Stop cessione del credito e sconto in fattura: le conseguenze su Superbonus e altri bonus casa

Stop definitivo per cessione dei crediti e sconto in fattura, la stretta del governo spaventa le associazioni di categoria. Il rischio è il blocco dei cantieri aperti e il fallimento di migliaia di imprese.

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Stop cessione del credito e sconto in fattura: le conseguenze su Superbonus e altri bonus casa

Il Consiglio dei ministri ha dato l’ok al decreto legge che interviene sul Superbonus in maniera incisiva, vietando il meccanismo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura.

Due articoli inseriti nel contesto più ampio della governance per l’attuazione del PNRR che avranno un impatto devastante sul settore dell’edilizia.

Il testo del decreto prevede che, limitatamente ai nuovi interventi, non sarà più possibile cedere il credito o richiedere lo sconto ma si dovrà procedere unicamente con la detrazione d’imposta.

Alle Pubbliche amministrazioni è fatto divieto di acquistare i crediti derivanti dai bonus edilizi, misura che coinvolge sia il Superbonus che l’Eco e Sismabonus.

Dietro la decisione del governo ci sono esigenze prettamente fiscali, ha spiegato Giorgetti nella conferenza stampa che ha seguito la promulgazione del decreto: tali meccanismi “avrebbero impatto diretto sul debito pubblico”.

Come prevedibile, la notizia ha scatenato l’ira del settore edilizio. Enti e associazioni del settore chiedono di essere ascoltati dal governo per raggiungere una soluzione di mediazione o avere un dietrofront.

La misura – secondo l’Ance – rischia di “affossare famiglie e imprese” coinvolte nei lavori.

Di grande impatto le parole di Angelo Carlini, presidente ASSISTAL:

“Il Governo ha decretato il collasso di un intero settore, dove rientrano anche le nostre imprese. Per i crediti esistenti, infatti, non sarà più possibile la cessione a Regioni ed enti locali e per i bonus che matureranno da ora in poi non si potrà più ottenere lo sconto in fattura, né la cessione dei crediti.”

Cessione del credito e sconto in fattura, le novità del decreto legge

In data 16 febbraio 2023 il Consiglio dei ministri ha emanato un decreto legge che segna un punto di svolta per gli incentivi fiscali relativi ai bonus edilizi per i quali il precedente governo aveva previsto lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Cessione del credito e sconto in fattura, le novità del decreto legge

Il testo va a modificare la disciplina della cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di:

A tutti gli interventi avviati dopo l’entrata in vigore del decreto – ad eccezione dei lavori già in corso – si applica il divieto di cedere il credito o richiedere lo sconto in fattura. Resta possibile, invece, percorrere la via delle detrazioni d’imposta degli importi corrispondenti.

Il decreto abroga quanto previsto dalle precedenti norme sulla cessione dei crediti per gli interventi di riqualificazione energetica e gli interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ubicati nelle zone classificate a rischio sismico 1-3.

Responsabilità solidale del fornitore, cosa cambia

Oltre al blocco dello sconto in fattura e della cessione dei crediti, il decreto chiarisce i confini della responsabilità solidale nei casi in cui manchino uno o più requisiti che danno diritto alle maxi agevolazioni.

Superbonus e responsabilità solidale del fornitore, cosa cambia

Il decreto esclude il concorso di colpa nella violazione e quindi la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito, a patto che vi sia idonea documentazione che attesti le opere realizzate.

La mancanza della documentazione, inoltre, si può superare con ogni altro mezzo che provi la propria diligenza o la non gravità della negligenza.

Dal blocco dei cantieri alla perdita di migliaia di posti di lavoro: le conseguenze del decreto

La decisione, qualora non fosse modificata, avrà un grande impatto per tutta la filiera: sulle famiglie che hanno avviato i lavori di riqualificazione ed efficientamento energetico, su imprese, operai e fornitori.

Dal blocco dei cantieri alla perdita di migliaia di posti di lavoro: le conseguenze del decreto

Per ASSISTAL le misure approvate “provocheranno la chiusura di migliaia di imprese e lasceranno incompiuti migliaia di cantieri.”

E ancora, Alessandro De Biasio, amministratore delegato di Gabetti Lab, sottolinea come lo stop a sconto in fattura, cessione del credito e il divieto di acquisto dei crediti in circolazione da parte degli enti locali danneggerà:

“Le tantissime famiglie a basso reddito che hanno perso la loro unica chance per riqualificare la propria casa, che faticheranno a pagare le bollette e continueranno a vivere in case insicure, energivore, insalubri, mentre l’Europa va nella direzione opposta.”

Rinnovabili, con lo stop alla cessione del credito/sconto in fattura si faranno dei passi indietro

Oltre al danno economico al settore edilizio, vi è la possibilità che la frenata ai bonus faccia fare all’Italia dei passi indietro nello sviluppo delle energie rinnovabili.

I bonus infatti hanno rappresentato e rappresentano la via economicamente più vantaggiosa per innalzare la classe energetica, installare impianti geotermici o pannelli fotovoltaici sui tetti.

Rinnovabili, con lo stop alla cessione del credito/sconto in fattura si faranno dei passi indietro

Questi interventi – se non agevolati dallo Stato – sarebbero impossibili da realizzare per le famiglie a basso reddito.

Secondo Vito Zongoli, AD di SENEC Italia, azienda specializzata nei sistemi di accumulo fotovoltaico, il decreto contiene aspetti positivi e negativi. Da una parte infatti “eliminando la responsabilità in solido per i cessionari del credito d’imposta, in presenza di un dato set documentale, contribuirà a sbloccare una situazione che era rimasta ferma per troppo tempo, mettendo a rischio centinaia e migliaia di imprese”.

D’altra parte però, il blocco alla cessione del credito, secondo l’AD di SENEC, non è da sottovalutare per l’impatto che avrà anche sul settore dell’impiantistica:

“Si rischia di rallentare non solo il Superbonus, una misura incentivante che anche il nuovo Governo ha ritenuto opportuno riconfermare, ma anche le altre detrazioni fiscali in atto, così necessarie per favorire gli interventi di efficientamento energetico e di transizione alle rinnovabili.” Inoltre, anche se il blocco interessa solo gli interventi futuri, in realtà impatterà “anche su tutti quei lavori già contrattualizzati ma che, alla luce della nuova legge, non risultano in essere perché non ancora fatturati o non corredati da titolo abilitativo”.

Non va infine dimenticato che le nuove regole potrebbero avere l’effetto di allontanare l’Italia dalle richieste dell’Europa che, proprio in questi mesi, sta premendo l’acceleratore sulle “case green”.

Il blocco delle cessioni e dello sconto in fattura, infatti, investe sia il Superbonus al 110% e al 90% che le altre maxi agevolazioni rivolte alla riqualificazione energetica.

A tal proposito FINCO chiede al governo di mantenere “sconto in fattura e cessione del credito per gli interventi che da tempo funzionano, come quelli specificatamente volti alla riqualificazione energetica.”

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