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I due paesi, maggiori emettitori gas serra nel mondo, hanno formalmente aderito all’accordo globale sul clima di Parigi, lanciando un messaggio a tutta l’Europa Cina e Stati Uniti hanno annunciato sabato ad Hangzhou (Cina), alla vigilia dell’apertura del G20 di ieri, l’adesione formale all’accordo di Parigi di dicembre 2015 per la riduzione delle emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra e che stabilisce precisi target sulla riduzione delle emissioni per ogni singolo Paese. Si tratta di un annuncio importante da parte dei due paesi che insieme rappresentano il 38% delle emissioni globali di carbonio e che mostra agli altri paesi che l’accordo di Parigi potrebbe entrare in vigore entro fine 2016, come auspicato dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Barack Obama ha dichiarato che le generazioni future ricorderanno questo G20 come “il momento nel quale abbiamo infine deciso di salvare il nostro Pianeta”. Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia sottolinea che si tratta di un segnale molto positivo a livello globale che deve rappresentare però un punto di partenza verso azioni concrete dei singoli paesi, che stimolino nuovi provvedimenti in grado di velocizzare l’effettiva entrata in vigore dell’accordo e azioni sempre più ambiziose. Ricordiamo infatti che solo dopo la ratifica ufficiale dell’accordo di Parigi, sottoscritto lo scorso dicembre da 180 paesi, da parte degli Stati che contribuiscono per almeno il 55% alle emissioni, lo stesso entrerà effettivamente in vigore. Fino ad oggi è stato ratificato da 24 paesi responsabili solo dell’1% delle emissioni di gas a effetto serra. Con l’adesione di Cina e Stati Uniti, si arriva a circa il 40%. Greenpeace e WWF si aspettano che i paesi dell’UE, compresa l’Italia, provvedano a ratificare velocemente gli impegni assunti con la COP21. Mariagrazia Midulla responsabile Clima ed Energia del WWF Italia commenta che l’adesione di Cina e Usa rappresenta un potente segnale verso una reale azione globale volta a limitare l’aumento della temperatura al di sotto dei 2° e possibilmente entro 1,5°C rispetto all’epoca pre-industriale, obiettivo da raggiungere per evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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