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Aumentano in Italia i comuni 100% rinnovabili, le fonti pulite hanno contributo a soddisfare il 34,3% dei consumi elettrici complessivi. Ora si deve accelerare Pubblicato da Legambiente il Dossier Comuni Rinnovabili 2017, realizzato in collaborazione con Enel Green Power e GSE, che traccia un quadro aggiornato dello scenario delle energie pulite in Italia e della generazione distribuita. Prima di tutto va segnalato che in dieci anni la produzione da energie green è passata da 51,9 a 106 TWh e sono presenti circa un milione gli impianti da fonti rinnovabili, tra elettrici e termici. Sono più di 180mila gli impianti fotovoltaici realizzati negli ultimi due anni senza incentivi, pari al 25% di tutti quelli installati in Italia – per un totale di 1.310 MW installati. Nel Bel Paese sono calate rispetto a qualche anno fa le installazioni complessive: in particolare nel 2016 sono stati installati396 MW di fotovoltaico, 282 MW di eolico, 140 di geotermico, 513 di bioenergie e 346 di miniidroelettrico. Le fonti pulite hanno soddisfatto il 34,3% dei consumi elettrici complessivi, un dato in calo per il secondo anno dopo 10 anni di crescita, a causa in particolare della diminuzione della produzione idroelettrica (-8,9%) con 42,3 TWh contro i 59,5 del 2014, anno particolarmente piovoso in cui si era registrato un picco, a dimostrazione di quanto gli eventi climatici influenzino la produzione elettrica. Il contributo legato alla produzione elettrica rispetto ai consumi complessivi grazie a biomassa, fotovoltaico, eolico, geotermia, mini idroelettrico, è aumentato passando dal 2,6% del 2006 al 22,7% del 2016. Grazie a questi numeri è calata la produzione da impianti termoelettrici e negli ultimi 10 anni sono diminuite le importazioni dall’estero di fonti fossili: -30% per il petrolio, 20% per il gas e -25% per il carbone. Si sono ridotte le emissioni di CO2 con vantaggi per il clima del Pianeta, ma anche economici. Si è ridotto il costo dell’energia nel mercato elettrico, grazie alla produzione di solare e eolico che permette di tagliare fuori l’offerta delle centrali più costose. I Comuni rinnovabili In tutti i 7.978 Comuni italiani è installato almeno un impianto rinnovabile e sono 3021 i Comuni producono più energia elettrica di quanta ne consumino le famiglie residenti, e 40 quelli 100% rinnovabili dove le energie pulite soddisfano tutti i consumi elettrici e termici, con una diminuzione significativa delle bollette. I comuni del solare sono 7.978, mentre sono 6.819 quelli che hanno almeno un impianto solare termico e sono 904 i comuni dell’eolico, 293 si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico grazie al vento. I Comuni del mini idroelettrico sono 1.489. Crescono anche i municipi delle bioenergie che arrivano a quota 4.114 per una potenza installata complessiva di 5.490 MW elettrici, 1.534 MW termici e 415 kW frigoriferi. Sono 590 i Comuni della geotermia per una potenza totale di 993 MW elettrici, 228,5 MW termici e 5,4 MW frigoriferi. Premiati i Comuni di Cavalese (TN) che che ha già da tempo investito in rinnovabili arrivando all’autosufficienza energetica e Castellamare di Stabia (Na)vincitore del premio buona pratica per gli investimenti fatti grazie ai fondi FESR per l’efficientamento dell’Istituto Comprensivo “Luigi Denza”, dove è stato installato un impianto fotovoltaico, uno termico e sono state migliorate le prestazioni energetiche e di sicurezza dell’involucro edilizio. Le tre aziende Società Agricola Arte, Birrificio artigianale Lesster, Nuova Sarda Industria Casearia hanno vinto il premio rinnovabili e cibo di qualità unito all’innovazione in campo energetico. Soddisfatto Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente che presentando il Dossier ha evidenziato che il nostro paese crede sempre di più nelle rinnovabili, ma sottolieando anche che ora è necessario accelerare, considerando sia i target previsti dall’Accordo di Parigi che i nuovi obiettivi europei sul clima e l’energia. “Le esperienze raccontate e premiate oggi dimostrano un Italia all’avanguardia nel Mondo e oggi, con la riduzione dei costi degli impianti e le innovazioni in corso nei sistemi di accumulo, nelle smart grid e nelle auto elettriche, l’Italia può scegliere di puntare su un modello energetico che abbia al centro il territorio e l’autoproduzione da fonti pulite”. Perché ci sia la vera transizione energetica econ reali vantaggi per l’economia e l’occupazione, è necessario sostenere l’autoproduzione da fonti rinnovabili, oggi al centro della discussione mondiale e delle Direttive europee, in corso di approvazione, che riconoscono un ruolo centrale ai prosumer, ovvero produttori-consumatori di energia e alle comunità dell’energia. Inoltre bisogna aiutare l’innovazione dove si incrociano fonti rinnovabili, smart grid, auto elettriche e storage dell’energia, stabilendo regole certe e trasparenti per l’approvazione di progetti. Legambiente chiede che vengano definite nuove politiche per la spinta alle rinnovabili, avviati progetti di revamping degli impianti eolici e idroelettrici, che venga sbloccato l’eolico offshore, eliminati i sussidi alle fonti fossili, che si investa nelle reti energetiche e nell’accumulo e soprattutto che i comuni siano i protagonisti nella spinta all’innovazione energetica. 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