Contest che parlano la lingua dell’ambiente e del sociale

Tre progetti di riqualificazione urbana, a Nord, Sud e Centro Italia mettono al centro giovani progettisti che hanno a cuore l’ambiente e valorizzano le poche risorse a loro disposizione. A Milano, Napoli e nella Regione Toscana alcuni progetti nati da concorsi e iniziative collettive presentano soluzioni innovative per recuperare edifici e aree urbane con poche risorse e in perfetta sintonia con l’ambiente naturale e sociale che li ospita.

a cura di Isolda Minetto

I progetti di riqualificazione urbana per le città del futuro

Indice degli argomenti:

Non c’è da stupirsi se i concorsi di architettura più recenti strizzano l’occhio alle politiche sostenibili e a quelle sociali: si parla di riqualificazione urbana, recupero di edifici preesistenti e si sa, senza una visione ecologica e una particolare attenzione per le comunità che abitano questi luoghi, ogni sfida è persa a priori.

Multi Comfort Student Contest 2019

A Milano si è da poco concluso il Multi Comfort Student Contest 2019, concorso internazionale promosso dal Gruppo Saint-Gobain che da quindici edizioni coinvolge gli studenti di Architettura e Ingegneria di tutto il mondo nella sfida non semplice di trovare idee per la riqualificazione di una specifica area urbana. Quest’anno la zona prescelta era volta Crescenzago, periferia nord-est di Milano.

A vincere il concorso Anna Toborek e Joanna Machera, studentesse polacche della facoltà di architettura della Silesian University of Technology a Gliwice, Polonia del sud che hanno audacemente ideato due torri ionizzanti che puliscono l’aria.

Progetto vincitore Multi Comfort Student Contest 2019

Al secondo posto un progetto dove il verde non è elemento di decorazione, ma vera infrastruttura. Il team dei vincitori è composto da: Emmanuella Ohene Mantey, Mohamed Fakhri e Patrick Kore della Abidjan School of Architecture in Costa d’Avorio. 

Progetto 2° classificato Multi Comfort Student Contest 2019

Infine, al terzo posto lo studente bielorusso Bakhrom Khakimov della Brest State Technical University che, con una stima dei costi contenuti e un concept prefabbricato, ha dato vita a un quartiere accessibile e democratico.

Progetto 3° classificato al Multi Comfort Student Contest 2019

La giuria internazionale composta da nomi di punta del settore – l’architetto Leopoldo Freyrie (presidente), Gabriele Rabaiotti, assessore ai lavori pubblici e alla Casa del Comune di Milano, Corrado Bina, direttore Progetto Piano Quartieri del Comune di Milano, Marco Sammicheli, responsabile delle Relazioni Internazionali della Triennale di Milano, Roland Matzig, architetto esperto di edilizia sostenibile, Leif Andersson, direttore R&D Saint-Gobain Isover, Slawomir Szpunar, direttore marketing internazionale Saint-Gobain, Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano – ha dovuto scegliere tra i lavori di 2200 studenti (suddivisi in oltre 900 team) da 199 università di 34 Paesi.

I progetti realizzati dagli studenti sono stati messi a disposizione del Comune di Milano, liberi da proprietà intellettuale, che può predisporre il loro utilizzo per l’effettiva realizzazione dei lavori previsti. E speriamo che se ne torni a parlare.

Proposte per il quartiere Rione Luzzatti a Napoli   

A Napoli la riqualificazione di un quartiere passa prima di tutto da logiche di tipo sociale. E allora per far rinascere il quartiere Rione Luzzatti (nei pressi di piazza Lo Bianco), noto anche per aver fatto da sfondo alle vicende del bestseller “L’amica geniale” di Elena Ferrante, il noto street artist Gomez, ha chiesto un contributo agli studenti dell’Istituto Comprensivo “Ruggiero-Bonghi” che hanno inviato un disegno.

Progetto di riqualificazione nel quartiere Rione Luzzatti di Napoli con i murales

Il progetto, partito nel 2018 come raccolta fondi, si propone di far diventare il quartiere napoletano un vero “rione dei murales”, sul modello del “Parco dei Murales” di Ponticelli ed è stato coordinato da INWARD – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana e promosso da NAStartUP.

Premio Architettura Toscana (PAT)

Infine in Toscana si è svolta la seconda edizione del Premio Architettura Toscana (PAT), un contest alle prime armi ma che promette bene, organizzato da Consiglio Regionale della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Firenze, Federazione degli Architetti della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Pisa, Fondazione Architetti Firenze e Ance Toscana, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti. Anche qui: progettisti giovani, budget bassi e idee ispirate all’ambiente.

Podere Navigliano, primo classificato Premio Architettura Toscana (PAT)

Podere Navigliano, primo classificato Premio Architettura Toscana (PAT)

 

Sei i progetti vincitori nelle cinque categorie – “Opera prima”, “Opera di nuova costruzione”, “Opera di restauro o recupero”, “Opera di allestimenti o interni”, “Opera su spazi pubblici, paesaggio o rigenerazione”. Primi nella categoria “Opera prima” arrivano, ex aequo, il Podere Navigliano (a San Giovanni d’Asso, Siena) e la Casetta nell’Oliveto (a Serravalle Pistoiese, Pistoia).

La Casetta nell'Oliveto, primo classificato Premio Architettura Toscana (PAT)

La Casetta nell’Oliveto, primo classificato Premio Architettura Toscana (PAT)

La nuova illuminazione della Basilica di Santa Croce a Firenze ha vinto nella categoria “Opera di allestimenti o interni”, mentre il premio nella categoria “Opera di nuova costruzione” è andato alla Foresteria del pellegrino di Siloe (Cinigiano, Grosseto). 

Premio Architettura Toscana (PAT) premio Opera di allestimenti o interni alla Basilica di Santa Croce a Firenze

La Basilica di Santa Croce a Firenze vincitrice della categoria “Opera di allestimenti o interni”

Gli Arsenali della Repubblica di Pisa vincono nella categoria “Restauro o recupero” e il primo premio nella categoria “Spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione” se lo è aggiudicato il progetto Shelter #1 a Prato.

Arsenali della Repubblica di Pisa vincono il Premio Architettura Toscana (PAT) nella categoria “Restauro o recupero”

Arsenali della Repubblica di Pisa vincitori nella categoria “Restauro o recupero”

Le motivazioni di queste scelte le ha spiegate Tommaso Barni, presidente del comitato organizzativo del PAT: “L’affermazione di queste opere è il segno di questo tempo in cui iniziamo a pensare in maniera diversa il nostro rapporto con il mondo e sentiamo il bisogno di una nuova sobrietà anche nel costruire ogni architettura che realizziamo, piccola o grande che sia, porta con sé una responsabilità nei confronti dell’ambiente e perciò è necessario che l’architettura nasca da una grande chiarezza di esigenze, idee e tecnica. Le prime due edizioni del premio hanno messo in luce che, a fianco di una generazione di progettisti di comprovate capacità, ne sta crescendo una nuova perfettamente in grado di interpretare il nostro tempo lavorando con gesti minimi e materiali poveri”.

Primo premio Architettura Toscana nella categoria “Spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione” al progetto Shelter #1 a Prato.

Il progetto Shelter #1 a Pratovincitore  nella categoria “Spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione” 

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Tema Tecnico

Architettura sostenibile, Sostenibilità e Ambiente

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