Torre Intesa Sanpaolo



Acciaio e sostenibilità ambientale per 167 metri di altezza

La torre Intesa Sanpaolo, nuova sede direzionale del gruppo bancario che l’ha denominata, è un grattacielo alto 167 metri, progettato da Renzo Piano e il suo studio progettuale (RPBW), vincitore del concorso a inviti bandito nel 2006.

Il grattacielo sede di Banca Intesa

Il punto cardine del progetto è la realizzazione di un grattacielo basato sui principi della sostenibilità ambientale: la torre è infatti ricoperta da facciate a doppia pelle e da cellule fotovoltaiche. Il piano terra della torre è uno spazio permeabile accedibile da tutti, con una grande hall che introduce l’auditorium e funge da accesso anche per il piano seminterrato.
I piani superiori sono completamente adibiti a spazi direzionali e agli uffici della banca. I piani più alti sono destinati al ristorante, alla pinacoteca e ad un giardino.

Piano 35°, il ristorante della torre

Per soddisfare i criteri di luminosità, trasparenza e permeabilità, le strutture del piano terra sono state ridotte: per merito di grandi strutture reticolari comprese tra i livelli 5 e 7, chiamate Transfer, una sezione della torre appare sospesa alle grandi colonne perimetrali in acciaio e ai tre nuclei in cemento armato. L’acciaio impiegato dalla carpenteria metallica è pari a 15.000 tonnellate a media ed alta resistenza (S355 e S460).
Il grattacielo è suddiviso in due strutture con diverse caratteristiche. Il corpo Sud è costituito da megacolonne che spiccano sino alla sommità dell’edificio, riducendo il proprio diametro salendo. La struttura per il trasferimento è composta da quattro travature principali con sezione a pigreco sospese e collegate tramite dei giunti saldati alle megacolonne.

Il transfer Sud, oltre a caricare i pesi che gravano dai piani soprastanti e trasferirli alle megacolonne, sorregge l’auditorium da 360 posti.
Il transfer Nord è composto invece da due mensole che nella parte inferiore poggiano su un setto del “core” di cemento armato, e sono collegate nella parte superiore al nucleo, da 12 barre filettate in acciaio passanti attraverso lo sviluppo del setto e nei profili del cassone superiore.

Interni della Torre

I controventi nord-sud posti superiormente al livello 7, costituiti da funi, megacolonne e travi tubolari in acciaio, offrono un contributo molto modesto alla resistenza di azioni orizzontali, ma sono determinati negli scenari accidentali. Tuttavia le megacolonne utilizzate come telai momento–resistenti incastrati al piede ed il controventamento dell’asse “10” svolgono l’importante ruolo di “centratura” delle rigidezze rispetto alle masse creando un “portale irrigidito” tale da risultare resistente alle azioni laterali: sisma e vento.

Uffici interni al grattacielo

La torre Intesa Sanpaolo, oltre a presentare peculiarità strutturali, è stata progettata secondo i più avanzati principi di sostenibilità ambientale: l’energia geotermica, attraverso l’acqua di falda, viene sfruttata dal sistema di riscaldamento e di raffrescamento; le pompe di calore e i pannelli fotovoltaici disposti in facciata contribuiscono a fornire l’energia elettrica degli uffici. Una particolare attenzione si è posta nello studio della bioclima e della ventilazione naturale nella doppia pelle e nei solai alveolari: i riscontri d’aria tra le facciate opposte e caratterizzate da un diverso gradiente termico, contribuiscono a ridurre il fabbisogno energetico per la climatizzazione.

Le facciate con i pannelli fotovoltaici



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