L’UE è sulla buona strada per attuare gli impegni di Parigi?

Nel 2018 l’UE ha adottato una serie completa di norme climatiche per rispettare l’impegno di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto al 1990. Gli Stati membri stanno preparando piani energetici e climatici per il 2030

L'UE è sulla buona strada per attuare gli impegni di Parigi?

L’Unione europea ha ridotto le emissioni di gas serra del 22% tra il 1990 e il 2017, mentre nello stesso periodo l’economia è cresciuta del 58%. Secondo la nuova relazione dell’UE sullo stato di avanzamento dell’azione per il clima, tuttavia, in un contesto di forte crescita economica, le emissioni sono leggermente aumentate dello 0,6% tra il 2016 e il 2017, soprattutto nel settore dei trasporti e dell’industria.

Nel 2018 l’UE ha adottato una serie completa di norme climatiche per rispettare l’impegno di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto al 1990. Inoltre, gli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica per il 2030 sono stati aumentati (rispetto alle proposte della Commissione) rispettivamente al 32% e al 32,5%.

Se queste politiche concordate a livello UE saranno pienamente attuate, si stima che le emissioni dell’UE saranno ridotte del 45% circa entro il 2030, ovvero più di quanto sottoscritto nell’ambito dell’accordo di Parigi, ribadendo l’impegno dell’Unione ad essere all’avanguardia dell’azione globale per il clima. Ciò è tanto più importante nel contesto del recente Rapporto dell’IPCCGlobal Warming of 1,5°C, che conferma l’importanza di limitare il surriscaldamento a 1,5°, di cui si terrà conto nella preparazione della strategia a lungo termine dell’UE.

Con le politiche già in atto nei 28 Stati membri, le emissioni dell’UE dovrebbero diminuire del 30% entro il 2030. Inoltre gli Stati membri stanno preparando piani nazionali per l’energia e il clima che saranno presentati in Commissione entro fine anno e che dovrebbero colmare il divario tra le misure previste a livello nazionale e ciò che è necessario a livello UE. 

Il disaccoppiamento tra crescita economica ed emissioni continua. L’economia dell’UE emette attualmente la metà delle emissioni di CO2 per unità di PIL rispetto al 1990. La maggior efficienza è in gran parte dovuta ad investimenti significativi in tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio, il che dimostra che crescita, occupazione e azione per il clima possono andare di pari passo.

La Relazione annuale sui progressi compiuti: “EU and the Paris climate agreement: Taking stock of progress at Katowice COP” mostra che, nonostante una leggera crescita delle emissioni nel 2017, l’UE rimane sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di gas serra entro il 2020, rispetto al 1990. Tuttavia, vi sono ancora notevoli sfide da affrontare, in quanto le emissioni sono diminuite solo lentamente negli ultimi anni.

Negli ultimi quattro anni le emissioni dell’UE sono calate del 3%. La maggior parte della riduzione è avvenuta nel settore dell’approvvigionamento energetico, nel quale sono diminuite dell’11%, ovvero 156 milioni di tonnellate, rispetto al 2013. In calo anche le emissioni dovute al consumo di energia negli edifici, alla gestione dei rifiuti e al consumo di energia nell’industria.

D’altro canto, le emissioni dei trasporti, dell’agricoltura e dell’aviazione internazionale sono aumentate negli ultimi 4 anni. Le emissioni dei trasporti sono aumentate del 7%, ovvero 60 milioni di tonnellate, rispetto al 2013, soprattutto a causa dell’aumento delle emissioni del trasporto su strada. Le emissioni prodotte dai processi industriali sono variate di anno in anno, senza che si evidenzi una chiara tendenza.

Per sostenere la transizione a basse emissioni di carbonio, l’UE integra gli aspetti climatici nel suo bilancio. Nel 2017, il 20% del bilancio dell’UE è stato speso per azioni relative al clima. La Commissione europea ha proposto di aumentare questa quota nel prossimo bilancio a lungo termine dell’UE per far sì che il 25% di tutte le spese contribuisca agli obiettivi climatici nel periodo 2021-2027.

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