Un progetto voluto per testare le innovative metodologie progettuali, costruttive e impiantistiche, che garantiscano che l’edificio produca più energia di quanta ne consumi. E’ stata inaugurata nei giorni scorsi a Benevento, in un’area di proprietà dall’Università degli Studi di Sannio, una casa sperimentale di 71 mq. ad energia quasi zero in clima mediterraneo. L’edificio è dotato di innovative tecnologie e soluzioni impiantistiche ad alta efficienza energetica che garantiscono la diminuzione dei consumi energetici e l’ottimizzazione del sistema involucro-impianti. E’ previsto l’utilizzo di energie rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento e di tecnologie domotiche all’avanguardia per il monitoraggio delle prestazioni energetiche e ambientali. L’edificio nZEB è stato realizzato, come intervento dimostrativo in scala reale del progetto di ricerca Smart Case, dal Distretto tecnologico STRESS, con il coordinamento scientifico del prof. Giuseppe Peter Vanoli del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio e in collaborazione con la Regione Campania. L’edificio verrà utilizzato nei prossimi anni come un “living lab” dove saranno realizzate attività sperimentali e di ricerca e testate le tecnologie più innovative nell’ambito dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energetica. Caratteristiche costruttive e impiantistiche Come dicevamo sono state fatte scelte a livello costruttivo e impiantistico che garantiscono che l’edificio sia nZEB: tecnologia a pannelli X-Lam con isolamento in fibra di legno, l’impianto di climatizzazione è costituito da un’unità in pompa di calore che soddisfa le necessità di riscaldamento, raffreddamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione meccanica con recupero termodinamico e filtrazione elettronica. Un campo geotermico con sonde orizzontali a circa 2 metri di profondità assicura il pretrattamento dell’aria di immissione, monitoraggio delle prestazioni grazie ai sistemi di domotica intelligente. Il cuore di questo sistema è un hub connesso ad internet, controllabile da remoto via web o attraverso smartphone con cui si possono gestire gli impianti e i sensori a seconda delle esigenze. Il tutto con particolare attenzione all’Internet of things, in modo che gli oggetti riescano ad interagire con l’ambiente circostante comunicando dati su se stessi ed accedendo ad informazioni aggregate da parte di altri. Nel comunicato dell’Università leggiamo che la progettazione ha tenuto in grande considerazione il funzionamento passivo dell’edificio, a garanzia delle migliori condizioni di comfort termico e igrometrico degli occupanti anche in assenza di impianti di condizionamento attivi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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