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Wood Beton di nuovo alla testa dell’innovazione e dell’industrializzazione del settore edilizio. Dopo i Moxy Hotel di Malpensa e Linate, è ora la volta di Rhinoceros-Wall, il modello industrializzato di adeguamento sismico, energetico e impiantistico degli edifici residenziali e industriali. La prima presentazione pubblica è avventa a fine maggio a Rebuild e a proporla al pubblico della manifestazione trentina è stato proprio Giovanni Spatti, amministratore delegato dell’azienda bresciana. Il montaggio in cantiere Rhinoceros-Wall, nelle due versioni Wood e Steel, è stato ideato per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici esistenti non sottoposti a vincolo. Il primo, Wall, è adatto a essere utilizzato in edifici mono e plurifamiliari fino a tre piani di altezza; il secondo, Steel, serve invece gli edifici industriali e le palazzine residenziali fino a sette-otto piani di altezza. Il primo adotta un sistema costruttivo industrializzato in legno, il secondo in acciaio. Rhinoceros-Wall è stato studiato per usufruire delle agevolazioni previste dal sisma-bonus (con recupero fiscale fino all’85% del totale in cinque anni) e dall’ecobonus per gli adeguamenti energetici e impiantistici (recupero fiscale fino al 65% in dieci anni). Il pannello prefabbricato del Rhinoceros Stell L’idea di Spatti nasce dalla constatazione dell’attuale situazione, in base alla quale, in Italia, gli interventi di ammodernamento energetico, impiantistico e sismico non vengono realizzati così come invece sarebbe necessario fare per mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare del nostro Paese. E ciò a causa di alti costi, tempi lunghi di esecuzione, disagio da parte degli utenti e lavori non svolti sempre in condizioni di sicurezza. I componenti del sistema Rhinoceros Wood (foto e disegni Wood Beton) “L’utilizzo del sistema Rhinoceros-Wall – ha sostenuto l’ad di Wood Beton – riduce tempi di esecuzione, costi, disagi e consente agli operai di lavorare in sicurezza. E questo permetterà di realizzare un gran numero di interventi”. Il sistema messo a punto negli stabilimenti di Iseo prevede la realizzazione di un esoscheletro multifunzionale che, con la posa di un solo elemento, permette di adeguare l’edificio dal punto di vista sismico ed energetico, in tempi brevi, con impianti ispezionabili e di realizzare un intervento secondo i principi dell’economia circolare. Con Rhinoceros-Wall due sono le modalità di intervento: graduale e radicale. Nel primo caso, si mantengono fondazioni, copertura e impianti e si installano le nuove pareti; nel secondo, si rifanno le fondazioni, la copertura, gli impianti e si posano le nuove pareti. Adottare una o l’altra soluzione dipende dalle esigenze del cliente. In pratica, l’intervento parte con la realizzazione di elementi prefabbricati accostati tra loro, così da riprodurre in stabilimento la parete prefabbricata destinata a essere incastrata in fondazione e collegata puntualmente alla parete perimetrale dell’edificio da ristrutturare. L’adeguamento dell’edificio esistente per ospitare i pannelli industrializzati Passaggio importante del processo è l’analisi dell’esistente, che avviene con l’utilizzo di un drone o di un laser scanner. Il rilievo dell’edificio ottenuto con l’utilizzo di un drone o di un laserscanner Da qui si passa alla settorializzazione dei dati raccolti e al disegno tridimensionale, poi al progetto strutturale ed energetico dell’esoscheletro, successivamente ai disegni costruttivi di produzione e di montaggio, alla produzione degli elementi in stabilimento, al trasporto in cantiere e al montaggio dei componenti. Il trasporto dei pannelli in cantiere Gli elementi base di una facciata su cui intervenire si compongono del modulo prefabbricato, dello strato isolante, del cunicolo verticale per il passaggio degli impianti, dei mezzi di ancoraggio alla fondazione e al cordolo esistente, della piastra di regolazione posta al piede e del modulo di tamponamento rimovibile (un pannello leggero con finitura identica alle pareti). Il montaggio dei pannelli in cantiere Il rifacimento della copertura è opzionale; è comunque realizzabile attraverso sistemi costruttivi industrializzati. Il montaggio in cantiere degli elementi di copertura All’interno del cavedio viene integrata o sostituita la rete di distribuzione impiantistica verticale. Per quanto riguarda la presenza di balconi, tale elementi vengono rimossi e sostituiti una volta posizionati i pannelli verticali. Il cunicolo di passaggio degli impianti Una delle prime realizzazioni con la versione Wood è avvenuta a Pizzo, in provincia di Bergamo, per un’abitazione privata degli anni Sessanta. La prima applicazione di Rhinoceros Wood a Pizzo in provincia di Bergamo su un edificio degli anni Sessanta Il modello Steel si differenzia dal precedente per la presenza di un telaio in acciaio, fissato al modulo prefabbricato in calcestruzzo, e di un isolante in lana di roccia. Anche in questo caso sono previsti il cunicolo verticale per il passaggio degli impianti, i mezzi di ancoraggio alla struttura esistente, il giunto tra i moduli prefabbricati e il modulo di tamponamento rimovibile. Il primo intervento con la versione Steel è avvenuto a Costa Volpino, sempre in provincia di Bergamo, su un edificio degli anni Settanta. “Il sistema che abbiamo messo a punto – conclude Spatti – che sta avendo un rapido sviluppo, ottimizza i costi, crea nuovi posti di lavoro con centri di produzione distribuiti sul territorio, standardizza i criteri di progettazione e produzione e, infine, alza i livelli di qualità e di sicurezza”. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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