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L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, INPS e Fabrica SGR hanno inaugurato il nuovo edificio, che ospita i Dipartimenti di Scienze Chimiche e Geologiche e di Scienze della Vita dell’Ateneo e riunisce le attività didattiche ed i laboratori degli allora Dipartimenti di Chimica, Farmacia e Scienze della Terra.Il complesso, che ha richiesto un intervento del valore complessivo di circa 35 milioni di euro, è stato realizzato dalla CMB di Carpi su progetto dello Studio Rossiprodi Associati di Firenze, in partnership con Ingegneri Riuniti di Modena, e ospiterà circa 2.300 persone fra studenti, docenti, ricercatori, oltre al personale tecnico-amministrativo.L’edificio si articola in quattro corpi con altezza massima di 4 piani fuori terra, che definiscono due ampie corti aperte, orientate verso la città storica, e due corti verdi chiuse, sulle quali si affacciano gli spazi dedicati alla didattica. La struttura ospita inoltre una Clean room “metal free”, laboratorio, unico in Italia, realizzato senza alcuna parte in metallo visibile, per analisi che devono essere eseguite in un ambiente privo di contaminazioni per assicurare uno standard di altissima qualità e precisione. L’edificio è un esempio di costruzione in cui sono perfettamente integrate le competenze di ingegneria strutturale ed impiantistica, l’architettura e il design. Impianti all’avanguardia, come in questo caso, garantiscono massima efficienza e semplicità di gestione. Particolare cura ed attenzione, inoltre, è stata posta nella progettazione dei dettagli delle strutture antisismiche e di quelli legati al risparmio energetico. “Il nuovo polo delle Scienze è stato costruito secondo i più avanzati criteri di risparmio energetico, sicurezza e funzionalità”, sottolinea Giovanni Tenti che si è occupato del progetto impianti e prevenzione incendi e della direzione delle opere impiantistiche. “L’edificio – prosegue – è dotato di un impianto fotovoltaico che copre fino al 15% del fabbisogno del fabbricato. E’ presente poi una quantità di pannelli solari per la produzione di acqua calda da fonti rinnovabili che garantiscono il 50% del fabbisogno richiesto”. Ingegneri Riuniti ha partecipato alla realizzazione dell’opera nella fase di progettazione e ha coordinato l’esecuzione dei lavori. Alla società modenese è stato infatti affidato il coordinamento della progettazione specialistica (Elisabetta Zivieri); il progetto strutturale (ing. Claudio Tavoni); il progetto impianti e prevenzione incendi (ing. Giovanni Tenti); il coordinamento sicurezza in fase di progetto (ing. Emanuele Gozzi, vicepresidente di Ingegneri Riuniti).Nel campo dell’esecuzione dei lavori, l’ingegnere Carlo Guidetti ha guidato il coordinamento della direzione dei lavori e delle opere strutturali e ha svolto il ruolo di responsabile dei lavori e di coordinamento della sicurezza in esecuzione. A Ingegneri Riuniti è stata affidata anche la direzione delle opere impiantistiche (ing. Giovanni Tenti); delle opere esterne (ing. Marco Mazzini); la contabilità del cantiere e il controllo dei materiali. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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