H-FARM, il campus nel verde



A Ca’ Tron di Roncade, non lontano da Treviso, ha da poco aperto i battenti H-Farm, nuovo incubatore di imprese che fa formazione, offre servizi e alleva start-up. Un complesso di cinque edifici che si sviluppa su un’area verde di 51 ettari. Biblioteca e sala conferenze sono di Richard Rogers. Il progetto del complesso è di Zanon Architetti Associati

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Il campus di H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
Vista area degli edifici del campus (courtesy H-Farm)

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A Roncade, a una ventina di chilometri da Treviso, nella residenza di Ca’ Tron, nel parco naturale del fiume Sile, è stato da poco inaugurato H-Farm, un nuovo incubatore destinato a fornire formazione a scolari e studenti, proporre servizi alle imprese, far crescere start-up. Un’iniziativa privata a lungo preparata da Riccardo Donadon, che ha spostato i suoi interessi dalla consulenza aziendale a quelli della conoscenza.

Si tratta di un grande polo dell’innovazione (“il più grande d’Europa”, affermano gli organizzatori) in cui, da poche settimane, hanno iniziato a convivere imprenditori, professionisti e studenti impegnati sia nella scuola dell’obbligo sia nei corsi post universitari (il centro è attrezzato con spazi scolastici per bambini e ragazzi da cinque a ventisei anni).  Una nuova struttura lanciata nel campo della conoscenza e del digitale.

H-Farm, cinque edifici nel verde

Cinque sono gli edifici dedicati alla formazione e all’insegnamento pensati per ospitare fino a tremila persone di cui circa duemila studenti.

Il complesso oggi si sviluppa su 51 ettari e occupa 38mila metri quadrati di superficie di pavimento. Altro vanto dei promotori è aver realizzato un quartiere generale che con il suo ampliamento non ha consumato nuovo suolo libero, in quanto è stato edificato sulle tracce di vecchi fabbricati dismessi e di una ex base militare.

Il campus di H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
Il campus di H-Farm a Ca’ Tron di Roncade (courtesy, H-Farm)

Dal punto di vista architettonico, l’operazione ha previsto l’ampliamento della superficie occupata dall’H-Farm esistente (14mila metri quadrati) grazie ai 31 nuovi ettari di terreno che si sono aggiunti, sui quali sono stati costruiti altri 25mila metri quadrati necessari per ospitare i nuovi ambienti.

Ciò che anche colpisce è la quantità di aree a verde a disposizione del pubblico: 3.500 sono le nuove piante messe a dimora.2

la mappa del campus di H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
La mappa del campus (courtesy H-Farm)

L’inserimento nel paesaggio non è invasivo: i nuovi fabbricati, progettati dallo studio Zanon Architetti Associati, hanno altezze contenute. Si tratta di strutture che danno forma al modello formativo dell’ h campus: aule di ampie dimensioni, laboratori con arredi leggeri e modulari per una didattica flessibile, spazi con ampie vetrate che affacciano sul parco, possibilità di tenere lezioni anche all’aperto.

Le scuole dell’infanzia e primaria

Quindici sono le aule dedicate alle scuole dell’infanzia e primaria, che possono ospitare fino a 300 bambini e contare su una palestra e una mensa con cucina.

Per l’istruzione media sono a disposizione nove aule e quattro laboratori e 12 aule e otto laboratori per quella superiore, per un totale di quattromila metri quadrati in grado di contenere fino a 450 studenti  (anche in questo caso è prevista una mensa di 150 posti).

Interni del campus di H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
Interni del campus (foto, ©Marco Zanta)

Il college vero e proprio, che può ospitare fino a 700 studenti, copre una superficie di oltre cinquemila metri quadrati e si sviluppa secondo uno schema modulare adattato alle destinazioni d’uso dei vari ambienti.

Lo studentato

Nel campus trova posto anche uno studentato con 244 posti letto, che si compone di una zona residenziale, che si affaccia direttamente sulla piazza, e di un’altra area destinata ai servizi comuni, per una superficie di oltre quattromila metri quadrati.

Gli alloggi sono singoli, doppi e per persone con disabilità. La zona servizi è una serra ed è raggiungibile direttamente dal giardino. Al suo interno si trovano una sala ristorante, un locale lavanderia e due sale open space.

Il perimetro circolare di una zona del campus di H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
Il perimetro circolare di una zona del complesso (foto, ©Marco Zanta)

Alla didattica si sommano diverse strutture dedicate allo sport: un centro di 1.600 metri quadrati di superficie, ai quali se ne aggiungono altri cinquemila per due campi da gioco polivalenti all’aperto. All’interno del palazzetto trovano spazio una palestra e un campo di pallacanestro-pallavolo e i relativi spalti, mentre gli impianti esterni comprendono impianti di basket, volley, calcio, rugby, due campi di paddel, uno per il tennis e un bmx park.

Interni del campus di H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
foto, ©Marco Zanta

Entro la fine di quest’anno verranno realizzati alcuni altri fabbricati previsti dal masterplan.

L’edificio di Richard Rogers

L’edificio più iconografico, che vale oltre 2.500 metri quadrati, porta la firma di Richard Rogers.

L’edificio simula un rilievo naturale del terreno e si integra perfettamente con il paesaggio grazie alla sua forma allungata e sinuosa e alla copertura verde, che si raccorda gradualmente con il piano esterno.

Ricorda così simbolicamente un ponte, che unisce le due zone contrapposte del campus lungo l’asse longitudinale est-ovest, mentre rimane permeabile allo sguardo in direzione nord-sud.

I suoi spazi si sviluppano su due livelli e comprendono un auditorium a doppia altezza da 676 posti a sedere, un ristorante con una sala di oltre 400 metri quadrati e una biblioteca con spazi di archiviazione e di servizio di oltre 900 metri quadrati.

H-Farm, un complesso (quasi) autosufficiente

Dal punto di vista energetico l’85% del fabbisogno è coperto da sistemi fotovoltaici, di accumulo e di scambio in rete di energia.

Un'altra struttura del campus H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
Un’altra struttura del campus (courtesy, H-Farm; foto, ©Marco Zanta)

Il Campus è dotato infatti di un impianto fotovoltaico da oltre 1,2 megawatt installato in copertura. Il restante 15% viene acquisito dalla rete nazionale, con l’identica certificazione green della parte esistente.

Un impianto di geotermia contribuisce all’ulteriore riduzione del fabbisogno energetico. All’interno del complesso sono installate 28 stazioni di ricarica elettrica.

Illuminazione naturale 

Un involucro edilizio trasparente e permeabile, come lo definisce Federico Piovesan, Facilities & Property Manager di H-Farm, in cui l’illuminazione naturale diventa un carattere distintivo. In tutti gli edifici la luce solare, che penetra anche dai soffitti, illumina gli spazi, grazie alle ampie finestre e alle grandi vetrate.

I lucernari FAKRO e i captatori solari installati sulle coperture garantiscono infatti la miglior illuminazione diurna di tutti gli ambienti, anche in autunno e inverno. Nel dettaglio nei tre edifici scolastici e nello Sport Center sono state installate 172 finestre per tetti piatti FAKRO di tipo “C” nel modello DEC-C P2 con apertura elettrica wireless Z-Wave e nella versione non apribile DXC-C P2, entrambe equipaggiate con una cupola trasparente in policarbonato posta a protezione del serramento sottostante e dotate di un doppio vetrocamera P2 con vetro interno laminato e antieffrazione.

H-FARM, illuminazione naturale grazie ai lucernari Fakro
Le finestre per tetti piatti FAKRO con cupola trasparente in policarbonato

Le finestre, formate da profili in PVC multicamera riempiti con materiale termoisolante, uniscono ottime performance di isolamento termico e acustico a resistenza meccanica e chimico-fisica.

H-FARM, illuminazione naturale grazie ai lucernari Fakro
H-FARM, Edificio A – Credits HFARM

Grazie all’integrazione di sistemi domotici per l’azionamento delle ante e dei dispositivi schermanti, la gestione della luce naturale è sempre ottimale.“Questa e molte altre peculiarità costruttive concorrono all’elevato livello di sostenibilità degli edifici del campus, attestato dalla certificazione secondo il protocollo LEED”, spiega Piovesan.

H campus a tempo di record

L’inaugurazione dei primi di settembre è avvenuta a meno di un anno dalla posa della prima pietra (17 settembre dello scorso anno) e dopo un inter burocratico iniziato nel 2016. Due anni fa, poi, l’operazione ha avuto una battuta d’arresto per difficoltà finanziarie e operative che hanno rimandato di un biennio l’apertura del campus.

Un'altra struttura del campus H-Farm a Ca’ Tron di Roncade
Il campus è immerso nel verde. (courtesy, H-Farm; foto, ©Marco Zanta)

La progettazione è stata realizzata con il ricorso al Bim, sviluppato, su incarico del general contractor, la Carron Costruzioni Generali, da DVision Architecture, che ha predisposto il modello, la progettazione, il coordinamento e la gestione informatica dell’intervento.

Al cantiere hanno lavorato in media 250 persone, con punte di presenze fino a 380 tra operai e tecnici.

L’impatto economico complessivo

L’impatto economico di H-farm sul territorio è consistente: Anteo, lo spin off dell’università veneziana di Ca’ Foscari, stima che la ricaduta sia di nove milioni all’anno e 500 siano i nuovi posti di lavoro, ai quali si devono aggiungere altri 500 posti per le docenze e i servizi annessi alle attività didattiche.

Senza contare l’investimento di otto milioni di euro per le opere viabilistiche connesse all’accesso al nuovo insediamento.

Piattaforma per nuovi modelli di impresa

H-Farm è stata fondata nel gennaio 2005; oggi unisce in un unico luogo investimenti, servizi per le imprese e formazione. Tra gli altri obiettivi di H-Farm vi sono lo sviluppo di soluzioni di distance e remote learning e la crescita della business unit innovation, focalizzata sulla consulenza aziendale in ambiti di digital transformation.

La proprietà

La realizzazione del Campus è stata possibile grazie alla costituzione, nel febbraio del 2017, di un fondo immobiliare chiuso, non speculativo, denominato Ca’ Tron H-Campus. Il Fondo, gestito da Finint Investments Sgr, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint, ha un attivo di oltre 101 milioni di euro ed è oggi sottoscritto per il 100% da investitori istituzionali, quali Cattolica Assicurazioni, che detiene la quota maggioritaria del Fondo (60% del patrimonio), CDP Investimenti Sgr del Gruppo Cassa depositi e prestiti, con il fondo FIA 2, Smart housing, smart working, Education & Innovation, che possiede il restante 40%.

 



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