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Il centro direzionale milanese di Scalo Romana si arricchisce di una nuova magistrale opera di architettura firmata Lombardini22: un modello di sostenibilità che dovremmo veder concluso alla fine del 2023 e che grazie all’utilizzo della nuova versione Low Carbon dei vetri AGC per la facciata (circa 6.500 mq), si candida alle certificazioni LEED livello Platinum e WELL livello Gold. Nervesa 21 è la riqualificazione di un antico edificio per uffici degli anni Settanta che promette di dare un nuovo volto al quartiere Scalo di Porta Romana A cura di: Claudia Capperucci Indice degli argomenti Toggle Nervesa 21, il progetto Intervista ai progettisti di Lombardini22, Edita Urbanaviciute, Mauro Puleo, Carmen SpagnoliChe cos’è il low carbon glass Il progetto Nervesa 21 rientra in una delle numerose opere di riqualificazione che hanno interessato il territorio urbano milanese negli ultimi anni. Siamo nell’area di Scalo Romana e l’opera in oggetto è un edificio per uffici degli anni Settanta. Lo studio Lombardini22 è stato incaricato di reinterpretarne la struttura composta da due torri nell’ottica di modernizzarla e di legarla al contesto in cui si trova. Il lavoro che dovrebbe concludersi alla fine del 2023 dovrebbe essere una sorta di oasi metropolitana, con grande attenzione ai più moderni standard legati all’ESG (Environmental, Social e Governance), l’obiettivo è infatti l’ottenimento delle certificazioni LEED livello Platinum e WELL livello Gold, oltre alla certificazione WiredScore. Un progetto imponente e scenografico che farà da ponte tra la periferia e il centro città ma soprattutto tra l’uomo e l’ambiente naturale che lo ospita. Fiore all’occhiello dell’edificio sono, infatti, i 6.500 mq di vetri (AGC Glass Europe), nella nuova versione Low Carbon (Low-Carbon Stratophone Clearlite 66.2 e Low-Carbon Planibel Clearlite), con un’impronta di carbonio ridotta del 40% rispetto agli standard precedenti (inferiore cioè a 7 kg di CO2 per mq, per il vetro chiaro di spessore 4 mm). Nervesa 21, il progetto L’articolazione della facciata si sviluppa in verticale grazie all’alternanza degli elementi decorativi in metallo, finitura bronzo, con le parti in vetro che trasmettono un senso di levità. L’edificio, diviso in due torri collegate, presenta 14 piani e appare come un’architettura avanguardistica, sia nella forma che nella sostanza, fortemente orientata ai traguardi europei del 2050. Grande attenzione è rivolta ai tenant, i destinatari della struttura, coloro che vivranno gli spazi interni ed esterni per lavoro (l’edificio è destinato ad uffici multi-tenant). E le linee guida del progetto sono legate a vocaboli comuni all’architettura e all’urbanistica contemporanee: tecnologia, flessibilità, connessione, sostenibilità. Molti servizi sono dedicati alle aree esterne (circa 5.300 mq): parcheggi e posti bici con colonnine di ricarica elettrica, aree picnic e relax, zone meeting e uno spazio per l’agricoltura urban. Inoltre due rooftop a cui si accederà grazie all’installazione di quattro ascensori panoramici (sono esterni e guardano verso la città). Intervista ai progettisti di Lombardini22, Edita Urbanaviciute, Mauro Puleo, Carmen Spagnoli Il progetto di riqualificazione Nervesa 21 viene considerato un modello di sostenibilità e circolarità, un esempio di come la città e l’uomo possono essere in equilibrio. Come nasce questo progetto, qual è la sua genesi? Il progetto nasce dall’esigenza di riqualificare un edificio esistente ormai datato e diventato architettonicamente quasi insignificante, dandogli nuova vita e rilanciandolo all’interno di un’area, come quella di Porta Romana a Milano, che sta vedendo delle profonde trasformazioni negli ultimi anni e una forte accelerazione nel presente per via dei progetti di nuova costruzione finalizzati alle Olimpiadi di Milano-Cortina. Il progetto di Nervesa 21 partecipa alla trasformazione della città valorizzando l’esistente. Quali sono state le principali scelte di risparmio energetico? Gli obiettivi sono ottenere le seguenti certificazioni: LEED Platinum (Core & Shell); WELL Gold (Core); WiredScore e GRESB. Il 100% della qualità delle strategie ambientali è verificata in loco per entrambi i protocolli tramite il collaudatore LEED (Commissioning Authority) e l’ispettore WELL (Performance Testing Agent). Fondamentali sono state le scelte dei materiali e in particolare dei vetri. Avete incontrato alcune criticità e come le avete risolte? Come per ogni progetto è stato fondamentale affidarsi a figure specialistiche per una vera progettazione integrata – specialisti del settore che vanno da architetti, ingegneri, fornitori, paesaggisti, specialisti di pratiche, impianti elettrici meccanici, sicurezza, antincendio – e lavorare con un grande lavoro di coordinamento e gestione con specialisti e fornitori. Abbiamo spostato gli ascensori da dentro (diventati cavedi impiantistici) a fuori: questo aspetto amplifica lo slancio verticale. Ci piace segnalare che in questo progetto anche l’ingegnerizzazione diventa un elemento di decoro: in particolare i montanti, le lesene trapezioidali hanno funzioni non solo funzionali ma anche decorative. Altro esempio è che all’interno di pinne trapezioidali in facciata è stata posta anche una porta per areazione anti-incendio. Qual è secondo voi l’aspetto più innovativo di questo progetto? Il tema più importante è sicuramente quello della facciata (la responsabilità pratica che si ha di partecipare a dare un nuovo volto alla città e alle persone che già ci vivono e che ci vivranno), ingegnerizzazioni anche del decoro, tipo la lesena trapezoidale che diventa canale d’aria di scambio verso l’esterno, e le certificazioni (Well, Leed, WiredScore). Che cos’è il low carbon glass Il vetro a basso tenore di carbonio è un tipo di vetro espressamente progettato per avere una riduzione del carbonio incorporato. L’integrazione del vetro a basso contenuto di carbonio nelle superfici vetrate degli edifici può contribuire efficacemente a ridurre le emissioni di carbonio degli edifici durante il loro intero ciclo di vita. La maggior parte del carbonio incorporato nel vetro ha origine dal processo di riscaldamento del forno fusorio, ad alta intensità energetica, (3.000 gradi Fahrenheit) che viene avviato per convertire una miscela di silice, carbonato di sodio, dolomite, composti metallici e vetro di scarto riciclato in vetro piano. Poiché il vetro viene prodotto in forni a così elevata temperatura, la produzione del vetro ha anche un’elevata impronta di carbonio. Nel 2022, le emissioni globali di anidride carbonica derivanti dalla produzione del vetro ammontavano a 95 milioni di tonnellate. Per ogni tonnellata di vetro riciclato, vengono eliminati circa 580 kg di CO2 dalla catena di approvvigionamento. Ciò riduce l’inquinamento atmosferico del 20% e quello dell’acqua del 50% (Fonte Recycle Now). Il low carbon glass si ottiene utilizzando un altissimo contenuto di vetro riciclato ed energia elettrica da fonti rinnovabili per la produzione. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto