Serra bioclimatica



All’interno del progetto di riqualificazione edilizia ed energetica di una villetta unifamiliare nel comune di Fiumicino, fra le richieste della committenza vi era un ampliamento volumetrico a chiusura parziale del porticato esistente.
Essendo l’area oggetto di vincolo sia di tipo urbanistico che non consentiva di realizzare ulteriore cubatura a destinazione d’uso residenziale, si è deciso di sfruttare il regolamento edilizio comunale che prevede la possibilità di realizzare serre bioclimatiche con superficie lorda pavimentata (SLP) fino ad un massimo della SLP totale esistente, le cui volumetrie sono considerate tecniche e non rientranti fra quelle escluse dai vincoli suddetti.
Viene dunque da noi proposta, in una prima versione progettuale non realizzata per successivo taglio del budget a disposizione, la realizzazione di una serra addossata all’edificio esistente.
La struttura portante è in elementi di legno lamellare di pino, e nella geometria vuole ricordare le architetture temporanee (chioschi) e le terrazze presenti numerose nel litorale laziale; si inserisce nel progetto di ricostruzione generale del porticato che nell’insieme costituisce l’elemento di mediazione del passaggio fra interno ed esterno.
La copertura (parzialmente) e le pareti della serra sono dotate di ampie vetrature per permettere il passaggio dei raggi solari in inverno, la cui energia è catturata e mantenuta nel pavimento di accumulo termico (calcestruzzo lisciato dallo spessore di 15 cm), che la rilascerà con un certo sfasamento sino alle tarde ore notturne.
In estate gli infissi si potranno aprire e la serra viene schermata grazie ad un sistema di brise-soleil costituiti da canne di bamboo montate su telai (scorrevoli e a bilico) in acciaio zincato.
La copertura viene invece schermata con delle vele tecniche in HPDE, tese con cavi metallici durante la stagione calda.
Il design delle schermature trae ispirazione dalle incannucciate presenti a protezione delle dune di sabbia sulle spiagge di Fiumicino. La texture viene ripresa anche nella copertura leggera del porticato, costituita da pannelli in POLIBAMBOO, realizzati con lastre trasparenti di policarbonato in cui vengono inserite delle canne.
L’idea semplice quanto geniale integra elementi opposti.
Il policarbonato tecnologico per le sue performance ed elevate qualità di resistenza (sino ad oggi preferito per applicazioni industriali), il bamboo naturale, frequente nell’immaginario comune (il più diffuso ed usato come ombreggiante o come tenda per giardini, terrazze, gazebo, spiagge ma anche per elementi d’arredo).
L’unione dei due elementi porta enormi benefici immediatamente intuibili: protezione e quindi maggiore durabilità delle canne di bamboo (diversamente soggette al rapido degrado delle intemperie) perfetta integrazione del policarbonato negli ambienti grazie alla trasparenza che da risalto al prodotto naturale facilità di impiego resistenza e autoportanza.



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