concludere che il 22 Bishopsgate dall’alto dei suoi 200 metri sarà il ‘the place to be’ dell’imminente, e prossimo, futuro. Img by studio PLP Architecture Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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