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Progettata dall’Architetto Giuseppe Tortato, la villa residenziale situata alle porte di Milano verrà costruita seguendo i principi dell’architettura bioclimatica, ponendo la massima attenzione al benessere di chi vive gli spazi, e al rapporto uomo-natura che permea e modella tutta la dimora. a cura di Silvia Giacometti Un progetto residenziale diverso dalle solite architetture, che prende ispirazione dall’antichità e precisamente dalle tipiche “domus” romane e dagli antichi “tulou”, le case-fortezza della popolazione Hakka della Cina sud-orientale, riconosciuti Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2008, per essere inserito in un contesto urbano in massima evoluzione come la città di Milano. Partendo dall’esigenza della committenza di avere una casa accogliente, capace di generare benessere e serenità anche nei momenti di maggiore relax dedicati alla famiglia, e che al contempo fosse anche ben protetta verso l’esterno, assicurando elevati standard di privacy, l’Architetto Giuseppe Tortato dell’omonimo Studio ha realizzato il progetto seguendo i principi dell’architettura bioclimatica, ponendo la massima attenzione al benessere di chi vive gli spazi, e utilizzando come metodo generativo per l’intera architettura un approccio olistico con radici legate all’esperienza sensoriale e all’integrazione con la natura. La struttura è quindi quella di una villa che richiama la forma archetipica della casa a corte, caratterizzata da spazi ampi e fruibili disposti su un unico piano – per circa 300 metri quadrati di superficie. La luce del sole è all’origine del progetto, sia nella definizione geometrica dei volumi, sia nell’articolazione degli ambienti e dei percorsi interni che a loro volta raccontano momenti diversi della vita familiare. Attorno al patio centrale si affacciano sia la zona giorno, composta da soggiorno a doppia altezza, zona pranzo, cucina e camera per gli ospiti con bagno nell’ala sud-est, sia la zona notte composta da tre camere da letto e due bagni, con corridoio di collegamento verso la zona giorno, posta nell’ala Sud Ovest. Il corridoio previsto a ovest ha il compito di creare una zona “cuscinetto” per mantenere le stanze dei bambini sempre fresche durante l’estate. Allo stesso modo, bagni e cabine armadio sono poste a sud per proteggere la stanza matrimoniale. Vista dalla strada, la villa urbana è un’architettura quasi ermetica con le murature perimetrali esterne caratterizzate da minime fessure vetrate. All’interno invece l’edificio si apre su sé stesso, con grandi vetrate che si affacciano sul patio verde centrale col ruolo di portare la luce del sole e la privacy ricercata. Un edificio passivo, quindi, le cui murature esterne sono utilizzate per la loro inerzia termica, ma che allo stesso tempo devono proteggere e separare, sia dal punto di vista termico sia da sguardi indiscreti. Luce e natura La luce e gli elementi della natura hanno guidato l’intera realizzazione del progetto. La luce naturale risveglia i componenti della famiglia al mattino e li accompagna nel corso di tutta la giornata fino a sera. Gli elementi della natura, invece, sono inseriti all’interno dell’abitazione e ne diventano parte integrante, sia nel patio centrale che in estate diventa il luogo di gioco per i bambini, “strettamente sorvegliato” da tutte le altre zone della casa, sia intorno alla casa, avvolgendola e creando situazioni ibride in cui interno ed esterno si fondono, permeano l’edificio e lo proteggono, dando vita a un’oasi domestica in cui rifugiarsi e sentirsi protetti 7 giorni su 7. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto