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Caminetto a bioetanolo AMB Ceramiche e caminetti Indice degli argomenti: Bioetanolo: che cos’è e come funzionano le stufe a bioetanolo Quanto scaldano le stufe a bioetanolo? I modelli delle stufe a bioetanolo Stufa a bioetanolo: pro e contro Stufe a bioetanolo prezzi: quanto costa una stufa a combustibile liquido, quali sono i costi del bioetanolo e possibili detrazioni Il tradizionale camino a legna o a pellet, oltre ad essere molto utilizzato per integrare il riscaldamento domestico, contribuisce a creare in casa un’atmosfera accogliente. Oggi, il design di questi oggetti si è evoluto e il camino è un vero e proprio elemento d’arredamento, grazie a nuovissimi modelli dalle forme eleganti e moderne. Ma non è sempre possibile installare un caminetto o una stufa, che richiedono spazio e soprattutto la possibilità di predisporre una canna fumaria. Per questo, negli ultimi anni, sono sempre di più le persone che si interessano ai camini senza canna fumaria e alle stufe bioetanolo, una soluzione elegante e moderna che offre una valida alternativa ai riscaldamenti tradizionali. Ma che cos’è l’etanolo? Si tratta di un alcool infiammabile, uguale a quello contenuto nel vino, derivante dalla fermentazione degli amidi e degli zuccheri del mais, delle patate e della canna da zucchero, considerato per questo assolutamente “green” e “pulito”. Ecco tutto quello che c’è da sapere, incluso il prezzo del bioetanolo e i costi dell’acquisto della stufa bioetanolo. Bioetanolo: che cos’è e come funzionano le stufe a bioetanolo Il processo di funzionamento della stufa a bioetanolo è semplice, grazie anche ai pochi elementi che la compongono. La stufa bioetanolo contiene un serbatoio, detto bruciatore, che viene riempito con l’etanolo, uno stoppino (i più moderni sono in schiuma ceramica) e, in alcuni modelli, un ventilatore per distribuire il calore. Una volta che il liquido prende fuoco, si crea la fiamma e vengono rilasciati i vapori derivanti dalla combustione, che possono essere immessi direttamente nella stanza. La fiamma è regolabile e la sua intensità, così come la sua durata, variano a seconda della potenza del bruciatore. Menhir è un caminetto a bioetanolo in alluminio realizzato da Simone Micheli per Antrax. Il funzionamento delle stufe a bioetanolo risulta essere semplificato, se paragonato ai tradizionali caminetti, in quanto non necessita dell’impiego di legna da ardere e, di conseguenza, dello smaltimento di cenere; altrettanto semplice è l’installazione che prevede l’applicazione a muro e il collegamento alla corrente elettrica per l’azionamento della ventola. Quanto scaldano le stufe a bioetanolo? Una stufa a bioetanolo può essere considerata un vero e proprio caminetto dal punto di vista estetico ma, anziché funzionare con la legna, impiega il bioetanolo, tant’è che le stufe a bioetanolo vengono chiamate anche biocamini o biostufe. Va sottolineato che i camini a bioetanolo scaldano e arredano con eleganza e possiamo dire che queste stufe riscaldano gli ambienti, senza dispersioni termiche, dai 25 fino a 50 mq, generando circa 3,5-4 kW/h, ma naturalmente dipende da dimensioni e potenza del modello scelto. Non vengono infatti utilizzate in sostituzione di un sistema di riscaldamento tradizionale, ma per potenziarlo, arredando alcuni ambienti. I modelli delle stufe a bioetanolo Esistono diverse tipologie di stufe a bioetanolo, costruite di dimensioni, materiali, forme e potenza differenti. I camini e le stufe a bioetanolo possono essere installati a pavimento, a parete o anche sospesi dal soffitto; alcuni modelli che possono anche essere spostati nell’ambiente liberamente. Aeris di Cocoon Fires è un biocamino da interno ed esterno, il modello sospeso si può facilmente convertire in soluzione di appoggio. Design Federico Otero Sono sempre di più i camini di design disponibili sul mercato, ad esempio con pareti in vetro o integrati in altri componenti d’arredo, come tavolini da soggiorno. La resa in termini di calore è buona, anche se la potenza della stufa dipende dal modello installato. bioKamino presenta Louvre, biocamino da pavimento dal design particolare, aperto su quattro lati, per una visibilità della fiamma a 360° Data la sempre maggiore diffusione di questi elementi d’arredo, sono sempre di più le imprese produttrici che lavorano a modelli di potenza maggiore e oggi se ne trovano anche fino a 3.5 kW, così da poter riscaldare ambienti anche di 20-25 mq. In base al modello cambia anche la capacità del serbatotoio e quindi della durata della combustione del liquido. In conclusione, esistono stufe e camini a bioetanolo meno potenti e più piccoli, pensati principalmente per fini estetici, ed altri progettati in modo adeguato per integrare il sistema di riscaldamento tradizionale. Stufa a bioetanolo: pro e contro Tra i pregi del riscaldamento a bioetanolo è opportuno citare la sua praticità: non è necessario, infatti, dotarsi di un sistema di impianto fisso e neppure delle canne fumarie. Non è dunque necessario un sistema di smaltimento perché la stufa a bioetanolo non produce fumo, ma, se il liquido è di buona qualità, verranno prodotti solamente biossido di carbonio e acqua. In ogni caso, la maggior parte dei produttori sconsiglia un funzionamento continuo in stanze troppo piccole e senza ricambio d’aria, in quanto le condizioni ambientali possono incidere sul processo di combustione e provocare un conseguente peggioramento della qualità dell’aria. Bioacamino Aida di Maison Fire, disponibile nei colori bianco e nero. Comunque, si tratta di una soluzione ecologica, in quanto il bioetanolo viene prodotto da biomasse di scarto. Infine la bellezza e il design della stufa a bioetanolo la rendono un complemento d’arredo davvero affascinante, in grado di dare carattere alla camera in cui viene installata. La stufa a bioetanolo richiede però alcuni accorgimenti: la produzione di anidride carbonica, seppure minima, rende necessario areare le stanze ogni due o tre ore. Questo sistema, poi, non è particolarmente adatto a riscaldare ambienti troppo estesi, la forza di diffusione del calore non è pari a quella di un impianto di riscaldamento completo. Stufe a bioetanolo prezzi: quanto costa una stufa a combustibile liquido, quali sono i costi del bioetanolo e possibili detrazioni Acquistare una stufa bioetanolo è una decisione oculata per chi desidera ottenere alte performance e un buon rendimento nel tempo, ma è importante conoscere i costi da sostenere e il prezzo del bioetanolo. Le stufe a bioetanolo sono oggetti accessibili, il cui costo varia in base al modello e alla potenza. In generale, comunque, si trovano stufe e camini tra i 100 e i 600 euro, mentre si sale di prezzo per modelli di design. ARCH di AFIRE Design è un camino bifacciale a etanolo, ecologico e di design A questa spesa, poi, non va aggiunto nulla per l’installazione, in quanto non sono richieste ulteriori opere. I prezzi del bioetanolo sono compresi tra i 2,50 e i 4,50 euro al litro. Il consumo orario, invece, dipende dalla tipologia di stufa installata, ma è chiaro che le stufe più potenti consumeranno di più. Quindi, anche se il potere calorifico dell’etanolo è maggiore, ad esempio, di quello del pellet (5100 kCal/litro contro 4500/kg), il costo per il riscaldamento è più alto a causa dei prezzi del bioetanolo maggiori. Camino a bioetanolo Ddavid Dugez, modello mega 124 da incasso Chi è interessato ad installare questa soluzione, ma è dubbioso per prezzi del bioetanolo deve considerare che l’installazione di questi camini è detraibile. L’acquisto di questo prodotto consente di beneficiare di una detrazione fiscale del 65% per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici oppure del 50% per quanto concerne la ristrutturazione edile. Detrazioni che sono state confermate anche dalla Legge di Bilancio 2020. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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