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Al via i lavori di restauro dello storico edificio costruito nel 1926 su progetto dell’architetto Raffaele De Vico. Oltre ai lavori di consolidamento strutturale, il Comune decide di trasformare la struttura in uno spazio culturale e di divulgazione ambientale. Il progetto ha una spiccata componente di ecologica. Il progetto architettonico è di AeV Architetti e Porfiri Architects, quello ambientale e di sostenibilità è di OGB Consulting A cura di: Pietro Mezzi I lavori di restauro dell’Aranciera (photo, Elisabetta Pallone) Indice degli argomenti Toggle La trasformazione dell’ArancieraIl dettaglio degli interventiLa parola ai protagonisti: il Comune e i ProgettistiScheda Progetto Restauro Aranciera di San Sisto Iniziati da poco più di un mese i lavori di restauro dell’Aranciera di San Sisto a Roma, lo storico edificio di via Valle delle Camene, nei pressi delle Terme di Caracalla, costruito nel 1926 su progetto dell’architetto Raffaele De Vico, dove tutt’ora si coltivavano le piante pregiate da destinare ai giardini della Capitale. Finiti i lavori, l’Aranciera diventerà un luogo multifunzionale, aperto alla città per eventi culturali e di divulgazione ambientale. Il progetto ha una spiccata componente di ecologica: oltre al consolidamento strutturale del bene, è prevista l’integrazione tra il restauro conservativo e le più avanzate soluzioni di sostenibilità ambientale. L’intervento sarà infatti sottoposto al processo di certificazione Leed BD+C, con l’obiettivo di raggiungere il livello Gold, tra i più accreditati e importanti rating system ambientali internazionali. Il progetto architettonico porta la firma dello studio AeV Architetti di Cinzia Abbate e Carlo Vigevano e Porfiri Architects, mentre il compito di trasformare il complesso in un edificio sostenibile è toccato, per la fase di cantiere, alla società romana OGB Consulting, specializzata nel campo delle certificazioni ambientali. Al termine dei lavori, che dureranno circa un anno, l’Aranciera di San Sisto sarà un esempio concreto di rigenerazione urbana sostenibile di un edificio pubblico. La trasformazione dell’Aranciera L’edificio si sviluppa su un solo piano, con un tetto a due falde, sottoposto alla tutela della Sovrintendenza ai Beni Culturali. Originariamente concepita come serra, l’Aranciera sarà trasformata in auditorium e sala convegni. render, AeV Architetti L’intervento di ristrutturazione si è reso necessario a causa di alcune lesioni strutturali accertate già nel 2020, che ne hanno compromesso la piena agibilità. Il progetto prevede di sostituire le superfici vetrate della copertura con pannelli fotovoltaici trasparenti: una soluzione che assicurerà una produzione energetica superiore al fabbisogno dell’edificio, che sarà così in grado di fornire elettricità anche agli edifici pubblici circostanti. L’Aranciera una volta conclusi i lavori (render, AeV Architetti) Per la climatizzazione si è adottata una soluzione geotermica, che ne assicura la neutralità climatica. Ulteriore elemento di innovazione riguarda l’adozione di un sistema di fitodepurazione dell’aria. È anche prevista l’installazione di due serbatoi per la raccolta e il riciclo delle acque piovane per l’irrigazione delle piante all’interno dell’Aranciera. Il progetto è quindi un buon esempio di sinergia tra natura e tecnologia. Il dettaglio degli interventi Più nel dettaglio, ecco l’elenco delle opere che dovranno essere realizzate: rifacimento del manto di copertura per migliorare l’isolamento, con l’inserimento di moduli fotovoltaici per la produzione di energia pulita; sostituzione delle travi per garantire maggiore stabilità; demolizione e rifacimento della pavimentazione in seguito al consolidamento delle fondazioni; rifacimento dell’intonaco armato per rinforzare le strutture murarie; realizzazione di contro pareti interne per migliorare l’efficienza termica; sostituzione degli infissi con nuovi in ferro a taglio termico; realizzazioni di nuovi impianti (elettrico, meccanico, di riscaldamento e raffrescamento, di ventilazione, idrico, audio, video e antincendio); installazione di pozzi canadesi per la ventilazione naturale; depurazione dell’aria dagli inquinanti. Un esterno dell’Aranciera (photo, Elisabetta Pallone) Parla il Comune «Questo progetto – ha dichiarato in occasione dell’avvio dei lavori l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi – ha l’obiettivo di coniugare il necessario intervento di consolidamento strutturale dell’Aranciera rendendolo, allo stesso tempo, un edificio ad alte prestazioni energetiche, destinandolo a spazio polifunzionale pur conservandone l’originaria vocazione di serra botanica. Si è trattato dunque di ripensare, in chiave attuale, il connubio tra natura e architettura che ha ispirato la concezione dell’edificio. La tecnologia non è più solo funzionale alla coltivazione di piante tropicali e subtropicali, ma è chiamata a rispondere a nuove e più ambiziose sfide climatiche. Si tratta di un progetto pilota, altamente innovativo, che potrà contribuire a dimostrare la compatibilità di soluzioni tecnologiche volte alla sostenibilità ambientale con i rigorosi criteri di restauro richiesti da un edificio di grande pregio storico vincolato». Le strutture portanti sono oggetto di un intervento di consolidamento (photo, Elisabetta Pallone) Parlano i progettisti «Nel progetto di trasformazione dell’Aranciera di San Sisto in luogo per eventi multiculturali, la sinergia di tecnologie impiantistiche attive e passive integrate nell’architettura consentirà all’edificio di ridurre del 70% il suo fabbisogno energetico – affermano gli architetti Cinzia Abbate e Carlo Vigevano, fondatori di AeV Architetti e progettisti architettonici incaricati dal Comune -. La serra storica sarà un’officina per dimostrare la valenza di tecnologie solari fotovoltaiche di silicio amorfo, quasi completamente trasparente, tecniche di scambio geotermico, consolidamento strutturale e coibentazione integrata, per restituire al pubblico un edificio in perfetto equilibrio con l’ambiente». «Nella prospettiva di sviluppo del mercato immobiliare di Roma – sostengono l’architetto Riccardo Hopps e l’architetta Laura Scrimeri fondatori di OGB Consulting – è significativo che il Comune abbia intrapreso il primo processo di certificazione Leed del suo ricco patrimonio edilizio. Un approccio prestazionale sinonimo di trasparenza e terzietà. Per poter realizzare un progetto così innovativo, è indispensabile condividere un approccio integrato tra figure professionali di alta competenza». Scheda Progetto Restauro Aranciera di San Sisto Località: Roma Committente: Roma Capitale Progettazione architettonica: Studio A&V Architetti (in collaborazione con Porfiri Architects) Rup: Maria Elena Lioy Direttore lavori: Danila Severa General contractor: Igit e Arco Lavori Consulenza Leed: OGB Consulting Durata lavori: 12 mesi Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto