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Il recente Rapporto dell’ONU “United in Science 2020” mette in evidenza gli impatti crescenti e irreversibili del cambiamento climatico sui ghiacciai, gli oceani, la natura, le economie e il costo che questo comporta per le persone in tutto il mondo in termini di ondate di calore record, incendi, siccità e inondazioni. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres intervenendo alla presentazione del Rapporto ha sottolineato che non c’è “tempo da perdere” se il mondo vuole rallentare la tendenza degli impatti devastanti del cambiamento climatico, limitare l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5°C come richiesto dall’accordo di Parigi e raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Dal Rapporto emerge che la concentrazione di anidride carbonica atmosferica (CO2) è a livelli record: le stazioni di riferimento del programma WMO Global Atmosphere Watch hanno riportato concentrazioni di CO2 superiori a 410 parti per milione (ppm) nella prima metà del 2020, con Mauna Loa (Hawaii) e Cape Grim (Tasmania) a 414,38 ppm e 410,04 ppm, a luglio 2020, rispetto a 411,74 ppm e 407,83 ppm dello stesso mese dell’anno scorso. Contemporaneamente ampie zone della Siberia hanno visto una prolungata e notevole ondata di caldo durante la prima metà del 2020 legata certamente al cambiamento climatico e, con ogni probabilità, il quinquennio 2016-2020 sarà il più caldo di sempre: la temperatura media globale dovrebbe essere di circa 1,1 gradi Celsius superiore a quella del periodo di riferimento del 1850-1900 e +0,24 gradi Celsius rispetto alla temperatura media globale del periodo 2011-2015. Le emissioni di gas serra nel 2020 secondo le stime diminuiranno dal 4 al 7% a causa delle politiche di lockdown dovute al Covid-19. Ma come più volte ribadito si tratta di un calo provvisorio “E’ evidente che le misure di confinamento a breve termine non possono sostituire l’azione sostenuta sul clima necessaria per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici” ha commentato António Guterres. Sebbene il divario tra ciò che dobbiamo fare e ciò che stiamo effettivamente facendo per affrontare il cambiamento climatico sia ampio, secondo lo Studio questo può ancora essere colmato con un’azione urgente e concertata da parte di tutti i Paesi e di tutti i settori. Le 6 azioni per garantire un futuro sostenibile La ripresa dalla pandemia può e deve andare di pari passo con l’impegno di tutti i governi per garantire un futuro sostenibile alle generazioni future. Sono 6 le azioni legate al clima da cui, secondo il Segretario Generale, si deve partire: creare nuovi posti di lavoro e nuove imprese attraverso una transizione pulita e verde; subordinare i salvataggi di aziende pubbliche alla creazione di posti di lavoro verdi e a una crescita sostenibile; abbandonare l’economia grigia e passare a un’economia verde, rendendo le società e le persone più resilienti; incanalare gli investimenti dei fondi pubblici verso settori e progetti sostenibili che aiutino l’ambiente e il clima; tenere conto dei rischi e delle opportunità climatiche nel sistema finanziario, nonché nella definizione delle politiche e delle infrastrutture pubbliche; e infine – lavorare insieme come comunità internazionale. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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