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Uno dei compiti strategici per promuovere il concetto di sostenibilità e risparmio energetico è quello dell’Esperto in Gestione dell’Energia, figura professionale definita dall’art. 16 del DLgs 115/2008 e ripresa dall’Energy Manager di cui alla norma UNI CEI 11339:2009. L’Esperto in gestione dell’Energia è il “soggetto che ha le conoscenze, l’esperienza e la capacità necessarie per gestire ciò che riguarda l’energia all’interno di un’azienda o di un edificio, verificando i consumi, ottimizzandoli e promuovendo interventi mirati all’efficienza energetica e all’uso di fonti rinnovabili”. Sempre più necessario sembra quindi essere un soggetto che riesca ad integrare gli interventi di efficienza energetica e gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili in un’unica soluzione tecnica, a fronte di un rientro economico interessante. A questo riguardo, il 18 aprile 2014 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 102/2014 che recepisce la direttiva europea 27/2012. Il decreto prevede necessariamente la figura di un soggetto che intervenga negli edifici del territorio nazionale al fine di: effettuare interventi sugli immobili della Pubblica Amministrazione Centrale, in grado di ottenere un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di almeno 0,04 Mtep, eseguire ogni 4 anni, a partire da dicembre 2015, una diagnosi energetica sulle grandi imprese volta a fornire informazioni sui dati di consumo, ma soprattutto, sui potenziali risparmi. I soli soggetti che potranno effettuare tali interventi sono: 1. Esperti in gestione dell’energia (EGE) 2. Società di Servizi Energetici (ESCo) 3. Auditor Energetici Le 3 tipologie di soggetti certificati saranno gli unici a consentire l’accesso ad aiuti economici per l’implementazione delle azioni di miglioramento dell’efficienza energetica ALCUNI DATI DELLA STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE In base ai dati pubblicati in marzo 2013 nella Strategia Energetica Nazionale, l’attuale consumo finale lordo di energia in Italia è pari a circa 127,5 MTep, in particolare: il calore (inteso come uso finale di energia ai fini di riscaldamento e raffrescamento) rappresenta la quota più importante, pari a circa il 45% del totale, i consumi nei trasporti, rappresentano poco più del 30%, i consumi elettrici si attestano a circa il 23%. Consumi energetici in Italia, fonte dati: Strategia Energetica Nazionale Guardando gli usi dal punto di vista settoriale i trasporti sono il settore a più alto consumo di energia finale (32%), seguito dagli usi industriali (26%) e residenziali (23%) e dai servizi (12-13%), mentre la Pubblica Amministrazione rappresenta il 2-3%. Come evidenziato dal grafico di seguito, l’Italia ha un elevato potenziale di risparmio energetico non sfruttato, con numerosi interventi che offrono un ritorno economico positivo per il Paese, e per il singolo consumatore (per esempio, un edificio costruito secondo standard di efficienza energetica consente una riduzione dei consumi fino al 70% rispetto ad un edificio tradizionale). Potenzialità degli interventi di efficienza energetica in Italia (Costo medio in €/tep), fonte dati: Strategia Energetica Nazionale Numerose azioni di efficienza energetica hanno un ritorno economico positivo, con un “curva di costo” negativa ovvero con un investimento che viene ripagato dai risparmi economici conseguiti. Non si deve dimenticare, inoltre, che l’Italia vanta una consolidata tradizione industriale in molti settori fortemente interessati dalla diffusione dell’efficienza energetica, quali ad esempio elettrodomestici e domotica, illuminotecnica, caldaie, motori, inverter e smart grid, oltre ovviamente all’edilizia e all’automotive. Gli stessi dati della Stategia Elettrica Nazionale indicano che tali azioni, che in una logica di investimenti dovrebbero realizzarsi spontaneamente, sono però ostacolate da numerose barriere all’adozione di tecnologie per l’efficientamento, diverse in base al settore. In particolare, molte barriere, oltre che in alcuni casi alla mancanza di capitale iniziale e quindi di ritorno dell’investimento, spesso sono dovute: alla poca consapevolezza dei potenziali risparmi, soprattutto in ambito residenziale, alla mancanza di competenze interne specializzate, in particolare in ambito industriale e dei servizi. In questo senso è necessaria la presenza di un tecnico che riesca a valutare, attraverso un audit energetico quali siano i consumi del cliente finale e successivamente proporre gli interventi possibili, in termini di fattibilità tecnica e quelli ottimali in termini di risparmio energetico e rientro economico. IL RUOLO RILEVANTE DELLA TECNOLOGIA FOTOVOLTAICA INTEGRATA AD ALTRI IMPIANTI Produrre energia in proprio è diventata una necessità di risparmio energetico ed economico e la tecnologia fotovoltaica, ormai matura in Italia, è protagonista sia in ambito residenziale, che industriale e dei trasporti. Se un edificio è dotato di un impianto fotovoltaico, spostare i consumi da altri vettori all’elettricità consente di massimizzare l’autoconsumo e migliorare notevolmente la convenienza economica dell’investimento. Ad oggi l’impianto fotovoltaico non deve essere più visto come puro investimento speculativo, ma come un beneficio economico sul consumo elettrico dell’utente. Chi investe su un impianto fotovoltaico oggi si assicura contro gli imprevisti del mercato energetico di domani, attenuando gli effetti delle oscillazioni dei costi del kWh prelevato. Se poi all’impianto fotovoltaico si aggiunge una gestione intelligente dei carichi, arrivando ad un aumento dell’autoconsumo dal 30% al 70%, il tempo di rientro dell’investimento può diminuire di ben 2 anni. Altra applicazione innovativa è quella di integrare l’impianto con l’uso di pompe di calore che apportano un netto risparmio sul consumo di gas. L’edificio è ormai un’integrazione tra involucro ed impianto ed il risparmio e l’efficienza energetica sono elementi imprescindibili. Il sistema edificio-impianto si configura quindi come un sistema che permette di: Autoconsumare tutta l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico Ridurre i consumi di gas integrando pompe di calore e impianto fotovoltaico Accumulare energia termica ed elettrica attraverso sistemi connessi alla rete Alimentare i veicoli elettrici sfruttando l’energia prodotta Risparmiare grazie agli sgravi fiscali. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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