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A cura di: Tommaso Tetro Indice degli argomenti: Acqua, una risorsa scarsa e da proteggere Siccità estrema in alcune zone del Pianeta… Inondazioni in altre Alluvioni e siccità mettono in ginocchio alcune aree del Pianeta. I cambiamenti climatici ne aumentano l’intensità e la frequenza. Tanto che oltre il 70% dei disastri naturali sono legati all’acqua. E’ questo il quadro che viene descritto dal rapporto sullo stato delle risorse idriche globali dell’Organizzazione mondiale per la meteorologia (Omm); si tratta del primo documento per analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici, ambientali e sociali sulle risorse idriche della Terra. Obiettivo più ampio è quello di sostenere il monitoraggio e la gestione delle risorse globali di acqua di fronte alla domanda crescente e alle forniture sempre più limitate. Acqua, una risorsa scarsa e da proteggere Ad oggi oltre 3,5 miliardi di persone si trovano in una condizione di accesso inadeguato all’acqua per almeno un mese all’anno; ed è previsto che verranno superati i 5 miliardi entro il 2050. Inoltre tra il 2001 e il 2018, il 74% di tutti i disastri naturali erano legati all’acqua. E a offrire un ruolo di primo piano all’acqua – viene spiegato dall’Omm – ci ha pensato anche la Cop27 che “ha esortato i governi a integrare ulteriormente l’acqua negli sforzi di adattamento; è la prima volta che l’acqua viene citata in un documento finale della Cop”. “Gli impatti del cambiamento climatico – afferma il segretario generale dell’Omm Petteri Taalas – spesso si fanno sentire attraverso l’acqua: siccità più intense e frequenti, inondazioni più estreme, precipitazioni stagionali più irregolari e scioglimento accelerato dei ghiacciai. Gli effetti sono a cascata sulle economie, sugli ecosistemi e su tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana. Eppure, non c’è una comprensione sufficiente dei cambiamenti climatici nella distribuzione, quantità e qualità delle risorse d’acqua”. Siccità estrema in alcune zone del Pianeta… Inondazioni in altre In ampie aree del Pianeta ci sono state condizioni di estrema siccità tanto che si è superata la media del periodo di base idrologico degli ultimi 30 anni. Queste aree includevano l’area del Rio de la Plata in Sud America, dove una persistente siccità ha colpito la regione dal 2019, l’Amazzonia meridionale e sud-orientale, e i bacini del Nord America, compresi i bacini fluviali del Colorado, Missouri e Mississippi. In Africa, fiumi come il Niger, il Volta, il Nilo e il Congo hanno avuto una portata inferiore al normale nel 2021. E anche i fiumi in alcune parti della Russia, della Siberia occidentale e dell’Asia centrale, hanno avuto una portata inferiore alla media nel 2021. In alcuni bacini del Nord America, nell’Amazzonia settentrionale e nell’Africa meridionale (Zambezi e Orange), così come in Cina (bacino del fiume Amur) e nell’India settentrionale, si è verificata una portata fluviale superiore al normale. Inondazioni con numerose vittime sono state segnalate dalla Cina (provincia di Henan), dall’India settentrionale, dall’Europa occidentale e dai Paesi colpiti dai cicloni tropicali, come il Mozambico, le Filippine e l’Indonesia. Mentre l’Etiopia, il Kenya e la Somalia hanno affrontato diversi anni consecutivi con precipitazioni inferiori alla media che hanno causato una siccità regionale. Per quanto riguarda lo stoccaggio dell’acqua terrestre, nel 2021 è stato classificato come inferiore rispetto alla media calcolata dal 2002-2020. In particolare questo è avvenuto sulla costa occidentale degli Stati Uniti, nella parte centrale del Sud America e Patagonia, Nord Africa e Madagascar, Asia centrale e Medio Oriente, Pakistan e India settentrionale. Era invece al di sopra del normale nella parte centrale dell’Africa, nella parte settentrionale del Sud America, soprattutto nel bacino amazzonico, e nella parte settentrionale della Cina. A lungo termine c’è una tendenza negativa nello stoccaggio dell’acqua terrestre nel bacino brasiliano del Rio São Francisco, in Patagonia, alle sorgenti del Gange e dell’Indo, così come negli Stati Uniti sud-occidentali. Invece la regione dei Grandi Laghi ha un’anomalia positiva, così come il bacino del Niger, l’East African Rift e il bacino dell’Amazzonia settentrionale. Lo scioglimento della neve e del ghiaccio ha anche un impatto significativo in diverse aree tra cui l’Alaska, la Patagonia e l’Himalaya. Secondo Taalas “il rapporto sullo stato delle risorse idriche globali punta a colmare questa lacuna di conoscenze e a fornire una panoramica concisa della disponibilità di acqua in diverse parti del mondo. Un modo per offrire una direzione agli investimenti per l’adattamento e la mitigazione, nonché per la campagna delle Nazioni Unite che intende fornire l’accesso universale entro i prossimi cinque anni ma anche per gli allarmi precoci in caso di pericoli come inondazioni e ondate di siccità”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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