Sostenibilità negli edifici: classificarla con i modelli di certificazione

L’obiettivo dell’edilizia contemporanea e del futuro è quello di costruire edifici salubri, innovativi e rispettosi dell’ambiente. In questo articolo ci concentriamo sugli strumenti disponibili per valutare e dimostrare il livello di sostenibilità negli edifici, mezzi utilissimi anche per formare ed informare gli attori coinvolti.

I modelli di certificazione per misurare la sostenibilità degli edificiIndice:

Il settore delle costruzioni è un campo dell’attività umana che ha avuto – ed ha tuttora – gravi impatti sull’ambiente in cui viviamo. L’edilizia è causa di un elevato consumo di energia, per la costruzione, la fase di utilizzo e la successiva demolizione degli edifici.

Oltre all’eccessivo dispendio di energia, le costruzioni sono anche responsabili di una certa quantità di emissioni di gas serra e di rifiuti da costruzioni e demolizione spesso di difficile smaltimento.quali sono le certificazioni che aiutano l'edilizia a essere più sostenibileI principi di uno sviluppo sostenibile hanno radici decennali e la necessità di rendere il mondo delle costruzioni ecosostenibile è stata discussa e accettata ampiamente.

Esistono le conoscenze e le competenze tecnologiche per raggiungere l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli edifici, ma anche dei sistemi che permettono di dimostrarlo o di verificare il livello di sostenibilità raggiunto.

Le certificazioni ambientali

Certificare un edificio rispetto al suo impatto ambientale o al livello di sostenibilità raggiunto è importante perché permette di comunicare l’attenzione all’ambiente prestata dai progettisti, dai costruttori e dai committenti.

Un edificio sostenibile ha un valore aggiunto e dà vita ad un mercato qualificato in cui i produttori si concentrano su prodotti virtuosi, i progettisti ricercano la sostenibilità, i costruttori rispettano una serie di procedure e i committenti vogliono un edificio salubre, a basso impatto ambientale e innovativo.Le certificazioni ambientali misurano la sostenibilità dell'intero progettoA differenza delle certificazioni energetiche, che valutano esclusivamente il consumo di energia primaria per il funzionamento dell’edificio, le certificazioni ambientali hanno un approccio globale e misurano la sostenibilità del progetto, valutando il suo intero ciclo di vita.

Esistono attualmente diversi protocolli di valutazione e molti paesi hanno sviluppato il proprio. Nella maggior parte dei casi si tratta di procedure di valutazione basate su un sistema a punteggio, suddiviso in diverse categorie oggetto di misurazione. I temi toccati sono i materiali da costruzione, l’energia, il consumo di risorse naturali, l’inquinamento di aria e acqua e la produzione di rifiuti.

Certificare la sostenibilità di un edificio significa dichiararne la qualità. Inoltre, sono nate nuove figure professionali legate al mondo della sostenibilità, professionisti autorizzati e certificati che si occupano di eseguire queste valutazioni e possono essere di supporto a progettisti e tecnici del settore.

Sostenibilità e sistemi a punteggio

Ma come funzionano i sistemi a punteggio delle certificazioni ambientali? Si tratta, in realtà, di un meccanismo abbastanza semplice e ricorrente in diversi protocolli. Ogni valutazione è suddivisa, come anticipato, in diverse categorie tematiche che hanno lo scopo di misurare la globale sostenibilità di un edificio. Ognuna di queste categorie presenta diverse voci, ciascuna corrispondente a un indicatore che determina lo standard di qualità raggiunto. Per ognuno di questi indicatori si ottiene un punteggio numerico, attraverso un processo di conversione – sempre spiegato in ciascun protocollo – di una prestazione reale in un voto.

Facciamo un esempio. Se in un protocollo c’è una categoria che valuta il consumo di risorse, ciascuna voce che la compone sarà un indicatore utile a misurare le diverse componenti che determinano il consumo di risorse totale, come ad esempio la riciclabilità dei materiali utilizzati.Sistemi a punteggio delle certificazioni ambientaliA questo punto, l’indicatore dirà come misurare la loro riciclabilità e più saranno i materiali riciclabili più alto sarà il punteggio ottenuto per quell’indicatore. Infine, la somma dei singoli punteggi offrirà un risultato finale. Tutti i protocolli sono gestiti da un ente autonomo, promotore della specifica certificazione ambientale.

Ora presentiamo solo alcuni dei protocolli presenti in Europa, ma per citarne altri ricordiamo che in Francia è nato il sistema HQE (Haute Qualité Environnementale), in Svizzera l’Eco-bau, in Austria il Total Quality.

Il protocollo Itaca

Il protocollo Itaca è la certificazione ambientale nata in Italia nel 2001 rielaborando lo strumento dell’americano Green Building Council (GBTool). Si tratta di un sistema a punteggio composto da 70 criteri suddivisi in 7 aree di valutazione: qualità ambientale interna, consumo di risorse, carichi ambientali, qualità ambiente interno, qualità del servizio, qualità della gestione e trasporti.
Per ogni indicatore si può ricevere un punteggio che va da -1 a +5, sulla base di una scala prestazionale di riferimento. Il protocollo può essere utilizzato per edifici nuovi o da ristrutturare e ne esistono di diverse versioni in base alla funzione del singolo edificio (residenziale, industriale, commerciale o per uffici).

Il protocollo LEED

Il sistema di valutazione LEED è nato negli Stati Uniti negli anni Novanta per opera del Green Building Council, un ente non governativo composto da esponenti dei diversi settori interessati. A differenza del protocollo Itaca, il LEED prevede il rispetto di 7 prerequisiti e propone poi 6 categorie di valutazione per un totale di 69 punti.

A seconda del punteggio globale ottenuto si può raggiungere una diversa classificazione, la migliore è “Platino”, seguita da “Oro”, “Argento” e “Certificato”. Le sei aree di valutazione sono: localizzazione sostenibile, energia e atmosfera, conservazione dell’acqua, materiali e risorse, qualità ambientale interna e processi di innovazione e design.

Il protocollo BREEAM

Questo sistema di valutazione inglese è il primo strumento nato in Europa per la certificazione ambientale degli edifici. BREEAM sta per Building Research  Establishment Environmental Assessment Method e viene utilizzato a partire dalla fine degli anni Ottanta. I tre protocolli di certificazione Itaca, Breem e LeedAnche in questo caso ci sono 7 categorie (gestione, salute e comfort, energia, acqua, materiali, uso del suolo ed ecosistema locale, inquinamento) e per ciascuna diversi indicatori a punteggio.
A differenza dei sistemi precedenti, in questo caso non viene effettuata una semplice somma algebrica dei singoli punteggi, ma si procede con una pesatura per garantire la giusta rilevanza alle diverse categorie.

Vuoi approfondire una di queste certificazioni ambientali?

Ognuno di questi sistemi di valutazione è ampiamente documentato sul corrispettivo sito internet dove è possibile recuperare informazioni sia sulla certificazione stessa e il suo funzionamento, sia sul come procedere per certificare un edificio.
In Italia, oltre all’italiano Itaca, è stata sviluppata anche un’apposita versione del protocollo americano LEED. Il costo di queste certificazioni – tutte volontarie – può essere variabile in base all’edificio.

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