Tecnologia Bticino per l’efficienza energetica di Casa Capriata

BTICINO

Scelto il sistema domotico MyHome di BTicino, in grado di integrare sistema audio, video, comandi luci, riscaldamento e gestione energia

Carlo Mollino nel 1954 ha proposto il proprio progetto di “Casa Capriata”, un rifugio, presentato in occasione della X Triennale di Milano, pensato come “La casa per gli sciatori ‘estremisti’”, energeticamente efficiente e a basso impatto ambientale. Il progetto per una serie di difficoltà legate ai vari sponsor, non riuscì a realizzarsi.

Nel 2008, in occasione del XXIII Congresso Mondiale degli Architetti UIA, il Politecnico di Torino insieme al Comune di Gressoney Saint Jean (AO) ha riprosposto la costruzione, che rispettasse il progetto originario, pur introducendo nuove soluzioni tecniche, e severi parametri di efficienza energetica, in modo da contenere i consumi energetici sotto la soglia dei 10 kWh/m² all’anno, facendo in particolare riferimento a due protocolli per la certificazione energetica, ovvero lo standard regionale in Valle d’Aosta – Beauclimat e il protocollo CasaClima Oro (Gold).
Il team del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Guido Callegari, ha così lavorato alla ridefinizione del progetto, prestando la massima attenzione all’identificazione delle soluzioni di controllo oggi disponibili.

Per quanto riguarda gli aspetti impiantistici, i progettisti hanno operato nella logica di un’integrazione fra gli aspetti estetici e funzionali, scegliendo i prodotti di BTicino. L’Azienda ha inoltre messo a disposizione il personale specializzato in grado di supportare i progettisti nella creazione di un impianto in linea con tutti i requisiti di un edificio pubblico basato su una struttura in legno.

Per quanto concerne l’isolamento elettrico, tutte le parti accessibili dell’impianto, anche se normalmente isolate ma che potrebbero trovarsi sotto tensione, sono state protette contro le tensioni da contatto. Da qui la necessità di collegare a terra tutte le prese, così come le parti metalliche dei corpi illuminanti, la carpenteria contenente le apparecchiature elettriche stesse e le masse metalliche.

La presenza degli avventori, il cui numero registra picchi incostanti nel corso di una stessa giornata e della settimana, rappresenta una delle principali sfide in ambito energetico. Quando più persone affollano i locali, infatti, quanto più la temperatura interna tende ad aumentare, così come cresce il tasso di umidità. Condizioni sgradevoli che, comunemente, inducono a spalancare le finestre, con un conseguente enorme spreco di energia. Al contrario, in questo rifugio, sono stati predisposti una serie di sensori di temperatura e di umidità che, dialogando tra loro, regolano il funzionamento dell’impianto di riscaldamento a pavimento e, contemporaneamente, l’attivazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata. In tal modo, attraverso l’intuitiva interfaccia operatore fornita da uno schermo di controllo touch screen della linea Livinglight, il gestore del rifugio può impostare le condizioni di comfort ideali. Valori che gli impianti raggiungono coordinarsi tra loro per garantire sempre le condizioni migliori, ma prevenendo qualunque spreco.

Questo comporta, come spiega lo stesso Callegari, che il sistema di riscaldamento abbassi la temperatura delle aree comuni nelle ore notturne. Garantendo poi la riattivazione progressiva per raggiungere le condizioni di piena operatività al momento della riapertura mattutina.

Una modalità operativa, che oltre a prevenire gli sprechi e limitare i picchi di consumo, permette di sfruttare al meglio l’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici che ricoprono un’intera falda del tetto. L’energia autoprodotta non può essere accumulata e l’inserimento dei carichi può essere posticipato solo parzialmente. L’elettricità in eccesso viene così utilizzata per aumentare la temperatura dell’acqua nella caldaia che alimenta il sistema di riscaldamento, fungendo quindi da vero e proprio sistema di accumulo.

Sempre attraverso i touch del sistema domotico MyHome, installati nei locali accessibili al solo gestore, è possibile monitorare e memorizzare tutti i consumi, fornendo un efficace supporto anche nelle singole impostazioni. Così, nel tempo, sarà possibile compiere scelte improntate a una migliore efficienza energetica e all’ottimizzazione delle risorse. Il tutto con l’obiettivo, oltre che di contenere i costi di gestione, di avere un impatto zero sul territorio naturale che circonda Gressoney.

Domotica d’alta quota

Simili funzionalità sono rese possibili dal sistema domotico MyHome di BTicino, in grado di integrare sistema audio, video, comandi luci, riscaldamento e gestione energia. La tecnologia SCS, basata su un doppino conforme alle norme CEI 46-5, permette di realizzare impianti con topologia libera o a stella. La possibilità di trasmettere quattro diversi tipi di segnale in modulazione di frequenza (alimentazione, dati, video e audio) ha inoltre garantito la massima libertà di comunicazione con i produttori di soluzioni complementari all’offerta BTicino. Ad ogni dispositivo connesso, infatti, viene assegnato un indirizzo univoco, con la possibilità di configurarlo sia attraverso ponticelli numerati che mediante il software Virtual Configurator, interfacciato al bus mediante gateway Ethernet.

Le attività di posa dell’impianto, così come quelle costruttive, sono state necessariamente concentrate nelle poche settimane concesse dalle condizioni climatiche di alta quota. Infatti, a fronte di temperature particolarmente basse, anche la semplice posa dei cavi può diventare problematica.

Proprio in un’ottica di ottimizzazione, per rispondere alle esigenze dei diversi sistemi tecnologici l’attività di sviluppo del progetto architettonico e impiantistico è stata condivisa con i partner del progetto nell’ambito di un expertise group nell’ambito del quale sono confluite le competenze dei tecnici BTicino, che hanno individuato da subito ogni eventuale criticità. Un approccio che ha anticipato l’insorgenza dei problemi sin dalle prime fasi, prevenendo interventi in cantiere che avrebbero limitato l’efficienza dei sistemi in un edificio caratterizzato proprio dall’assenza di emissioni dannose. Il collegamento attraverso il Web server permetterà al gestore il completo controllo in ogni istante. Una possibilità che consente, ad esempio, di monitorare da remoto i singoli consumi, così da ottimizzare l’impiego dell’energia, ma, soprattutto, di aumentare il livello di sicurezza. Infatti, quando il rifugio non è presidiato, è possibile attivare specifiche accensioni in funzione delle condizioni meteo o in previsione di una riapertura. Ma, soprattutto, il gestore e la società incaricata di gestire la sicurezza sono immediatamente avvertiti a fronte di specifici eventi, come per esempio malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento.

Per quanto riguarda l’illuminazione, che deve essere garantita anche in situazioni di emergenza, oltre ad un bilanciamento automatico dei carichi, con la possibilità di gestire distacchi programmati, sono state predisposte sette lampade di emergenza con gruppo autonomo di alimentazione e tre lampade d’emergenza estraibili della serie Livinglight.

I tecnici BTicino hanno scelto di adottare la serie civile Livinglight. Una linea che ha dimostrato di tollerare anche un utilizzo ripetuto. Il tutto completato, dal punto di vista puramente estetico, da originali placche metallizzate rosse, la cui tonalità è molto simile a quella indicata dallo stesso Mollino.

Scheda progetto

Progetto architettonico ed esecutivo: Arch. Laura MONTANI, Comunità Montana Walser  con la consulenza scientifica Prof. Liliana BAZZANELLA, Arch. Guido CALLEGARI (responsabile scientifico), Arch. Alessandro MAZZOTTA, Arch. Mario SASSONE, Prof. Elena TAMAGNO, Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design DAD con la collaborazione dell’Arch. Massimo Ronco

Responsabile del ciclo: Comune di Gressoney Saint Jean Arch. Germana MAIDA

Direttore lavori, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione: Geom. Alessandro BRINGHEN, Comunità Montana Walser

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