Si rinnova il modo di abitare grazie a tecnologie, App e smartphone che rendono la casa connessa e super efficiente Le abitazioni grazie a internet e agli smartphone, tecnologie ormai a disposizione di tutti, si stanno trasformando e diventano sempre più interconnesse. Cresce a doppia cifra, come abbiamo visto dalla ricerca recentemente presentata dal Politecnico di Milano, il mercato dell’Internet of Things, specialmente per quanto concerne le soluzioni applicate alla casa, con sistemi che coinvolgono gli aspetti della sicurezza e della gestione energetica dell’abitazione. I numeri che si riferiscono al mercato italiano, a fronte di un settore immobiliare in difficoltà, evidenziano inceve una crescita importante e dall’enorme potenziale del mercato della “smart home”. L’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha inoltre registrato una forte crescita anche per i servizi connessi, abilitati dagli oggetti presenti nella “smart home” e dell’interesse dei cittadini all’acquisto di tali servizi. La moderna Smart Home risponde sempre più alle richieste dei cittadini che le abitazioni garantiscano sicurezza, risparmio, comfort, sfruttando le tecnologie a disposizione della maggior parte della popolazione. La smart home, ci dice Claudio Danelutto di Astrel Group, azienda specializzata nella progettazione e produzione di controlli elettronici per i mercati dell’energia, del benessere e della domotica è, tutto sommato, il nuovo paradigma dell’automazione domestica: una realtà che trova nelle nuove abilità dei cittadini “sempre connessi” di ogni età terreno fertile per un’innovazione radicale nel modo di abitare. Prima di tutto è cambiata l’offerta che è molto più ampia rispetto a qualche anno fa, dalla semplice presa elettrica wifi comandabile da remoto con un’App per qualche decina di euro, sono oggi disponibili sistemi completi che integrano tutte le soluzioni con sistemi aperti e scalabili. Cronotermostato wireless Rialto di Astrel Group Si tratta di una rivoluzione rispetto al concetto di domotica tradizionale, questa offerta di “prodotti” si integra infatti con una crescente e non ancora pienamente sviluppata offerta di “servizi”, abilitati proprio dagli oggetti smart, che si muove su diversi canali. Il canale tipicamente consumer vede protagoniste le grandi multinazionali del settore elettrodomestico, telefonia, ICT che hanno spinto il mercato del fai-da-te, con prodotti smart a bassa complessità e reperibili sui normali canali distributivi e attraverso l’e-commerce. Il canale professionale della distribuzione materiale elettrico e idro-termo-sanitario propone prodotti professionali arricchiti di funzionalità smart che migliorano la gamma di offerta per i consumatore attraverso l’intervento di installatori e professionisti. Infine c’è il canale delle utility che integrano il proprio portafoglio di offerta con prodotti smart in grado di abilitare (eventualmente) anche nuovi servizi. Non mancano poi le aziende specializzate in sistemi di domotica e più in generale di building automation che sfruttano un canale diretto per proposte di valore, verso un mercato attento non solo alla qualità del prodotto in sé ma anche a quello dei servizi connessi, soprattutto per quanto concerne i settori della sicurezza ed efficientamento energetico. Intorno alla casa interconnessa c’è dunque una complessità di offerte e la novità è che due mondi apparentemente lontani, quali quello del “mattone” e di “internet” si trovano ora a dialogare e a convergere verso un nuovo modo di “abitare”. L’attenzione del primo (edilizia) verso il secondo (tecnologia) non può che accelerare una trasformazione ormai in atto: quello della “smart home” è un trend destinato a rappresentare una rivoluzione di costume e una grande opportunità di riqualificazione dell’offerta, che sia capace di offrire migliori soluzioni in base alle esigenze della specifica abitazione. Claudio Danelutto ci dice a questo proposito che una delle principali difficoltà nell’installazione di dispositivi smart è quella legata alla ricezione dei segnali radio e/o al collegamento con la rete ADSL. Valutare questo aspetto già in fase di progettazione delle abitazioni non solo semplifica l’accesso alla “smart home”, ma ne abbatte anche i costi: spesso permette, ad esempio, di eliminare ripetitori radio, ripetitori di segnale wifi, stesura di cavi e, di riflesso, complessità. Perché questa rivoluzione possa veramente affermarsi è importante che ci sia una reale convergenza di settori, di tecnologie, di competenze, tutti rivolti e focalizzati nel dare risposte semplici ed efficaci ai bisogni di cittadini mai come oggi informati ed attenti. L’ampiezza della gamma di soluzioni oggi sul mercato è in grado di offrire, a seconda dei casi, risposte puntuali a bisogni specifici (ad esempio piccola webcam a riconoscimento facciale per la sicurezza in casa, presa elettrica wifi per l’accensione da remoto di un aspiratore e/o radiatore elettrico, lampada per luce ambiente programmata da App) fino a risposte anche molto articolate con sistemi che integrano la gestione dell’ottimizzazione energetica dell’abitazione attraverso la chiusura e apertura di tapparelle, il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria e/o il raffrescamento sfruttando l’impianto fotovoltaico, la sensoristica e le telecamere per la sicurezza, l’accensione e la predisposizione dell’illuminazione in funzione di scenari selezionabili da App. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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