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Indice degli argomenti: Le novità più importanti del decreto Energy release Volumi e prezzi per le imprese energivore Il decreto noto come “Energy release”, annunciato lo scorso mese dal Ministro Cingolani, è in vigore dal 10 ottobre 2022, data in cui è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e registrato dalla Corte dei Conti. Al suo interno è stabilito un prezzo calmierato dell’energia elettrica come misura agevolativa per le imprese energivore, duramente colpite dai rincari del mercato degli ultimi mesi. Un boccata d’ossigeno per il settore produttivo italiano grazie al dimezzamento delle tariffe rispetto a quelle di mercato: circa 210 euro al megawatt contro i 400 euro attuali, con possibilità di un ulteriore ribasso alla luce del tetto di 180 euro fissato dall’Ue. “Si tratta di una piccola percentuale” – spiega il ministro Cingolani – ma credo che questo dovrebbe alleviare la spesa elettrica”. Una misura importante che tuttavia rappresenta soltanto un piccolo tassello del più vasto intervento strutturale e duraturo che l’Europa dovrebbe attuare per supportare l’economia degli Stati membri; la necessità di una vera e propria riforma del mercato elettrico europeo si fa sempre più stringente. Le novità più importanti del decreto Energy release Il decreto ministeriale che stabilisce un tariffario ridotto per l’elettrica rivolto alle imprese energivore è stato voluto dal Ministro della Transizione ecologica Cingolani, il quale lo aveva annunciato lo scorso 17 settembre. La versione definitiva del testo è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10 ottobre con entrata in vigore ad effetto immediato. Il dm Energy release, come è stato battezzato, prevede la vendita diretta dell’energia elettrica a prezzi ridotti a PMI e clienti industriali, soggetti fortemente danneggiati dai costi alle stelle del mercato odierno. Questo provvedimento promette di non essere l’unico in aiuto delle imprese energivore, il Ministero della Transizione ecologica infatti starebbe pensando ad un altro provvedimento simile per calmierare il prezzo del gas metano. Sempre Cingolani: “Presenteremo un decreto più pesante, un decreto per il gas release. Sono due miliardi di metri cubi di produzione italiana che dovrebbero essere messi a disposizione delle aziende gasivore; anche questo ad un prezzo molto più basso della quotazione”. Si tratta, ci tiene a sottolineare Cingolani, “di fare un grande sacrificio perché questi costi vanno compensati”. Nel dm sono indicati prezzi offerti, modalità e scadenze che il Gestore dei servizi energetici (GSE) rispetterà in questa fase nonché i requisiti che l’energia elettrica deve soddisfare: provenire da fonti green beneficiare di tariffe onnicomprensive o del servizio di ritiro e vendita a lungo termine Con questo intervento normativo il governo mette in atto un primo disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas metano, riducendo il primo di circa la metà. In tal modo si raggiunge la cifra calmierata di 210 euro a megawattora. Volumi e prezzi per le imprese energivore La grande novità del decreto Energy release è la previsione di tariffe calmierate per i clienti industriali, le realtà imprenditoriali e i clienti di Sardegna e Sicilia che partecipano al servizio di interrompibilità e riduzione istantanea insulare. Il prezzo fissato al suo interno è di 210 euro MWh, circa la metà di quello attualmente sul mercato. Anche i volumi minimi e massimi sono tassativamente indicati: 1 GWh annuo è la misura minima mentre il massimo non deve superare il 3% dall’offerta del Gestore dei servizi energetici e il 30% del consumo medio degli ultimi tre anni. I beneficiari della misura agevolativa potranno stipulare un contratto a termine con scadenza al 31 dicembre 2025. Riguardo alle modalità di partecipazione invece, il dm ammette sia candidature singole che in forma aggregata. GSE, termini e scadenze per la cessione dell’energia elettrica La procedura di assegnazione seguirà una tempistica scandita dal decreto: il GSE entro il 20 del mese corrente, cioè 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto, deve comunicare i volumi di energia elettrica interessati al Gestore dei mercati energetici. Sulla base di questa indicazione, il GME procederà all’assegnazione delle quote ai clienti finali. Entro il 30 ottobre 2022 invece ci sarà la predisposizione dello schema contrattuale e saranno indicate garanzie e requisiti che i vari aggiudicatari devono soddisfare per accreditarsi. I contratti stipulati sono a termine con durata massima fino al 31 dicembre 2025. Il meccanismo di assegnazione alle imprese energivore previsto dal decreto ministeriale è la “cessione per differenza a due vie”: a partire dal 70% dei volumi aggiudicati si calcola la differenza tra prezzo di allocazione e prezzo medio mensile sul mercato elettrico. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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