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Img by Pixabay La commissione Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare, in vista della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP26, che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, ha adottato, con 60 voti a favore, 15 voti contrari e 3 astensioni, una risoluzione che chiede a tutti i paesi del G20 di attuare una ripresa verde e di aumentare gli obiettivi climatici 2030 in linea con l’accordo di Parigi e verso la neutralità climatica entro il 2050. Senza un reale cambiamento, secondo i deputati, entro il 2100 il riscaldamento potrebbe andare ben oltre i tre gradi rispetto ai livelli preindustriali, mentre ricordiamo che la COP di Parigi chiedeva di limitarlo ben al di sotto dei 2ºC, proseguendo con gli sforzi per arrivare a 1,5ºC . L’UE deve essere un esempio nella lotta contro il cambiamento climatico e lavorare per garantire che il pacchetto clima dell’UE “Fit for 55 in 2030” sia pienamente in linea con l’accordo di Parigi. La proposta è che venga predisposto un calendario quinquennale per tutti i paesi invece dell’attuale piano decennale. Inoltre tutti i sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili dovrebbero essere gradualmente eliminati nell’UE entro il 2025 e tutti gli altri paesi dovrebbero adottare misure simili. In particolare viene apprezzato il ritorno degli Stati Uniti nell’accordo di Parigi e l’impegno del presidente Biden di dimezzare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti entro il 2030 rispetto al 2005; si riconosce inoltre la volontà della Cina di partecipare in maniera costruttiva ai negoziati globali sul clima, anche se non può che destare preoccupazione la forte dipendenza del paese dal carbone. I deputati ricordano che la biodiversità gioca un ruolo fondamentale nel combattere il riscaldamento globale e sottolineano che le soluzioni basate sulla natura – che coinvolgono la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile degli ecosistemi – sono vantaggiose per tutti. E’ inoltre necessario un maggiore sostegno finanziario per combattere il cambiamento climatico: i paesi sviluppati devono mantenere la promessa di aiutare con almeno 100 miliardi di dollari di finanziamenti annuali per il clima destinati ai paesi in via di sviluppo, aumentando tale importo dal 2025, quando anche le economie emergenti dovrebbero iniziare a contribuire. In questo senso sarebbe importante stabilire una tabella di marcia che definisca il contributo di ogni paese sviluppato a questo piano di finanziamento. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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