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A cura di: di Livia Caivano A pochi chilometri da Parigi l’innovativa doppia fattoria verticale autosufficiente dal punto di vista energetico. E’ il 2015 quando a Parigi si firma l’accordo COP 21 sulla riduzione del surriscaldamento globale. Se da oltreoceano arriva la minaccia di ri-metterlo in discussione, nel vecchio continente l’argomento è accolto con entusiasmo da cittadini e Governi, che ne fanno una priorità nei bilanci di Stati e Regioni. Nella lotta all’emancipazione della banlieue dalla insostenibile dipendenza dalla capitale, la riscoperta della vita dei campi sembra essere una soluzione concreta. Dopo decenni di strapotere dell’industria, la campagna francese, di tradizione storicamente agricola (ça va sans dire), torna a puntare tutto su agricolura e vinicoltura. Romainville, un comune di circa 25mila abitanti a soli 3 chilometri da Parigi, nella regione Seine-Saint Denis, si è fatta ormai da qualche anno portabandiera dei progetti di riqualificazione della periferia industriale. In principio venne Agro-Main-Ville, la torre di otto piani con terrazze coltivabili e ora è la volta della Tour Maraîchère. A cura degli architetti francesi Ilimelgo, ,lo studio Secousses, i paesaggisti di Land’Act e gli agronomi di Terr’Eau Ciel, selezionati dalla città tra oltre 30 candidati, il progetto della Fattoria Verticale torna a scommettere sull’agricoltura verticale in città. Con un investimento di 4 milioni e mezzo circa e una data di consegna prevista per l’estate 2018, la riqualificazione riguarda un’area di circa 1.000 mq. La fattoria sarà in grado di produrre l’energia necessaria al suo fabbisogno, puntando su illuminazione e ventilazione naturale, così da sfruttare al meglio le energie rinnovabili. Saranno due le strutture e si svilupperanno in altezza, per sfruttare al massimo gli spazi ma soprattutto l’irradiazione solare. Diverse le altezze delle due torri, in modo da limitare le zone d’ombra e quindi la perdita di ore di luce diretta per le piantagioni; un condotto di areazione favorirà gli scambi termici, creando il clima ideale per le coltivazioni di ogni genere. Per un’omogenea integrazione con l’ambiente cicostante, i tetti delle due torri sono pensati spioventi, proprio come dell’urbanistica locale. Sarà invece il disegno degli interni a permettere l’organizzazione delle coltivazioni. La scelta dei materiali Una cappottatura rinforzata con policarbonato e lana di legno per rafforzare l’isolamento e eliminare i ponti termici, costituisce insieme a un sistema di aperture, per favorire la ventilazione naturale, lo scheletro della struttura. Il calore in eccesso prodotto nelle serre verrà accumulato e riutilizzato per il riscaldamento dell’acqua, grazie a un sistema in pompa di calore aria e acqua. E’ previsto anche un grande serbatoio che raccoglierà anche l’acqua piovana, per il riutilizzo ai fini dell’irrigazione delle colture. I piani superiori saranno riservati alla coltura, il più delle volte biointensive. Le coltivazioni saranno distribuite su 7 grandi terrazze e una grande serra in cima. I piani inferiori saranno invece dedicati a spazi didattici nei quali sono previsti workshop e seminari inerenti ai temi dell’ecosostenibilità. All’esterno un giardino didattico servirà a divulgare le tecniche di coltivazione. Al primo piano, un punto vendita per una filiera a km super zero. Nel sottosuolo, ultimo ma non ultimo, sorgerà un laboratorio per la germinazione dei semi olotre che un sito di compostaggio in loco, che raccoglierà gli scarti della fattoria verticale ma anche quelli del comune di Romainville. “Tour Maraichere è il punto d’incontro tra giardinaggio tradizionale e innovazione tecnologica”, spiegano gli architetti di Ilimego. “Il progetto ci è sembrato l’opportunità perfetta per ricollegare la città ai campi, il cielo alla terra”. La fattoria verticale di Romainville vuole essere la risposta della Regione non solo alle esigenze di sostenibilità, ma anche alle tensioni sociali della banlieue: sono già stati creati centinaia di posti di lavoro grazie a Tour Maraîchère ed altrettanti se ne creeranno, per un luogo che sarà anche punto d’incontro e confronto per gli abitanti della periferia. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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