Malesia, la città del futuro secondo BIG



Si chiama BiodiverCity e nascerà a Penang su tre isole artificiali. Obiettivo: conciliare lo sviluppo urbano e la biodiversità locale. Un intervento che si estenderà su oltre 1.800 ettari di superficie. Vinto da Bjarke Ingels Group il concorso internazionale per la progettazione del masterplan

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Le tre isole artificiali di Penang in malesia, progetto di BIG
Le tre isole artificiali di Penang (credits, Bjarke Ingels Group)

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BIG, lo studio internazionale di architettura fondato da Bjarke Ingels, si è aggiudicato il concorso per il masterplan dell’isola di Penang in Malesia. La proposta progettuale ha superato la concorrenza di altri cinque finalisti, tra cui Foster + Partners e MVRDV.

La giuria ha riconosciuto al progetto di BIG, realizzato in collaborazione con Ramboll e lo studio di architettura locale Hijjas, l’ambizione di “promuovere la convivenza con la natura“.

Il progetto BiodiverCity

Secondo la proposta dello studio danese, BiodiverCity (questo il nome del progetto) sarà organizzata su tre isole artificiali costruite sulla costa sud dell’isola.

Render del Grand Canal nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
Render del Grand Canal (credits, Bjarke Ingels Group)

Il concorso è stato indetto dal governo statale per lo sviluppo della città, un intervento che si svilupperà su 1.821 ettari di superficie e che prevede anche la bonifica della costa meridionale.

Ciascuna delle tre isole ha la forma di una ninfea e ospiterà funzioni di tipo misto; verranno realizzate complessivamente 4,6 chilometri di spiagge pubbliche, 242 ettari di nuovi parchi e un lungomare di 25 chilometri.

La spiaggia e l’area sportiva di BiodiverCity nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
La spiaggia e l’area sportiva di BiodiverCity (credits, Bjarke Ingels Group)

L’obiettivo di BiodiverCity è facilitare la crescita economica e culturale dell’isola di Penang, proteggendo la biodiversità delle sue zone costiere e degli habitat naturali. Il progetto è in linea con la visione strategica che lo stato ha indicato: Penang 2030 prevede infatti una città intelligente basata su vivibilità e verde.

La mobilità urbana in BiodiverCity nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
La mobilità urbana in BiodiverCity (credits, Bjarke Ingels Group)

«Se Penang è nota per la sua ricca diversità culturale e per la sua abbondante biodiversità – ha dichiarato Bjarke Ingels – vorremmo immaginare le nuove isole come un arcipelago in cui le due diversità possano coesistere in un ecosistema creato dall’uomo, espandendosi e migliorandosi a vicenda. Abbiamo proposto la creazione di ninfee urbane organizzate da una struttura cellulare di distretti urbani, collegati da macchie e corridoi naturali».

La vita sull’acqua nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
La vita sull’acqua di BiodiverCity (credits, Bjarke Ingels Group)

Ciascuno dei distretti dell’isola può ospitare tra 15 e 18mila residenti; gli edifici saranno equipaggiati con sistemi energetici da fonti rinnovabili, per la gestione sostenibile dei rifiuti e l’uso delle risorse idriche locali. I distretti saranno collegati da una rete autonoma di trasporto su acqua, aria e terra per rendere BiodiverCity un ambiente senza auto, con la priorità a ciclisti e pedoni.

Attorno agli edifici e ai quartieri è prevista la realizzazione di una rete di corridoi ecologici (buffer), di 50-100 metri di dimensione, destinati a riserva naturale e a parco a tutela della biodiversità.

Le tre isole artificiali

La prima isola del masterplan è The Channels, che verrà realizzata in tre differenti fasi: nella prima verrà costruito un parco tecnologico; nella seconda è previsto l’insediamento del Civic Heart, che ospiterà gli edifici istituzionali e di ricerca; nella terza, infine, verrà edificato il distretto culturale dell’isola che assomiglierà a George Town, l’attuale capitale.

L'isola artificiale The Channels nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
L’isola di The Channels ospiterà un parco tecnologico (credits, Bjarke Ingels Group)

Il cuore dell’isola sarà rappresentato da un parco digitale di 200 ettari, dedicato a tecnologia, robotica e realtà virtuale.

Al centro di BiodiverCity è la seconda isola, Mangroves, che ospiterà la zona affari della capitale e che verrà organizzata attorno a una rete di zone umide adatte per la crescita delle foreste di mangrovie: un’infrastruttura verde che permetterà un sequestro dell’anidride carbonica quattro volte superiore a una normale foresta.

L'isola artificiale Mangroves nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
Su Mangroves sorgerà la zona affari di BiodiverCity (credits, Bjarke Ingels Group)

Al centro è previsto il Bamboo Beacon, un edificio destinato a ospitare conferenze e grandi eventi, pensato per diffondere le conoscenze che si svilupperanno a BiodiverCity. L’isola ospiterà anche altri servizi collettivi con lo scopo di favorire la partecipazione alla vita sociale e civile.

La piazza centrale di Mangroves nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
La piazza centrale di Mangroves (credits, Bjarke Ingels Group)

Gli edifici verranno realizzati utilizzando materiali naturali a basso contenuto  fossili – una combinazione di bambù, legno locale e cemento proveniente da materiali riciclati – secondo i principi dell’efficienza energetica e con la presenza del verde su tetti e facciate.

L’edificio centrale nella piazza di Mangroves nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
L’edificio centrale nella piazza di Mangroves (credits, Bjarke Ingels Group)

La terza e ultima isola, chiamata The Laguna, è un arcipelago in miniatura e sarà composto da otto isole minori organizzate attorno a un porto turistico centrale.

L'arcipelago artificiale The Laguna nell'ambito del progetto BiodiverCity a Penang, in Malesia
The Laguna: un nuovo arcipelago di otto isole (credits, Bjarke Ingels Group)

Sono previsti alloggi galleggianti costruiti su palafitte e terrazzamenti. Una rete di corridoi ecologici collegheranno le zone forestate alle spiagge; verranno anche realizzati spazi di riproduzione della vita acquatica per sviluppare nuovi habitat marini.


BIG è stato fondato nel 2005 dall’architetto danese Bjarke Ingels. Attualmente ha sedi a Copenhagen, New York, Londra e Barcellona. BIG sta lavorando con Toyota a un masterplan per la città del futuro, che verrà realizzata non distante dal monte Fuji in Giappone.



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